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Sedicesimo Incontro di Preghiera

 

 Come la cerva anela ai corsi  d’’acqua…..

 

                                                                       

ADORAZIONE EUCARISTICA

  

Canto per l’esposizione: Sotto l’ombra(RnS)

Sotto l’ombra delle ali tue, viviam sicuri. Alla tua presenza noi darem: Gloria, gloria, gloria a te o Re.

In Te dimoriamo in armonia e t’adoriamo, voci unite insieme per cantar: degno, degno, degno sei Signor.

Cuore a cuore uniti nel tuo amor, sian puri agli occhi tuoi. Come una colomba ci leviam: Santo, santo, santo sei Signor.

Preghiera - O verità, anelo alla tua fonte!

O verità, lume del mio cuore, non vorrei che fossero le mie tenebre a parlarmi.

Riversatomi fra gli esseri di questo mondo, la mia vista si è oscurata:

ma anche di quaggiù, di quaggiù ancora ti ho amato intensamente.

Nel mio errore mi sono ricordato di te, ho udito alle mie spalle la tua voce che mi gridava di tornare,

con stento l'ho udita per le gazzarre di uomini insoddisfatti.

Ed ora torno riarso e anelante alla tua fonte.

Nessuno me ne tenga lontano, ch'io ne beva e ne viva.

Non sia io per me la mia vita: di me vissi male, fu morte per me, e in te rivivo: parlami, ammaestrami.

Ho creduto nei tuoi libri, e le loro parole sono arcane assai.

Sant’Agostino(conf. 12, 10, 10).

Silenzio – Adorazione personale con sottofondo musicale (il cigno – adagio di C.Saint Saens)

 

 Dal Vangelo d i Giovanni 7, 37-38

Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: “Chi ha sete venga a me e beva  chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. Parola del Signore – Lode a Te, o Cristo!

 

Canto – Alto e glorioso Dio

Alto e glorioso Dio illumina il cuore mio, dammi fede retta, speranza certa, carità perfetta.

Dammi umiltà profonda, dammi senno e cognoscimento,

che io possa sempre servire con gioia i tuoi comandamenti.

Rapisca ti prego Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore

La mente mia da tutte le cose, perché io muoia per amor tuo, come tu moristi per amor dell’amor mio.  (Rit)

 

AIUTAMI A CERCARE TE

Signore, nella tua parola, aiutami a cercare te, a desiderare, amare, trovare te.

Non oso, Signore, penetrare nelle tue profondità:
il mio intelletto è uno strumento poco adatto.
Desidero soltanto comprendere parzialmente
la tua verità meditando la tua parola, perché il mio cuore la ama e vi crede.

Vieni, o Spirito Santo, dentro di me e aiutami a penetrare la parola del vangelo
perché io sia capace di comprenderla, gustarla e praticarla ogni giorno della mia vita.

Sant'Anselmo

 

Meditazione - Il Mio Diletto è per me e io per Lui.

     Come potrei non amare te mio Dio, quando tu hai tanto amato me? Mi hai amato tanto da dare la tua vita per me. Non si può immaginare un amore più grande di questo. Tu hai pagato la mia salvezza con la tua vita.

     Fammi sapere, dunque, dove ti trovi (Ct1,7) perché io possa trovare questo luogo salutare e riempirmi di celeste nutrimento, poiché chi non mangia di esso, non può entrare nella vita eterna. Fa che accorra alla fonte fresca e vi attinga la divina bevanda, quella bevanda che Tu offri a chi a sete. Fa che l’attinga come dalla sorgente del tuo costato aperto dalla lancia.

Per chi beve, quest’acqua diventa una sorgente che zampilla per la vita eterna.(Gv.4,14)

 (Dal commento al Cantico dei Cantici di S.Gregorio di Nissa –vescovo – ufficio delle letture 33^ sett. T.O. giovedi)

Silenzio – Adorazione personale  con sottofondo musicale (Ave Maria di Gounod)

      

Salmo 42-43

Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?    

Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: “Dov’è il tuo Dio? ”.

Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge:

attraverso la folla avanzavo tra i primi fino alla casa di Dio,

in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa.

Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

In me si abbatte l’anima mia; perciò di te mi ricordo

dal paese del Giordano e dell’Ermon, dal monte Misar.

Un abisso chiama l’abisso al fragore delle tue cascate;

tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati.      

Di giorno il Signore mi dona la sua grazia

di notte per lui innalzo il mio canto: la mia preghiera al Dio vivente.

Dirò a Dio, mia difesa: “Perché mi hai dimenticato?

Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico? ”.

Per l’insulto dei miei avversari sono infrante le mie ossa;

essi dicono a me tutto il giorno: “Dov’è il tuo Dio? ”.

Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

Canto – Il Signore è il mio Pastore n. 75 (Piera Cori)

Signore sei tu il mio pastore, conosci il mio nome da sempre /come conosci il padre tuo, tu conosci me;

mi cerchi se sono smarrita, lontana da te che sei vita, ma se m'incammino per il tuo sentiero, tu via sei per me.

Signore sei tu il mio pastore, non manco di nulla.

Su pascoli erbosi mi fai riposare ad acque tranquille con te. (2 volte).

Signore tu sei porta aperta e se entro in te io verrò, accolta con gioia e festa sarà per il mio ritorno a te;

per me tu prepari una mensa di gioia e di libertà, e nella tua casa resterò per l'eternità. (Ritornello)

 

VOGLIO TE SOLO  (Rabindranath Tagore)

Il mio cuore ripete senza fine che voglio Te, Te solo!
Tutti i desideri che giorno e notte mi distraggono. Sono falsi e vani fin nel profondo dell'anima.
Come la notte cela nelle tenebre. La brama che ha della luce
Così nel profondo dell'essere mio. Un grido risuona: Voglio Te, Te solo!
E come bufera, che nella sua furia pure ha per meta la pace,
così anche il mio spirito ribelle lotta col tuo amore,
E il mio grido è sempre quello: Voglio Te, Te solo!

 

Silenzio – Adorazione personale  con sottofondo musicale (Osea – musica per meditare e pregare)

 

MEDITAZIONE - CHI  HA SETE VENGA A ME E BEVA (Dalle istruzioni  di S. Colombano)

     Fratelli carissimi, ascoltate attentamente. Non estinguete mai la vostra sete. Così potrete continuare a bere alla sorgente della vita, senza smettere mai di desi­derarla. E’ la stessa sorgente, la fontana dell’acqua viva che vi chiama a sé e vi dice: « Chi ha sete venga a me e beva». (Gv 7,37). Bisogna capire bene quello che si deve bere. Ve lo dica lo stesso profeta Geremia, ve lo dica la sor­gente stessa:  « Hanno abbandonato me, sorgente dì acqua viva, dice il Signore» (Ger 2,13). E’ dunque il Signore stesso, il nostro Dio Gesù Cristo, questa sor­gente di vita che ci invita a sé, perché di lui beviamo. Beve di lui chi lo ama. Beve di lui chi si disseta della parola di Dio; chi lo ama ardentemente e con vivo desiderio. Beve di lui chi arde di amore per la sa­pienza.

Osservate bene da dove scaturisce questa fonte; poiché quello stesso che è il Pane è anche la Fonte, cioè il Figlio unico, il nostro Dio Cristo Signore, di cui dobbiamo aver sempre fame. E’ vero che aman­dolo lo mangiamo e desiderandolo lo introduciamo in noi; tuttavia dobbiamo sempre desiderarlo come degli affamati.

