PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA

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la rivista del manifesto

  • . È tempo che i cattolici si disperdano, politicamente, a destra e a sinistra, accettino di ridursi ad una pura e semplice riserva di voti, rinuncino ad essere una forza politica specifica, tornino ad un impegno esclusivamente religioso o di volontariato sociale.
  • . L'offensiva per una semplificazione politica arbitraria dovrebbe preoccupare anche la sinistra, ma non basta questo per ridare al Ppi il suo ruolo.
  • . Nessuna obiezione è stata fatta dai popolari alla singolare circostanza che il maggior leader della sinistra, ottenuto legittimamente il mandato di formare il governo, non abbia nemmeno tentato di ricomporre su una base programmatica più avanzata di quella di Prodi lo schieramento dell'Ulivo.
  • . Altra cosa sono stati i clerico-fascisti, che appoggiarono da cattolici Mussolini, i conservatori nazionali, nemici giurati di Sturzo, gli indipendenti che collaborano a sinistra, o addirittura militano in essa, senza porre il problema della loro identità ideale e programmatica.
  • . Con la nuova dispora i conservatori si collocano a destra, i riformisti hanno un difficile rapporto a sinistra: scelte che i cattolici compiono legittimamente, assumendone le relative responsabilità.
  • . Il liberismo economico, che affida al solo mercato il compito di eliminare la disoccupazione e smantella ogni intervento pubblico, la concezione autoritaria della riforma della Costituzione, i gravi sbandamenti sul tema della pace e del diritto internazionale, vanno scavando un solco sempre più profondo tra i cattolici democratici; sensibili al Magistero della Chiesa, e la politica, anche quella del centro-sinistra.
  • . Né si intravedono possibilità di ripresa nella dissoluzione del Ppi in tanti partitini regionali, che Martinazzoli propone e Castagnetti asseconda, per un ritorno alle ambizioni dell'Assemblea costitutiva che miravano invece a costruire un partito democratico riconoscibile in tutto il territorio nazionale, ad ispirazione cristiana, ricco di valori, capace di proposte qualificanti e di sviluppare un confronto a sinistra a livello di quello avviato da Moro e Berlinguer.



    la rivista del manifesto
  • 29 giugno 2002 La parabola del modello emiliano RIMINI Diego De Podestà Nel 1999, il centro sinistra aveva compiuto – a Rimini – una scelta non indolore, decidendo di non riconfermare il sindaco uscente.
  • . Questa decisione era maturata innanzitutto nei Democratici di sinistra, dove il sindaco Chicchi si trovava da tempo in minoranza, criticato soprattutto per la sua scarsa popolarità, che rappresentava l’argomento principe di un regolamento di conti di più ampie proporzioni tra l’apparato di stretta osservanza ‘dalemiana’ e la nomenclatura degli amministratori (più eterogenea politicamente ed oscillante tra posizioni ‘miglioriste’, ‘filo-uliviste’, ‘dalemiane’).
  • . Su questa scelta, effettivamente vittoriosa alle elezioni comunali del maggio ‘99, di fronte ad un centro-destra piuttosto rinunciatario, è precipitata la variabile annunciata, ma ampiamente trascurata dal centro-sinistra, dell’azione legale promossa da due avvocati riminesi, uno di An e l’altro militante storico della sinistra locale e dirigente dei Ds fino a due anni fa, volta a sancire l’incompatibilità tra la funzione di sindaco e quella di primario ospedaliero.
  • . La realtà della politica riminese è avvilente, a cominciare dal centro-sinistra.
  • . Tralasciando ora il carattere marcatamente post-democristiano della Margherita, l’estrema debolezza dei Verdi e di altre componenti dello schieramento, occorre sottolineare che il vero punto critico è una crisi dei Democratici di sinistra sempre più pronunciata.
  • . Dopo le dimissioni di Ravaioli del dicembre 2000 sembrava fatta per il centro-destra: il governo della città era servito su un piatto d’argento dalla pochezza e superficialità del centro-sinistra, che intanto (parliamo dei primi mesi del 2001) si dilaniava molto vistosamente sulla scelta di ricandidare il sindaco decaduto.
  • . Questo, che potremmo chiamare schematicamente «partito della rendita», costituito da un blocco affaristico che attraversa trasversalmente la società e la politica, dopo un momento di seria difficoltà tra la crisi del pentapartito (1992) e il primo centro sinistra (92-95), ha riguadagnato posizioni forti nella città, ricucendo i rapporti e pervadendo con i propri contenuti il Piano regolatore Benevolo e gli atti urbanistici successivi.



