Quindicesimo Incontro di preghiera
L'espressione "cercare Dio"
è una delle più frequenti nei salmi. Essa, il più delle volte, indica un atto
di preghiera, una richiesta di un favore, di un aiuto. Dio è visto come persona
di cui non si conosce il volto, ma l'uomo ha bisogno di dargli un volto:
"Io cerco Signore il tuo volto: non nascondermelo" (Sal 27,8). I
salmisti vivono con molta franchezza la ricerca di Dio. Essi non prendono
precauzioni, non si avvicinano a Lui con frasi contorte o con un linguaggio
convenzionale. La loro ferita, piuttosto, grida fino a rimproverare Dio:
"Perché ci abbandoni?". Essi ricorrono a Lui, chiedendo tutto e
portando le proprie ragioni. La nostra ricerca di Dio fatta con ardore, la
nostra sete di Lui, il nostro pensarlo dall'aurora alla sera ci regala questa
sensazione: Dio ci protegge e ci è vicino. Così il nostro animo si acquieta in
Lui, i nostri affanni cessano, le nostre tensioni svaniscono, le nostre
stanchezze passano, la nostra disperazione diventa speranza, la nostra ricerca
trova risposta.
Signore
Dio mio, insegna al mio cuore dove
e come possa cercarti e dove e come possa trovarti.
O Signore, se non sei qui, dove te assente cercherò?
E se invece sei ovunque, perché non ti vedo presente?
Ma certo tu abiti «una luce inaccessibile» E dov’è la luce inaccessibile?
E come mi avvicinerò a questa luce inaccessibile?
E chi mi condurrà e mi
introdurrà in essa affinché in essa io ti veda?
Per mezzo di quali segni, di quale immagine ti cercherò?
Non ti ho mai visto, o Signore Dio mio, non conosco il tuo volto.
Che
cosa farà, o altissimo Signore, che cosa farà codesto tuo esule lontano?
Che cosa farà il tuo servo ansioso del tuo amore e gettato lontano «dal
tuo volto»?
Anela di vederti ed è troppo lontano dal tuo volto.
Desidera di avvicinarsi a te e il luogo dove tu abiti è inaccessibile.
Brama di trovarti e non conosce dove tu stai. Fa di tutto per cercarti e
ignora il tuo volto.
O Signore, tu sei il mio Dio e sei il mio Signore e non ti ho mai visto.
Tu mi hai fatto e rifatto e mi hai dato tutti i miei beni e io ancora non
ti conosco.
***********
Mosè
disse al Signore: “Mostrami la tua Gloria! ”. Rispose: “Farò passare
davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti
a te. Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò
aver misericordia”. Soggiunse: “Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché
nessun uomo può vedermi e restare vivo”. Aggiunse il Signore: “Ecco un
luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: quando
passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con
la mano finché sarò passato. Poi
toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può
vedere”.
Mosè
ridiscende dal monte (34,29)
Mentre
Mosè scendeva dal monte Sinai - non sapeva che la pelle del suo viso era
diventata raggiante, poiché aveva conversato con Dio. – Parola del Signore
– Lode a te o Cristo
Nella destra teneva sette stelle, dalla
bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al
sole quando splende in tutta la sua forza.
Pausa
di silenzio seguito dal canto
Preghiera
- MOSTRATI SIGNORE
(David Maria
Turoldo)
Mostrati,
Signore a tutti i pellegrini dell'assoluto.
Vieni
incontro, Signore, con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare
Cammina,
Signore, affiancati e cammina con tutti i disperati sulle strade di Emmaus;
e
non offenderti se essi non sanno che sei tu ad andare con loro,
tu
che li rendi inquieti e incendi i loro cuori; non sanno che ti portano dentro:
con
loro fermati poiché si fa sera e la notte è buia e lunga, Signore.