« O voi tutti assetati, venite alla fonte » (Is 55, 1). Questa fonte è per chi ha sete, non per chi è sazio. Giustamente quindi chiama a sé quelli che hanno sete, che ha dichiarati beati nel discorso della montagna. Questi non bevono mai a sufficienza; anzi quanto più be­vono tanto più hanno sete. E’ dunque necessario, o fratelli, che noi sempre desideriamo, cerchiamo e amiamo «la fonte della sapienza, il Verbo di Dio altissimo » (Sir 1, 5 volg.), nel quale, secondo le parole dell’Apostolo, «sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza » (Col 2, 3). Se hai sete, bevi alla fonte della vita; se hai fame, mangia di questo pane di vita. Beati coloro che han­no fame di questo pane e sete di quest’acqua, perché, pur mangiandone e bevendone sempre, desiderano di mangiarne e di berne ancora. Deve essere senza dubbio indicibilmente gustoso il cibo che si mangia e la bevanda che si beve per non sentirsene mai sazi e infastiditi, anzi sempre più soddisfatti e bra­mosi. Per questo il profeta dice: «Gustate e vedete quanto è buono il Signore»(Sal 33,9).

Canto – l’acqua viva (Marco Frisina)

Chi berrà  la mia acqua - non avrà più sete in eterno e quest’acqua sarà per lui -  fonte di vita per l’eternità.

Affannati e stanchi -  voi oppressi e poveri, venite, attingete con gioia a Lui - alla sorgente di felicità.

Fiumi di acqua viva  - sgorgheranno in colui che crederà, nel Signore che dona a noi -  l’acqua di vita e di verità.

Percuotendo una roccia - dissestasti il popolo in cammino,

fa’ che sempre noi camminiam - nel tuo timore, nella fedeltà.

Fonte inesauribile, pace eterna, carità perfetta, noi a mensa con te sediam, dolce, immensa, santa Trinità. Amen

TU

Non la preghiera, ma Tu mi rapisci e trattieni il mio pensiero!
La preghiera è una perla, ma ai miei occhi ti sottrae quando in essa mi affanno.

(Husayn Al-Hallaj)

Alla fonte della vita

     Ogni giorno nel povero mio cuore torni e riposi, amato mio Gesù! Ogni giorno mi dai l’estrema gioia di ripeterti, mio Sposo diletto, mio Dio che vieni e ti riposi in me, “a domani”, mio dolce Salvatore, “a domani”, ritornerai ancora tu che amo, che adoro. Unico Tutto! Ma come volano via questi momenti di deliziosa intimità divina! Tu resti solo, Amore prigioniero nel pio silenzio del tuo tabernacolo….  Nel silenzioso e casto santuario potrò restare per un’ora intera accanto a te con l’anima rapita, divino Sposo, dolce Salvatore. Nessuna penna potrà mai descrivere, nessuna mia parola potrà esprimere  la divina ineffabile dolcezza di cui Gesù allora inonda l’anima. Ora di paradiso, intima ebbrezza del celeste colloquio, cuore a cuore, comunione reciproca di gioie, di tristezza, di tutto, in cui mi è dato di offrirmi come vittima in unione con il Crocifisso, Vittima Divina, per il ritorno a Dio dei peccatori.

E ogni volta attingo a questa fonte forza e coraggio e chiedo per me solo la croce, perché ho sete di patire, di morire sotto il peso della croce!

Oh, la croce, mia sola eredità, solo lei voglio come mia porzione! Croce da Dio gelosamente amata, strumento della nostra Redenzione, santa croce, supremo mio tesoro, che Gesù dona a tutti quelli che ama!

B . Elisabetta della Trinità -Carmelitana

Silenzio – Adorazione personale  con sottofondo musicale - 

(immensa nostalgia – melodia russa)

 

SETE DI DIO (dall’introduzione a S.Agostino di A.Trapè – capitolo IV – sez. II)

     La sete della sapienza diventa in Agostino sete insaziabile di Dio: L'amore di Dio, infatti, fu dopo la conversione il grande programma della sua vita. " Ormai te solo amo, te solo seguo, te solo cerco, e a te solo son pronto a servire, perché tu solo domini con giustizia: voglio essere tua proprietà ". Agostino, dunque, si lancia sulle piste dell'amore di Dio con tutte le forze della natura e della grazia, e ne raggiunge le mete più alte. Innanzitutto la consolante certezza di appartenere al Signore, la certezza di amarlo. " Grazie a te, o Signore. Io son tuo: me lo provano i tuoi incitamenti e le tue consolazioni ". " O Signore, io ti amo. Non ho dubbio, son certo che ti amo: hai trafitto il mio cuore con la tua parola e ti ho amato. Ma il cielo e la terra e tutto ciò che è in essi, ecco, da ogni parte mi dicono di amarti... ".

