Doppia emme: B. Modello

 

il modello alla ricerca architettonica: per un architetto il modello è legato alle decisioni Ora la parola modello fa subito tremare le vene ad un architetto
il centro della parola "modello" si è focalizzato su un intreccio per cosi dire strutturale di tre famiglie di problemi
La prima area usa il termine modello dal punto di vista concettuale o forse meglio sarebbe dire decisionale intendendolo come infrastruttura, di natura concettuale e teorica, per operare scelte di natura spaziale.

Il Primo è di natura decisamente OGGETTIVA: bisogni oggettivi, soluzioni oggettive.(L'uomo aveva dimensioni date, occupava spazi dati e per ciascuna sua funzione si poteva arrivare a una soluzione certa).Questa norma, questo standard, divengono la base del modello.
Nascono i manuali, nei quali si indicano soluzioni standard oggettive, sia dal punto di vista delle distribuzioni, sia delle distanze.

Il modello PRESTAZIONALE inizia ad avere spazio negli anni sessanta, l'approccio precedente viene allargato, il tutto viene diviso in alberi prestazionali, per poter arrivare a delle scelte ponderate. Il matematico architetto Alexander afferma che si devono suddividere i requisiti funzionali di un dato oggetto, "esplicitarli" sino al grado più basso. Poi attraverso una struttura a lattice complessa si può decidere e operare delle scelte.Si analizza un numero molto grande di esigenze. solo dopo aver esaminato molte prestazioni si può fare un lavoro oggettivo.

Modello STRUTTURALE. Con questo tipo di modello ci si riferisce al ragionamento che ha le sue basi in filosofia e antropologia a partire da Levi-Strauss. In particolare Habraken e del Sar proponevano per la prima volta coscientemente una "gerarchia delle scelte" alcune che formavano le strutture fisse, altre le variazioni delle forme e dei comportamenti "entro" quelle strutture fisse che Habraken chiamava Supports. Questo perché il progetto non si può muovere solo con dati oggettivi bensì attraverso dati variabili e flessibili

Modello DIAGRAMMATICI. Come tutti sappiamo oggi al modello decisionale oggettivo, al modello decisionale prestazionale, al modello strutturalista si è sostituito oggi il modello diagrammatico.Il processo decisionale diagrammatico potremmo dire che "è uno schizzo". Il modello decisionale diagrammatico non è la prefigurazione di un'idea finale, è la prefigurazione di un processo. Gli esiti dipenderanno da una serie di elementi che intervengono come variabili per modificare il diagramma stesso.

Il grande passo è che è DINAMICO. L'arrivo di questa parola fa entrare in gioco due cose: A. Evidentemente l'eletrronica e i computer, e B. l'uso dinamico "dei dati".

 

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