Pagina dedicata a Graziano Fronzuto

ingegnere ed organista

di Gaeta

 

 

Franco Michele Napolitano La SS. Annunziata
Giovanni Astrita Misasi Lo stendardo di Lepanto

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di graziano fronzuto

 

  Franco Michele NAPOLITANO, musicista (Gaeta, 22 gennaio 1887 – Napoli, 16 marzo 1960).

Iniziati gli studi nella città natale, manifestando precoce talento organistico, si diploma a Napoli nel Conservatorio San Pietro a Majella con Giuseppe Cotrufo (organo, 1907) e Giuseppe Martucci (composizione, 1909). Nominato organista stabile della Basilica del Carmine Maggiore nel 1908, si impone presto come valido concertista (già nel 1913 merita un'ampia citazione nell'Annuario dei Musicisti). Nel 1919 è tra i fondatori dell'Associazione Musicale "Alessandro Scarlatti", con Salvatore di Giacomo, Mario de Sanna e soprattutto Giovanni Tebaldini, Vincenzo Vitale ed altri musicisti. Tra questi, Emilia Gubitosi sua coetanea (nata a Napoli il 4 marzo 1887), che sposa poco dopo iniziando un lungo sodalizio artistico oltre che di sentimenti. Negli anni successivi i coniugi si distinguono nella direzione musicale del coro (Emilia) e dell'orchestra (Franco Michele) dell'Associazione. Grazie al loro impegno vengono pubblicamente eseguite composizioni di talenti emergenti ma anche dello storico patrimonio musicale dell’Italia Meridionale: così tornano in repertorio capolavori di Alessandro e Domenico Scarlatti, Francesco Durante, Domenico Cimarosa, Giovan Battista Pergolesi, Giovanni Paisiello.

La carriera didattica di Franco Michele nel Conservatorio San Pietro a Majella inizia nel 1931 come titolare della cattedra d'organo, mentre sua moglie assume quella di solfeggio. Prosegue la carriera di organista eseguendo più cicli di concerti nel Carmine Maggiore che richiamano un folto pubblico e l'élite culturale del tempo (tra cui la principessa Maria José, futura regina d'Italia e, per breve tempo, sua allieva). Molte sue esibizioni vengono regolarmente registrate e trasmesse dall'ente radiofonico EIAR (sono stati i primi e per molto tempo unici concerti d’organo radiotrasmessi in Italia).

Come organologo si dimostra aperto alle innovazioni introdotte dai maggiori organari con cui stringe lunga collaborazione artistica. Tra questi spicca il cremonese Giuseppe Rotelli, costruttore del primo organo che ha progettato (1907, SS. Addolorata, Gaeta, tuttora esistente inalterato) e di molti altri (Cattedrale di Napoli, 1930; Abbazia di Angri, 1933 ecc.). Si distingue come Membro della Commissione di Musica Sacra dell'Arcidiocesi di Napoli interessandosi degli organi storici, pur non essendovi ancora la cultura del restauro come oggi si intende, propugnandone la conservazione.

Nel 1941, in pieno periodo bellico, i coniugi Napolitano rinunciano agli incarichi direttivi nell'Associazione "Alessandro Scarlatti"; terminato il conflitto, Franco Michele viene nominato Direttore del Conservatorio di Napoli mantenendo la carica fino al 1951. Nel frattempo (1948), cessa il suo trentennale servizio presso il Carmine Maggiore.

Dopo il 1951 riprende la cattedra d'organo e forma l'ultima generazione di allievi, tra i quali Enzo Marchetti, Vincenzo de Gregorio e Stefano Romano.

Napolitano e la moglie, collocati a riposo insieme il 1° ottobre 1957, proseguono per qualche anno ancora ad animare la vita musicale con il loro alto esempio ed il continuo incoraggiamento ai talenti nascenti. Franco Michele muore a Napoli il 16 marzo 1960; Emilia lo segue il 17 gennaio 1972, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo artistico.

Già nel 1965 alcuni colleghi dedicano alla sua memoria interessanti opere (per es. Nino Rota: Sonata per Organo), nascono inoltre una Fondazione e un Premio internazionale di composizione a suo nome. Nel 1997 i coniugi Napolitano vengono commemorati a Gaeta (alcuni concerti d'organo) e a Napoli (esecuzione del Requiem di W.A. Mozart con la direzione di Peter Maag, allievo di entrambi, ed altre iniziative).

Se l’opera Haydée ed altre sue composizioni sinfoniche e vocali risultano al momento non sufficientemente studiate, le composizioni organistiche pubblicate tra il 1910 e il 1950 sono state riportate all’attenzione del pubblico (alcune sono e ripubblicate a cura di Angelo Castaldo) e rivelano un senso melodico ispirato (Preghiera, dedicata a Giovanni Tebaldini; Allegretto Pastorale) ma anche un solido senso costruttivo polifonico con un originale uso del cromatismo (Preludio Elegiaco, Invocazione).