    Servizi del Giorno
  • . Esponente della corrente moderata e socialdemocratica (capo cioè dei cosiddetti miglioristi), nel luglio del 1989 fu Ministro degli Esteri nel governo-ombra del PCI, da cui si dimise all'indomani del congresso di Rimini, in cui si dichiarò favorevole alla trasformazione in Partito Democratico della Sinistra.
  • . Le conferenze furono raccolte nel libro "Europa e America dopo l'89" (Laterza, 1992) dedicato anche a una riflessione sul "crollo del comunismo" e sui "problemi della sinistra".
  • . Dopo la caduta dell'esecutivo guidato da Prodi, fu europarlamentare dal 1999 al 2004, tra le fila dei Democratici di Sinistra, ed ha presieduto la Commissione Affari Costituzionali.
  • . Tra i momenti di maggiore interesse, spiccano il dibattito sul primo centro-sinistra, l’aspro confronto del 1965-66 nel gruppo dirigente del Partito, il dissenso dall’Urss per la repressione in Cecoslovacchia, la strategia del compromesso storico e la scelta della politica di solidarietà democratica, il successivo arroccamento e isolamento del Pci, lo strappo con Mosca.
  • . In un’analisi senza reticenze, nelle pagine dell’opera scorrono le tensioni della politica italiana, i drammi della sinistra divisa, il travagliato approdo degli eredi del Pci al socialismo europeo.



    Il sito di Dario Franceschini
  • . Chiusa l’esperienza dei giovani Dc entra negli organismi provinciali e regionali del partito e dirige a Roma il mensile "Settantasei" che raccoglie i giovani quadri della sinistra dc.
  • . maggioritario, la via dell’alleanza tra centro e sinistra.
  • . Nel 1995, a seguito di una spaccatura nel centrosinistra della provincia, accetta di candidarsi a Sindaco per una lista composta da Cristiano Sociali, Laburisti e Verdi e raccoglie il 20% dei voti.



    Pericles...al servizio della politica
  • | Dizionario Politico e Istituzionale Work in progress Test Curiosità della Politica Oggi nella Storia Nel febbraio del 1901, il Re chiamò alla guida del governo il leader della sinistra liberale, Zanardelli, che affidò il ministero degli esteri a Giovanni Giolitti.
  • . La formazione è sorta dalla scissione dall'ex Partito Comunista verificatasi all'indomani del Congresso di Rimini, che ha sancito la trasformazione del PCI in Partito democratico della Sinistra (PDS).
  • . L’entusiasmo per la vittoria di Clinton ha contagiato anche una parte della sinistra europea.

  • info: PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA


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    P.D.C.S.: UNA NASCITA DALLA BASE
  • . Un’Associazione di cittadini senza tessera, senza organizzazione, il che significa senza direzione né segretario, era poca cosa contro il "Comitato della Libertà" (ex "Comitato di Liberazione") formato dai gruppi della sinistra, comunisti e socialisti, che avevano ottenuto la maggioranza nelle elezioni dell’11 Marzo 1945 e avevano ben presto iniziato l’opera di reclutamento e di tesseramento tra i cittadini.


    Liberazione 6 novembre 2005 Da postcomunisti a postdemocristiani La lunga marcia del Partito comunista italiano: il passaggio al Pds prima e ai Democratici di sinistra poi. Ora l’approdo al "listone"
  • La lunga marcia del Partito comunista italiano: il passaggio al Pds prima e ai Democratici di sinistra poi.
  • . Ora l’approdo al "listone" con la Margherita, dal segno indubitabilmente centrista Da postcomunisti a postdemocristiani Rina Gagliardi Liberazione 6 novembre 2005 Prima, fu il Pds, Partito democratico della sinistra.
  • . Poi, cadde il sostantivo e rimasero solo i "democratici di sinistra".
  • . E' difficile ricordarlo lì per lì, ma i Democratici di sinistra sono una forza in fondo molto giovane: hanno alle loro spalle soltanto sette anni di vita.
  • . Nacquero, infatti, a Firenze, nel corso degli "Stati generali della Sinistra, tra il 12 e il 14 febbraio 1998, e furono il compimento della "Cosa 2", fortemente voluta da Massimo D'Alema.
  • . L'ambizioso disegno, insomma, di costruire una vera "Sinistra di governo", non più soltanto post od ex-comunista, non più "abitata" soltanto dagli eredi del Pci.
  • . Nella realtà, l'operazione fu invece alquanto modesta, anche dal punto di vista dell'immagine mediatica: sia per la non rilevante entità delle forze che, in concreto, avevano aderito all'appuntamento fiorentino (i cristiano-sociali, la sinistra repubblicana, i laburisti, i comunisti unitari) sia, anche, per l'assenza di figure "nuove" davvero prestigiose.
  • . Qualcosa, certo, la sinistra - il Pci - dovevano fare.
  • . Il battesimo di guerra A Rimini il Pds, Partito Democratico della Sinistra, fu battezzato dai bagliori della prima guerra del Golfo - quella di George Bush padre.
  • . In realtà, D'Alema dichiarò subito che il suo impegno era ancora e soltanto quello di "portare la sinistra al Governo": non più come forza egemone, o prim'attore, come nell'incauta pratica occhettiana, ma come componente forte di un'alleanza, di una coalizione, con i centristi.
  • . Tra il '94 e il '96, perciò, il nuovo segretario si concentrò su due obiettivi: intanto, "correggere" gli eccessi dell'occhettismo, anche nel partito, e orientarlo, più o meno definitivamente, su una prospettiva socialdemocratica; secondo e soprattutto, varare un nuovo centro-sinistra, un'alleanza organica con gli eredi democratici della Dc - senza rompere con la sinistra, con forze come Rifondazione comunista, almeno per la prima fase.


