Sceneggiatura
Sergio Leone, Sergio Donati, Luciano Vincenzoni, Roberto De Leonardis, Carlo
Tritto Fotografia
Giuseppe Ruzzolini
Musica
Ennio Morricone InterpretiRod Steiger, James Coburn, Romolo Valli, Maria Monti, Rik Battaglia, Franco Graziosi, Antonio Domingo, Memé Perlini Durata153'
C'era
una volta il West (1968), viene solitamente considerato l'ultimo
film western di Sergio
Leone, anche se nel 1971 il regista realizzò Giù la
testa.
Tutto ciò perché è difficile
far rientrare quest'ultimo nei canoni del genere: i
protagonisti sono un ignorante bandito messicano, Miranda (Steiger),
ed un europeo idealista, Mallory (Coburn), personaggi che
solitamente potevano aspirare, al massimo, ad una parte da
spalla; l’ambientazione è deviata rispetto all'ordinario,
nel 1916 ed in Messico; ma soprattutto è un lavoro
decisamente a sfondo ideologico.
Il film prende spunto dalla
rivoluzione messicana per arrivare ad interpretare ciò che
comportano le rivoluzioni e la lotta ideologica. Fin dall'inizio
compare una citazione di Mao Tse Tung e all'epoca dell'uscita
in sala, uno dei motivi per cui ebbe poco successo fu che i
dialoghi politico-filosofici tra i due protagonisti apparivano
troppo lunghi e pedanti al grande pubblico.
Si può dire, quindi, che Giù
la testa è anche un film politico, Leone, infatti, ha
avuto la grande capacità di raccontare alcune problematiche
del mondo contemporaneo, e alcuni umori della società
italiana in particolare, usando il linguaggio cinematografico
del western.
La storia è questa. Miranda è un malfattore
messicano che vive organizzando modeste rapine con la sua
numerosa famiglia, ma sogna di poter espugnare una grande
banca. Nella sua vita entra improvvisamente Mallory, un
irlandese che parteggia per Villa. L'europeo convince il
bandito ad attaccare una banca, Miranda credendo di poter
finalmente diventare riccoaccetta, in realtà libereranno prigionieri politici.
Il messicano raggirato è furioso ma, acclamato come eroe, non
può fare altro che buon viso a cattivo gioco. La sua
famiglia, però, verrà massacrata in una rappresaglia, e così
Miranda rimarrà accanto a Mallory parteggiando per la
rivoluzione, finchè quest'ultimo non morirà combattendo e
lasciandolo da solo a lottare.
La figura più interessante è
decisamente quella di Miranda, in un certo senso il film è il
racconto del suo cambiamento e della sua crescita. Per questo
ruolo Leone scelse l'attore americano Rod Steiger, che
interpretò il personaggio fornendo al bandito quel grado di
candore indispensabile agli eroi involontari.
Per quel che riguarda la regia,
Leone utilizza le scene delle lotte rivoluzionarie per
esprimere al meglio la sua bravura nell'alternanza di riprese
di folla e di primi piani.
Le musiche sono ancora una volta
di Morricone, e accompagnano costantemente lungo tutta la
durata del film. Famosissimo il motivetto Sean Sean. (Frascari)