In questa certezza di amare il Signore c'è però il rimpianto e la fame, che sono due aspetti inseparabili e inconfondibili della pietà agostiniana: il rimpianto di aver cominciato troppo tardi ad amare l'eterna bellezza, e la fame di amarla ormai senza misura. Prima della conversione v'era in Agostino l'ansia inquieta di chi cerca la strada, dopo la conversione l'ansia serena, ma non meno sentita, di chi ha fretta di giungere alla mèta e trova nel ricordo amaro del passato e nella gioia nuova del presente uno stimolo ad accelerare il cammino. " Tardi ti ho amato, o bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato... Tu hai chiamato e gridato e squarciato la mia sordità. Tu hai balenato e brillato e fugato la mia cecità. Tu hai mandato il tuo olezzo e io l'ho aspirato; ed ora anelo a te. Ti ho gustato; ed ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ardo dal desiderio della tua pace " .

L'amore di Dio divenne ben presto la forza segreta di tutta la sua vita, il peso che lo muoveva dovunque si movesse. Tutti ricordano la breve analogia agostiniana che ravvicina l'amore al peso: è nata dalla sua esperienza, non meno che dalla sua intuizione. " Il mio peso è l'amore; da esso son tratto dovunque son tratto. Il tuo dono (Signore) ne accende e ci porta in alto ". Agostino sa e sente che Dio è " più dolce di ogni voluttà... più chiaro d'ogni luce... più riposto d'ogni intimità... più sublime d'ogni onore ", e verso di lui sospira giorno e notte: " O eterna verità e vera carità e cara eternità, tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte ".

 

sottofondo musicale –  Nada te turbe 

Nada te - nada t’espante; quien a Dios tiene nada le falta. 
Nada te turbe, nada t’espante: sólo Dios basta.   

(Laudate omnes gentes - laudate Dominum.)

 

Racconto - COME TROVARE DIO

Un discepolo andò dal suo maestro e gli disse: «Maestro, voglio trovare Dio». Il maestro sorrise. E siccome faceva molto caldo, invitò il giovane ad accompagnarlo a fare un bagno nel fiume. Il giovane si tuffò, e il maestro fece altrettanto. Poi lo raggiunse e lo agguantò, tenendolo a viva forza sott’acqua. Il giovane si dibatté alcuni istanti, finché il maestro lo lasciò tornare a galla. Quindi gli chiese che cosa avesse più desiderato mentre si trovava sott’acqua.« L’aria », rispose il discepolo. «Desideri Dio allo stesso modo?», gli chiese il maestro. «Se lo desideri così, non mancherai di trovarlo. Ma se non hai in te questa sete ardentissima, a nulla ti gioveranno i tuoi sforzi e i tuoi libri. Non potrai trovare la fede, se non la desideri come l’aria per respirare».

(Dagli Apoftegmi dei Padri del deserto – La morale della favola Gribaudi)

 

Benedizione Eucaristica

V/. Hai dato loro il pane disceso dal cielo. R/. Che porta in se ogni dolcezza.

 

PREGHIAMO

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,  fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre  in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.


Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo Nome.

Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto il suo preziosissimo Sangue.

Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’Altare.

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.

Benedetta la gran Madre di Dio Maria santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissimo Sposo.

Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.


Canto finale – Davanti al Re (RnS)

Davanti al Re, c’inchiniamo insieme per adorarlo con tutto il cuor.

Verso di Lui, eleviamo insiem, canti di gloria al nostro Re dei re.

 

Gesù e la Samaritana (RnS)

Sono qui, conosco il tuo cuore, con l’acqua viva ti disseterò. Sono io, oggi cerco te, cuore a cuore ti parlerò.

Nessun male più ti colpirà, il tuo Dio non dovrai temere se la mia legge in te scriverò.

Al mio cuore ti fidanzerò e mi adorerai in Spirito e Verità.

 

                                                                                       

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