Circolare n° 93
Dopo le elezioni
Secondo  Sentiero

 

Siamo sempre più convinti: la Provvidenza sta particolarmente proteggendo l’Italia. Non ne conosciamo il motivo, ma ciò che sta accadendo da un po’ di tempo nel nostro Paese ci fa essere sempre più certi di questo.

Si badi: non si tratta tanto di gioire per la vittoria del berlusconiano Popolo della Libertà (che pure abbiamo auspicato per evitare che vincesse quella parte politica da noi considerata molto pericolosa, ovvero il Partito Democratico) quanto di una serie di fatti, passati e presenti, che sono sorprendentemente accaduti, i quali ci fanno intuire che -forse- l’Italia dovrà svolgere un ruolo importante in quell’opera di restaurazione della Fede e della civiltà cristiana prospettata dalla Vergine a Fatima: “…alla fine il mio Cuore immacolato trionferà!”

Vediamo quali sono questi fatti.

Quelli passati riguardano il fallimento del referendum sulla revisione della Legge  40 e il fallimento del Disegno di legge sul riconoscimento dei diritti delle convivenze, i cosiddetti DICO. Ma anche la sorprendente fine (del tutto casuale) del governo di centro-sinistra. A questo riguardo pare che san Pio da Pietrelcina disse: “In Italia i comunisti arriveranno al governo, ma durerà molto poco.” In effetti il governo di Romano Prodi è stato appoggiato da ben due partiti aventi nel loro emblema la falce e il martello e la legislatura precedente è stata la più breve della storia repubblicana.  

I fatti presenti sono almeno quattro.

1.L’Italia, che ha avuto per decenni il più grande partito comunista di occidente, si ritrova finalmente (non nel senso di “infine” ma nel senso comune di “meno male!”) senza partiti formalmente comunisti con rappresentanza parlamentare.

2.L’Italia, a differenza di altri stati occidentali, si ritrova di fatto con un inesistente numero di parlamentari desiderosi di far passare leggi dichiaratamente contrarie al diritto naturale. In altri Paesi, dove il centro-destra governa, questa possibilità c’è, perché si tratta di centro-destra fortemente inficiati da posizioni ideologizzate in senso liberal-massonico (vedi la Francia) o in senso liberal-protestante (vedi la Germania). Il centro-destra italiano ha invece una connotazione più chiaramente pragmatica, che non lo rende certo simpatico, ma che senz’altro lo fa essere meno orientato su posizioni ideologicamente laiciste.

3.E’ fallito il tentativo della sinistra affinché il Partito Democratico “catturasse” in senso relativista e liberal il voto moderato. E’ vero che il PD ha aumentato (seppur di poco) i voti rispetto alla somma del vecchio DS e della vecchia Margherita, ma è pur vero che tale aumento risulta dai voti che ha raccolto dall’estrema sinistra per rafforzare la sfida antiberlusconiana. Al centro non ha strappato voti, anzi. L’UDC ha a sua volta perso voti confluiti nel PDL per rafforzare la sfida antiveltroniana, ma ne ha guadagnati dal vecchio elettorato della Margherita.

4.E’ fallito il tentativo del cattolicesimo democratico affinché il PD “catturasse” l’elettorato cattolico in senso mariteniano e mouneriano. Spieghiamo. Il cattolicesimo democratico ha due anime parallele e collaboranti: quella legata alla filosofia di Jacques Maritain (1882-1973) e quella legata alla filosofia di Emmanuel Mounier (1905-1950). Con la prima (quella di Maritain) il cattolicesimo democratico ha perseguito e persegue l’illusione di “cristianizzare” il marxismo, ritenendo che esso (il marxismo) sia solo una sorta di “cristianesimo impazzito” per cui, andando a togliere l’ateismo e il materialismo, sarebbe di per sé recuperabile. Tentativo ovviamente che nasce da una volontà di non voler capire, perché il marxismo è -secondo la nota espressione di Pio XI nella Divini Redemptoris del 19.3.1937- “intrinsecamente perverso” in quanto figlio della dialettica immanentistica hegeliana. Con la seconda anima (la filosofia di Mounier) il Cattolicesimo democratico ha perseguito e persegue il tentativo di “rispondere” a tutte le questioni che si pongono nel costume degli uomini non con la volontà di “giudicarle” e di “sanarle” ma solo di “regolarle”. Il personalismo di Mounier prescinde dal concetto tradizionale e tomistico di persona, come realtà fondata metafisicamente e vincolata alla verità, per affermare invece un concetto fluido di persona, una persona come pura relazionalità: la persona sarebbe solo un “essere per…”. Questo porta i cattolici democratici ad anteporre la regolarizzazione di ciò che la società esprime piuttosto che l’obbligo di sanamente discriminare nell’azione politica ciò che è moralmente giusto da ciò che è moralmente ingiusto. Quando l’onorevole Rosy Bindi (che peraltro, per sua stessa ammissione, ha dichiarato di essere stata colei che più di tutte ha cercato di recuperare la sinistra estrema nell’alleanza del centro-sinistra) dichiarava appena un anno fa che non potevano non essere riconosciute le coppie di fatto era mossa da questo tipico entroterra culturale: ciò che conta è aiutare l’altro indipendentemente dalla valutazione morale della sua condizione di vita e dell’oggetto della sua richiesta. Più semplicemente: se per la persona non è più importante la verità, ma la sua capacità di relazionarsi agli altri, allora ciò che conta non è difendere la verità morale ma solo andare incontro a qualsiasi richiesta dell’altro.  

Dunque, questi fatti (passati e presenti) sono molto importanti.

  Lo ripetiamo: ciò non significa che c’è da gioire. Nulla è cambiato e nulla per il momento cambierà nel senso che noi auspichiamo, ovvero nel senso di un ritorno della civiltà cristiana. E’ stato solo scongiurato un pericolo…e non è sicuramente poco. Forse si creeranno delle situazioni più facili, un terreno più facilmente dissodabile, ma la fatica di arare resta…resta l’impegno di un infaticabile apostolato e soprattutto della nostra indegna preghiera.

 

 

 

 

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