Come
il cervo anela alle fonti delle acque, così anela l'anima mia a te, Dio. E che
diremo se il cervo anela alle fonti delle acque per lavarsi? Se motivo del suo
desiderio è bere o lavarsi noi non sappiamo. Ascolta quanto segue e non cercare
più oltre: L'anima mia ha sete del Dio vivente. Quando dico: come il cervo
anela alle fonti delle acque così anela l'anima mia a te, Dio, questo dico:
l'anima mia ha sete del Dio vivente. Di che ha sete? Quando verrò e comparirò
alla presenza di Dio? È di questo che ho sete: di venire e di apparire. Ho sete
nel cammino, ho sete nella corsa; sarò saziato quando arriverò. Ma quando
arriverò? E ciò che è rapido per Dio, è lento per il desiderio. Quando verrò
e comparirò alla presenza di Dio? Da quel desiderio deriva anche ciò che
altrove grida: Una cosa sola ho chiesto al Signore, e questa desidero, di
abitare nella casa del Signore per tutti i giorni della mia vita. Perché? Per
contemplare, aggiunge, la felicità del Signore. Quando verrò e apparirò
dinanzi alla faccia del Signore?
Concordanza
pastorale (Salmo
11,7)
Giusto
è il Signore, ama le cose giuste; gli uomini retti vedranno il suo volto.
Misericordias
Domini in aeternum cantabo.
Ascolta,
Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
Di
te ha detto il mio cuore: “Cercate
il suo volto” ; il tuo volto, Signore, io cerco.
Misericordias
Domini in aeternum cantabo.
Non
nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo.
Sei
tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
Momento
di silenzio con sottofondo musicale
Seconda
meditazione – Esposizione al Salmo 26,1,8-9 di Giovanni Paolo II – I parte
«Cercate il suo volto; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi
il tuo volto» (vv. 8-9). È, dunque, il volto di Dio la meta della ricerca
spirituale dell’orante. In finale emerge una certezza indiscussa, quella di
poter «contemplare la bontà del Signore» (v. 13).
Nel
linguaggio dei Salmi «cercare il volto del Signore» è spesso sinonimo
dell’ingresso nel tempio per celebrare e sperimentare la comunione col Dio di
Sion. Ma l’espressione comprende anche l’esigenza mistica dell’intimità
divina mediante la preghiera. Nella liturgia, dunque, e nell’orazione
personale ci è concessa la grazia di intuire quel volto che non potremo mai
direttamente vedere durante la nostra esistenza terrena (cfr Es 33,20). Ma
Cristo ha rivelato a noi, in una forma accessibile, il volto divino e ha
promesso che nell’incontro definitivo dell’eternità - come ci ricorda san
Giovanni - «noi lo vedremo così come egli è» (1Gv 3,2). E san Paolo
aggiunge: «Allora vedremo a faccia a faccia» (1Cor 13,12).
Concordanza
pastorale -
(Salmo 4,7)
Molti
dicono: “Chi ci farà vedere il bene? ”.
Risplenda
su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Pausa
di silenzio seguito dal canto
Preghiera
- INFINITAMENTE AMABILE (Curato d'Ars)
Ti
amo, mio Dio, e il mio unico desiderio è di amarti fino all'ultimo respiro
della mia vita.
Ti
amo, Dio infinitamente amabile, e preferisco morire amandoti,
piuttosto
che vivere un solo istante senza amarti.
Ti
amo, Signore, e l'unica grazia che ti chiedo è di amarti eternamente.
Mio
Dio, fammi la grazia di morire amandoti e sapendo che ti amo.
Mio
Dio, a misura che mi avvicino alla mia fine,
fammi
la grazia di aumentare il mio amore e di perfezionarlo.
Terza
meditazione – II
parte sull’Esposizione al Salmo 26,1,8-9 di Giovanni Paolo II
Commentando questo Salmo, il grande scrittore cristiano del terzo secolo Origene, così annota: «Se un uomo cercherà il volto del Signore, vedrà la gloria del Signore in modo svelato e, divenuto uguale agli angeli, vedrà sempre il volto del Padre che è nei cieli» (PG 12, 1281). E sant’Agostino, nel suo commento ai Salmi, così continua la preghiera del Salmista: «Non ho cercato da te qualche premio che sia all’infuori di te, ma il tuo volto. "Il tuo volto, Signore, ricercherò". Con perseveranza insisterò in questa ricerca; non cercherò infatti qualcosa di poco conto, ma il tuo volto, o Signore, per amarti gratuitamente, dato che non trovo niente di più prezioso… "Non ti allontanare adirato dal tuo servo", affinché cercando te, non mi imbatta in qualcos’altro. Quale pena può esser più grave di questa per chi ama e cerca la verità del tuo volto?» Esposizioni sui Salmi, 26,1, 8-9).