    GIORGIO NAPOLITANO NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (PRESIDENTE DI TUTTI “SENNO’ NON AVREI ACCETTATO”) – I CONSENSI DALL’UNIONE, GLI APPLAUSI ANCHE DA LARGA PARTE DELLA CDL – IL VERO NODO SUL TAVOLO DEL
  • . Nel 1989 “ministro degli esteri” nel governo-ombra del PCI, fino al congresso di Rimini, quando fu tra i favorevoli alla nascita del Partito Democratico della Sinistra.
  • . Tra i momenti di maggiore interesse, spiccano il dibattito sul primo centrosinistra, l’aspro confronto del 1965-66 nel gruppo dirigente del Partito, il dissenso dall’Urss per la repressione in Cecoslovacchia, la strategia del compromesso storico e la scelta della politica di solidarietà democratica, il successivo arroccamento e isolamento del Pci, lo strappo con Mosca.
  • . In un’analisi senza reticenze, scorrono in queste pagine le tensioni della politica italiana, i drammi della sinistra divisa, il travagliato approdo degli eredi del Pci al socialismo europeo.
  • . - Napolitano Giorgio Europa e America dopo l'89: il crollo del comunismo, i problemi della sinistra.


    - italplanet
  • . Dopo il congresso di Rimini aderisce al Partito democratico della sinistra e fa parte della direzione e del coordinamento politico.


    il Cannocchiale - Blog area
  • . Sale alla suprema magistratura della Repubblica un uomo che ha trascorso gran parte della sua vita nella sinistra italiana e nel maggior partito della sinistra».
  • . Complimenti vivissimi anche a chi, da destra, pur attenendosi alla disciplina di schieramento, ha concesso a Napolitano ed a questo ipocrita centrosinistra ampie aperture di credito al solo fine di continuare a lavorare ai fianchi il Cavaliere, invero quantomai indispensabile, come le recenti consultazioni hanno dimostrato, per essere “competitivi”.
  • . Con questa operazione l'Unione risolve certamente un gravoso problema legato agli equilibri interni alla coalizione, ma la sempre piu' probabile ascesa del Migliorino al colle puo' riservare, a mio parere, alcune piacevoli conseguenze a favore del centrodestra; conseguenze che il centrosinistra, cosi' come la CdL, non puo' non aver messo in preventivo.
  • . Vediamo quali: 1) Data la situazione, con una maggioranza risicatissima (al senato) e ed in parte antitetica, qualsiasi nuovo Presidente della Repubblica, fosse esso di sinistra-sinistra, sinistra, sinistra-centro o centro-sinistra, non si sarebbe mai azzardato a mettere in qualche modo i bastoni tra le ruote al mortadellone vostro (o loro, dipende dal lettore).
  • . Ed e' facile immaginare, con un'opposizione genuinamente compatta e coesa, a quali difficolta' andra' incontro il centrosinistra nella gestione della camera alta.
  • . Ha proprio ragione (e la cosa accade con straordinaria regolarita') il buon quando afferma che: "Pensare che il problema della cosiddetta sinistra italiana sia Caruso o i bruciatori di bandiere è ridicolo.
  • . Il problema è la sinistra italiana".
  • . Specialmente se la suddetta sinistra italiana giunge al punto da farsi bacchettare addirittura da, che mi sembra del tutto superfluo etichettare con un qualsivoglia aggettivo.
  • . [ | inviato il 30/4/2006 alle 19:31 | 5 26 Aprile 2006 Fascisti di sinistra? Tutto quello che c'era da dire sui l'ha detto in maniera cristallina .