BIBLIOGRAFIA

Annuario dei Musicisti, Effemeride Storica/Pezzi di Musica/Ritratti/Illustrazioni e Notizie, Roma, Casa Ed. "Musica" 1913, voce "Napolitano, Franco Michele, da Gaeta".

Angelo Castaldo a cura di, Due pezzi per Organo di Franco Michele Napolitano: Invocazione, Allegretto Pastorale, Varenna, Eurarte 2003 pag. 3.

Graziano Fronzuto, Monumenti d'Arte Sacra a Gaeta, Gaeta, Ed. del Comune di Gaeta 2001 voce specifica nell'indice degli artisti.

Stefano Romano, L'Arte Organaria a Napoli Vol.I, Napoli, S.E.N. 1979 pp. 253-254

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano, per le cortesi notizie fornite, i musicisti Stefano Romano, Vincenzo de Gregorio, Angelo Castaldo, Grazia Salvatori, Giorgio Muto.

 

 

 

Giovanni Astrita MISASI

Note biografiche di Graziano FRONZUTO

 

 

Giovanni Astrita (detto Nino) MISASI, musicista (Gaeta, 5 dicembre 1907 – Bari, 17 agosto 1989).

 

Iniziati gli studi a Gaeta, sotto la guida del padre Rosario Misasi (Catanzaro, 3.10.1879 – Acquaviva delle Fonti, 17.07.1951), musicista e all’epoca direttore della banda del locale Presidio Militare, li ha completati diplomandosi presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli in pianoforte e strumentazione per banda e, sotto la guida di Franco Michele Napolitano (anch’egli nato a Gaeta giusto 20 anni prima), anche in organo e composizione. Ha poi partecipato al concorso indetto dal Regio Esercito per la nomina dell’Ispettore Nazionale delle Bande, che ha vinto: è stato il più giovane musicista assunto in tale carica, che ha mantenuto fino al 1949.

Raggiunto il padre ad Acquaviva delle Fonti (dove era direttore della banda musicale di quel comune), gli è subentrato lo stesso anno riuscendo in breve tempo a rinnovare l’organico dei musicisti a portarlo ad un notevole grado di preparazione. Sposa quindi Rosa Eleonora Maria Buonuomo, figlia del musicista Carmine Buonuomo (1884–1948) e dell’arpista Erminia Alfaro (1894–1964).

Nel 1956 la banda di Acquaviva delle Fonti, sotto la sua direzione, ha rappresentato l’Italia nel Concorso Internazionale Bandistico di Varallo Sesia vincendo la “Coppa d’Onore”. Dopo contrasti con alcuni amministratori comunali, ha lasciato l’incarico (1960) fondando poi una nuova banda (1961) che è stata attiva sotto la sua direzione fino al 1977. La Banda di Acquaviva delle Fonti è tuttora in attività ed è intitolata a Rosario Misasi.

Nel 1961 è stato chiamato da Nino Rota (musicista che aveva anch’egli studiato per un breve periodo con F.M.Napolitano) come docente di Direzione e Strumentazione per Banda nonché di Armonia Complementare presso il conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, dove ha insegnato fino al 1977 mantenendo contatti con i maggiori musicisti del tempo, tra cui Nino Rota, suo amico personale, del quale ha trascritto per organico bandistico l’opera Il Cappello di Paglia di Firenze.

Su invito dell’Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica ha fondato il locale Liceo Musicale che ha diretto fino al 1988. Riconosciuto caposcuola di una nutrita schiera di musicisti (Massimo Gianfreda, Pasquale Menchise, Francesco Lentini, Angela Montemurro ecc.), è tuttora ricordato per le sue doti di insegnante e di sapiente trascrittore (ha adattato per banda numerose opere liriche e orchestrali, come la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven) oltre che per le sue composizioni bandistiche di ispirato cromatismo, tra cui le notevoli Marce Sinfoniche.

 

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

<<http://www.cassarmonica.it/maestribanda.htm>> sito della Banda “Rosario Misasi” di Acquaviva delle Fonti;

<<http://digilander.libero.it/alfaro/famiglia/alfaro.htm>> pagina web sull’albero genealogico della Famiglia [de] Alfaro

 

 

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano, per le cortesi notizie fornite, i musicisti Stefano Romano, Grazia Salvatori, ed il dott. Rosario Misasi, figlio del musicista e di donna Rosa Eleonora Maria Buonuomo, la cui testimonianza diretta si è rivelata fonte preziosa ed insostituibile.