GIOVANNI
PAOLO II -
UDIENZA GENERALE -
Mercoledì, 28 aprile 2004
Concordanza
pastorale (Matteo
17, 1-2)
Sei
giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li
condusse in disparte, su un alto monte. E
fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti
divennero candide come la luce.
Momento
di silenzio con sottofondo musicale
In Sicilia, il monaco
Epifanio un giorno scoprì in se un dono del Signore: sapeva dipingere bellissime icone.
Voleva dipingerne una che fosse il suo capolavoro:
voleva ritrarre il volto di Cristo.
Ma dove trovare un modello adatto che esprimesse
insieme sofferenza e gioia, morte e risurrezione,
divinità e umanità? Epifànio non si dette più pace: si mise in viaggio;
percorse l’Europa scrutando ogni volto. Nulla. Il volto adatto per
rappresentare Cristo non c era.
Una sera si addormentò ripetendo le parole del
salmo: <<il
tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto>>. Fece un
sogno: un angelo lo riportava dalle persone incontrate e gli indicava un
particolare che rendeva quel volto simile a quello di Cristo: la gioia di una
giovane sposa, l’innocenza di un bambino, la forza di un contadino, la
sofferenza di un malato, la paura di un condannato, la bontà di una madre, lo
sgomento di un orfano, la severità di un giudice, l’allegria di un giullare,
la misericordia di un confessore, il volto bendato di un lebbroso.
Epifanio tornò al suo convento e
si mise al lavoro.
Dopo un anno l’icona di Cristo era pronta e la presentò
all’Abate e ai confratelli, che rimasero attoniti e piombarono in ginocchio.
Il Volto di Cristo era meraviglioso, commovente, scrutava nell’intimo e
interrogava. Invano chiesero a Epifanio chi gli era servito da modello.
Non
cercare il Cristo nel volto di un solo uomo, ma cerca in ogni uomo un frammento
del volto di Cristo.
(Bruno Ferrero – A volte basta un raggio di sole – Piccole storie per
l’anima)
Preghiera
- VOGLIO TE SOLO, SIGNORE
Ti
ho cercato, o Signore della vita,e tu mi hai fatto il dono di trovarti:te io
voglio amare, mio Dio.
Perde
la vita, chi non ama te:chi non vive per Te,
Signore,è
niente e vive per il nulla. Accresci in me, ti prego,il desiderio di conoscerti
e di amarti,
Dio
mio:dammi, Signore, ciò che ti domando;anche se tu mi dessi il mondo intero
,ma
non mi donassi te stesso,non saprei cosa farmene, Signore.Dammi te stesso, Dio
mio!
Ecco,
ti amo, Signore:aiutami ad amarti di più.
(Sant'Anselmo
di Aosta)
Pausa
di silenzio seguito dal canto
Quarta meditazione - Dal Commento al salmo 26
di S.Agostino (v.8)
Ti ha detto il mio cuore: Ho cercato il tuo volto. È quanto ha detto
poc'anzi: Per contemplare la felicità del Signore. Ti ha detto il mio cuore: Ho
cercato il tuo volto. Se la nostra gioia consistesse in questo sole, il nostro
cuore non direbbe: Ho cercato il tuo volto, ma [così si esprimerebbero] gli
occhi del nostro corpo. A chi dice il nostro cuore: Ho cercato il tuo volto, se
non a Colui che è oggetto dell'occhio del cuore? Gli occhi della carne cercano
questa luce [terrena], mentre quella luce cercano gli occhi del cuore. Orbene,
tu vuoi vedere quella luce che è visibile agli occhi del cuore; perché questa
luce è Dio. Dio infatti è luce, dice Giovanni, ed in Lui non v'è alcuna
tenebra. Vuoi dunque vedere quella luce? Purifica l'occhio con cui si vede:
Beati infatti i puri di cuore, perché essi vedranno Dio.
Concordanza pastorale (Nm 6,25-26)
Il
Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il
suo volto e ti conceda pace.
Preghiera
- IL CORAGGIO DI OSARE (Romano Guardini)
Signore
Gesù, fammi conoscere chi sei. Fa sentire al mio cuore la santità che è in
te.
Fa' che io veda la gloria del tuo volto.
Dal
tuo essere e dalla tua parola, dal tuo agire e dal tuo disegno,
fammi derivare la certezza che la verità e l'amore
sono a mia portata per salvarmi. Tu sei la via, la verità e la vita.
