Nei primi anni del Novecento Barcellona si confermò come attivo focolaio dell'autonomismo Catalano. Si sviluppò fortemente. Diventò la città più popolata di Spagna, importante nel settore industriale: tessile, chimico, navale e metalmeccanico; e sviluppata nell'attività commerciale.
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L'arrivo di una delegazione del Fronte Popolare a Barcellona nel marzo del 1936 durante la guerra civile spagnola. |
Diventò un centro socialista e anarchico, si scatenarono movimenti liberali e radicali spagnoli. Nel 1902 con il primo sciopero generale d'Europa aumentarono i conflitti sociali. Nel 1909 durante la "settimana tragica", l'esercito fu costretto ad entrare in azione contro gli anticlericali. Nel 1913 la MANCOMUNIDAD riconobbe una certa autonomia regionale,non ancora completa, al catalanismo moderato della ricca borghesia. Nel 1936 venne repressa dalle milizie sindacaliste, una sommossa militare guidata dal generale Franco che stava per impadronirsi della città. Nella città si instaurò la resistenza repubblicana e la GENERALIDAD (governo autonomo). La Catalogna ottenne uno statuto regionale autonomo. Così i volontari fascisti italiani, in aiuto di Franco, inviarono il loro corpo dell'aviazione e bombardarono la città nel 1938.Un anno dopo, precisamente il 25 gennaio, i franchisti la conquistarono.
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ESPANSIONE URBANISTICA DELLA CITTA'
L'evoluzione di Barcellona è atipica: non è politica o economica, ma civile. Si mira alla riaffermazione e ricostruzione della città.
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