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 Nausea

 

editoriale
di Tersite

La  NAUSEA

A proposito di volantini misteriosi.

Che orrore. Il vento fischia tra i filari delle case, ma i manigoldi resistono riparandosi dietro i muri scalcinati. IL VENTO non riesce a spazzarli via, perché rintanati come sono, rigettando la virtù della parola non si curano di conquistare la libertà e dirsi liberi, ma si nascondono dietro l'anonimato e armeggiando nella oscurità.

 Io sono libero. Solo e libero. Mentre l'altrui libertà - presunta libertà! - assomiglia, invece, molto alla morte. Incapaci di proferire parola alla luce del sole, incapaci di essere contestatori diretti, incapaci di fronteggiare pubblicamente le distorsioni politiche che si vivono nel proprio paese, si nascondono, vigliaccamente e in modo canagliesco, dietro l'anonimato.

 Dio non  ce ne voglia, ma è gente che non merita neanche la pietas cristiana; gente che andrebbe isolata. Questi individui si vogliono tenere le loro mani pulite e le loro labbra mielose mentre con fare "sinistro" vogliono insanguinare le mani di chi non ha paura di dirsi io sono, e in conseguenza di ciò, io esisto.

Chi distribuisce volantini anonimi, sfuggendo alle proprie responsabilità pubbliche, danneggia il processo di emancipazione della comunità in cui vive. Comunità che, di emancipazione, ne ha un incolmabile bisogno.

Chi distribuisce volantini anonimi e non firmati è una povera persona che tenta di alleviare il proprio dolore esistenziale, non sapendo che non fa che mettere altro sale sulle proprie ferite esistenziali. Personaggi di tale stampo, vivono mollemente, fiatano appena, e se vogliono parlare parlano da dietro. Sono degli sporcaccioni che sballottandosi nella nullità assalgono da dietro infangando la purezza della parola che merita di essere sempre ostentata orgogliosamente.

C'è la netta percezione della realtà in cui questi fatti accadono: la gente predilige essere accarezzata il capo dal "potere", per riservarsi la possibilità di un possibile favore, e quindi non si attenta a parlare;  e così mentre la vita sempre più squallida e insensata inghiotte tutto, si cerca di sottrarsi al senso di fallimento che si ha di se stessi con queste forme di precaria salvezza.

Questa gente non sa che questo modo oscuro, di intendere la vita reale, riflette sul destino della comunità l'ombra di un insanabile difetto d'essere? Difetto tanto più sordo e cieco quanto più le persone prediligono la vocazione ad essere "sciacchianamente" dei "mezziuomini".

 Auguro che ci siano giovani capaci di urlare e di arginare il lento correre verso l'ultima spiaggia, declamando di non poterne più di questi "mezzucci" e di stigmatizzarne, ogni giorno, tutta la loro sana nausea.


Questo, il volantino apparso misteriosamente

 

 Consiglio comunale. La maggioranza di governo del comune di Rocchetta è disorientata: boccia il difficile compromesso raggiunto in commissione sul regolamento ICI, interpretando in maniera restrittiva l’uso delle pertinenze delle unità abitative.

Il consigliere di opposizione fa notare che la legge riferisce che per una unità immobiliare le pertinenze possono essere più di una e anche se non situate nello stesso stabile. L’assessore al bilancio e l’intera maggioranza si trovano in difficoltà e svelano di muoversi su base soggettive e non ancorati alla norma. L’assessore fa un intervento di buonsenso collegando il suo ragionamento alla prima casa, dimostrando di non aver letto la legge o la norma. Tutto il consiglio comunale si trova a girare a vuoto: i consiglieri di maggioranza intervengono rimasticando buoni intendimenti nel solo intento di difendere l’ordine del giorno: si legge sulle loro facce il senso di smarrimento e di imbarazzo.

 Deve intervenire il segretario comunale che aprendo il T.U. del '97 alla pagina dell’articolo 446 lettera d ristabilisce almeno un precario riferimento normativo. Sbagliando, però. Perché tale articolo risulta restrittivo rispetto al testo di legge. E qualsiasi regolamentazione di qualsivoglia materia politica-amministrativa non può essere restrittivo ma o in equilibrio con la legge guida o migliorativo. Difatti la norma premia le osservazioni del consigliere di minoranza G. D’Errico che aveva sollevato l’incongruenza regolamentare nel testo di regolamentazione comunale in materia di ICI, a pagina 13 delle istruzioni per la compilazione  del 730 nella sezione per il calcolo dell'ICI  al punto 9 c’è scritto:” sono considerate pertinenze, le unità immobiliari classificate o classificabili in categorie diverse da quelle ad uso abitativo, destinate ed effettivamente utilizzate in modo durevole a servizio dell’abitazione principale anche se non appartengono allo stesso fabbricato.

 Questa maggioranza ha bisogno di persone che leggono che spulciano le leggi che si preoccupino coscienziosamente di fare gli interessi generali e non di personaggi che si siedono sulle “scomode” poltroncine rosse che senza aver sentito il benché minimo senso di servizio articolano vuote parole in libertà.

 Un’altra pantomima si è animata quanto il signor sindaco ha riferito che al momento non è possibile fare una programmazione dell’abbattimento della imposizione locale perché l’affare eolico “ancora non esiste” a Rocchetta S.Antonio. Talché il consigliere di minoranza Tullio perplesso a voce alta domanda: “scusi, ma le pale eoliche che vediamo cosa sono?”  il sindaco ribadisce che “i parchi eolici installati dal 1996 sono già superati e non producono un solo Kwh e che il comune incassa poche lire o euro”. E che quindi “lo sviluppo del paese è strettamente legato all’istallazione dei nuovi parchi eolici di nuova tecnologia”. Queste le testuali parole del sindaco Castelli.

 Allora la domanda nasce spontanea: In questi dieci anni di eolico chi ci ha guadagnato? Vuoi vedere che, se ragioniamo alla andreottiana che a pensare mal si fa peccato ma che certamente ci azzecchiamo, qualche amministratore e qualche familiare sicuramente ne ha tratto beneficio? Se è vero, come è vero, che un assessore lavora in una azienda eolica, e che due diretti familiari traggono il loro reddito collaborando con altrettante aziende eoliche, allora  "graziaddio" questi dieci anni di eolico non sono andati del tutto sprecati. Almeno qualcuno per fortuna si è salvato!!

 In un paese marginale, depresso socialmente economicamente e spiritualmente, dove il modello del Civis Nobilis è un questuante in cerca d'autori, un questuante in cerca di protezioni, è difficile solamente pensarlo che la manna eolica possa sfamare un popolo affamato e diseredato: perché esso poco sa e poco vuol sapere, con buona pace dei suoi rappresentanti, che impassibilmente ringraziano.

monti dauni meridionali, territorio dell'osso
 

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