  • Benefits


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    ::: Partito Socialista Democratico Italiano ::: - Content
  • . Al II Congresso del Psu si scontrarono due correnti; una guidata da Romita favorevole all'unificazione, la seconda guidata dalla sinistra di Mondolfo e Codignola contrari.
  • . Intanto nel 1948 con le elezioni che portarono la vittoria moderata, il Psli insieme ad altri gruppi di sinistra tra cui Ivan Matteo Lombardo fuoriuscito dal Psi costituirono la lista che ottenne un vistoso risultato sfiorando l'8% dei consensi e una cinquantina di parlamentari.
  • . Dal centrismo all'unificazione socialista Gli anni del centrismo (-) furono caratterizzati da una forte presenza nel governo di partiti moderati che guardavano a sinistra tra cui la , il e appunto il Psdi.
  • . Denominazione che viene mantenuta ancora oggi non necessitando il partito di cambiare simbolo né subire restauri come è avvenuto per tutti gli altri simboli della sinistra.


    Il Blog di Pietro Folena
  • Prima Pagina Gruppo PRC Sinistra europea Cerca: Categorie Archivio Link "Non si deve scartare l'ipotesi, anzi si deve prendere seriamente in considerazione l'ipotesi che Zapatero non sia un Prodi iberico, ma un Folena spagnolo".
  • . da "Il Riformista" del 19.04.2004 Domenica Maggio 14th 2006, 18:38 Archiviato in:, Due interviste, sul Manifesto e su Repubblica, in merito all’assemblea di Uniti a sinistra che si è tenuta sabato 13 maggio a Roma.
  • . Folena: «La sinistra è da fondare, non da rifondare» Intervista di Cosimo Rossi – da il Manifesto del 14 maggio 2006 «Abbiamo costruito la volta del ponte tra la sinistra riformista e quella radicale».
  • . Un anno dopo l’addio ai Ds, Pietro Folena spiega così il lavoro realizzato da Uniti a sinistra, l’associazione (riunita ieri a Roma) che raccoglie diessini e non, nonché molti sindacalisti di spicco della Cgil, e che si propone come una delle gambe della Sinistra europea.
  • . Significa che Uniti a sinistra si prepara alla fusione con Rifondazione, nelle cui liste tra l’altro siete stati eletti come indipendenti? Giordano oggi ha posto le cose in modo molto corretto.
  • . La Sinistra europea non significa un allargamento di Rifondazione, non avrebbe senso: è progetto politico per il quale il Prc si mette in gioco generosamente.
  • . Mercoledì Marzo 22nd 2006, 9:16 Archiviato in:, Sabato e domenica si è tenuta una splendida assemblea verso la formazione del nuovo soggetto politico, la sezione italiana della Sinistra Europea.
  • . Al centro dell’Assemblea di oggi e di domani c’è una proposta di dichiarazione comune per dare vita, nei prossimi mesi, alla Costituente di una nuova soggettività politica, la Sezione Italiana della Sinistra Europea.
  • . Sabato Marzo 11th 2006, 18:56 Archiviato in: Intervista a Liberazione – Gemma Contin Sabato 18 marzo e domenica 19 si terrà a Roma l’Assemblea programmatica della Sezione italiana della Sinistra europea.


    Il Blog di Pietro Folena
  • Prima Pagina Gruppo PRC Sinistra europea Cerca: Categorie Archivio Link "Non si deve scartare l'ipotesi, anzi si deve prendere seriamente in considerazione l'ipotesi che Zapatero non sia un Prodi iberico, ma un Folena spagnolo".
  • . da "Il Riformista" del 19.04.2004 Domenica Maggio 14th 2006, 18:38 Archiviato in:, Due interviste, sul Manifesto e su Repubblica, in merito all’assemblea di Uniti a sinistra che si è tenuta sabato 13 maggio a Roma.
  • . Folena: «La sinistra è da fondare, non da rifondare» Intervista di Cosimo Rossi – da il Manifesto del 14 maggio 2006 «Abbiamo costruito la volta del ponte tra la sinistra riformista e quella radicale».
  • . Un anno dopo l’addio ai Ds, Pietro Folena spiega così il lavoro realizzato da Uniti a sinistra, l’associazione (riunita ieri a Roma) che raccoglie diessini e non, nonché molti sindacalisti di spicco della Cgil, e che si propone come una delle gambe della Sinistra europea.
  • . Significa che Uniti a sinistra si prepara alla fusione con Rifondazione, nelle cui liste tra l’altro siete stati eletti come indipendenti? Giordano oggi ha posto le cose in modo molto corretto.
  • . La Sinistra europea non significa un allargamento di Rifondazione, non avrebbe senso: è progetto politico per il quale il Prc si mette in gioco generosamente.




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