Tu sei il principio della nuova creazione. Dammi il coraggio di osare.
Fammi consapevole del mio bisogno di conversazione,
e permetti che con serietà lo compia, nella realtà della vita quotidiana.
E
se mi riconosco, indegno e peccatore, dammi la tua misericordia.
Donami la fedeltà che persevera e la fiducia che comincia sempre,
ogni
volta che tutto sembra fallire.
Momento
di silenzio con sottofondo musicale
Racconto - Far
colazione con Dio - (Traduzione
dallo spagnolo di un racconto di Te-La Gitana
Un bambino voleva conoscere Dio.
Sapeva che era un lungo viaggio arrivare dove abita Dio, ed è per questo che un
giorno mise dentro al suo cestino dei
dolci, marmellata e bibite e cominciò la sua ricerca. Dopo aver camminato per
trecento metri circa, vide una
donna anziana seduta su una panchina nel parco. Era sola e stava osservando
alcune colombe. Il bambino gli si sedette vicino ed aprì il suo cestino. Stava
per bere la sua bibita quando gli sembrò che la vecchietta avesse fame, ed
allora le offrì uno dei suoi dolci. La vecchietta riconoscente accettò e
sorrise al bambino. Il suo sorriso era molto bello, tanto bello che il bambino
gli offrì un altro dolce per vedere di nuovo questo suo sorriso. Il bambino era
incantato! Si fermò molto tempo mangiando e sorridendo, senza che nessuno dei
due dicesse una sola parola. Al tramonto il bambino, stanco, si alzò per
andarsene, però prima si volse indietro, corse verso la vecchietta e la
abbracciò. Ella, dopo averlo abbracciato, gli dette il più bel sorriso della
sua vita. Quando il bambino arrivò a casa sua ed aprì la porta, la sua mamma
fu sorpresa nel vedere la sua faccia piena di felicità, e gli chiese:
"Figlio, cosa hai fatto che sei tanto felice?". Il bambino rispose:
"Oggi ho fatto colazione con Dio!". E prima che sua mamma gli dicesse
qualche cosa aggiunse: "E sai cosa, ha il sorriso più bello che ho mai
visto!". Anche la vecchietta arrivò a casa raggiante di felicità. Suo
figlio restò sorpreso per l'espressione di pace stampata sul suo volto e le
domandò: "Mamma, cosa hai fatto oggi che ti ha reso tanto felice?".
La vecchietta rispose: "Oggi ho fatto colazione con Dio, nel parco!".
E prima che suo figlio rispondesse, aggiunse: "E sai? E' più giovane di
quel che pensavo!".
Preghiera Finale
Il tuo desiderio è la tua
preghiera:
Se continuo
è il tuo desiderio continua è pure la tua preghiera.
L’Apostolo infatti non a caso
afferma: “Pregate incessantemente”(1 Ts. 5, 17).
S’intende forse che dobbiamo stare
continuamente in ginocchio o prostrati
o con le mani levate per obbedire al
comando di pregare incessantemente?
Se intendiamo così il pregare, ritengo
che non possiamo farlo senza interruzione.
Ma v’è un’altra preghiera, quella
interiore, che è senza
interruzione, ed è il desiderio.
Qualunque cosa tu faccia, se desideri
quel sabato (che è il riposo in Dio), non smetti mai di pregare.
Se
non vuoi interrompere di pregare,non cessare
di desiderare.
Il
tuo desiderio è continuo, continua è la tua voce. Tacerai, se smetterai di
amare.
Tacquero
coloro dei quali fu detto:“Per il dilagare dell’ iniquità, l’amore di
molti si raffredderà”
La freddezza dell’amore è il
silenzio del cuore, l’ardore dell’amore è il grido del cuore.
Se resta sempre vivo l’amore, tu
gridi sempre; se gridi sempre,
desideri sempre; se desideri, hai il
pensiero volto alla pace.
“E davanti a te sta ogni mio
desiderio” (Sal 37,10). Se sta davanti a Lui il desiderio,
come può non essere davanti a Lui
anche il gemito che è la voce del
desiderio?
Perciò egli continua: “E il mio
gemito a te non è nascosto” (Sal 37,10), ma lo è a molti uomini.
(S.
Agostino -“Commento sui Salmi”)
Canto di adorazione