Regia
Sergio Corbucci Soggetto Bruno
Corbucci, Sergio Corbucci, Franco Rossetti
SceneggiaturaBruno
Corbucci, Sergio Corbucci, José Gutierrez Maesso, Franco Rossetti, Piero Vivarelli Fotografia
Enzo Barboni
Musica
Luis Enriquez Bacalov InterpretiFranco
Nero, José Bodalo, Loredana Nusciak, Angel Alvarez, Jimmy Douglas Durata90'
Girato nel 1966
è uno dei capolavori del versatile regista italiano Sergio
Corbucci. La struttura del film è quella di Per
un pugno di dollari. Django è interpretato
dall'esordiente Franco Nero che gira nel Messico
dell'Ottocento trascinandosi una bara, ma in questa non porta
morti, nella bara c'è la sua fida mitragliatrice. Django
vendica la morte della moglie inseguendo e uccidendo il suo
assassino.
Un western
che si distingue dagli altri per il suo eccesso di violenza e
di sadismo; a un traditore viene tagliato un orecchio che gli
viene fatto mangiare (sequenza questa "rubata" da
Quentin Tarantino), a Django gli viene fracassata una mano
prima a colpi di calcio di fucile poi passandoci sopra con i
cavalli. Questi furono i motivi per cui Django fu uno
dei due spaghetti western vietato ai minori insieme a Se
sei vivo spara di Giulio Questi. Corbucci rifà il verso a
Sergio Leone e Franco Nero a Clint Eastwood. Il nome del
protagonista "Django" ebbe grande successo e fu
riutilizzato in altri quattro film. Dopo 21 anni Nero ha
interpreto Django 2. Io credo che
per chi ama esaltarsi nel vedere un film, questo sia tra
quelli giusti, non per altro che per il finale in cui Franco
Nero è senza via di scampo nascosto dietro una croce di una
tomba di un cimitero, dalla quale fa capolino mentre i cattivi
sparano: nel nome del padre (il proiettile colpisce la testa
del crocefisso), del figliolo (il proiettile colpisce i piedi
del crocefisso) e dello spirito santo... Django con un gesto
fulmineo si divincola dalla croce: "così sia" e
uccide tutta la banda. Ditemi voi se questo non è cinema! (D'Angelo)