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Incontro di Preghiera
…….”SE
NON AVESSI L’AMORE”
GUIDA: L’amore non ha bisogno di
parole; non è un sentimento; l’amore vero
non sente ragioni; non conosce
ostacoli. L’amore è donarsi senza fare calcoli. L’amore va oltre, e come
dice San Bernardo: <<Amo
perché amo, amo per amare!>>.
Chiediamo
con fiducia a Dio di farci comprendere il grande comandamento dell’amore da
Lui stesso donatoci in Gesù e attraverso l’ascolto della sua Parola, possiamo
viverlo con coerenza.
1°
LETTORE: Dalla 1^ lettera ai Corinzi di San Paolo (12,31; 13,1-8,13)
Aspirate
ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte.
Se
anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità,
sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E
se anche avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la
scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi la carità, non sono nulla.
E
se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere
bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
La
carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità; non si
vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si
adira, non tiene conto
del
male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto
copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La
carità non avrà mai fine.
Queste
dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte
più grande è la carità!
RIFLESSIONE
Basterebbe
mettere in pratica un solo attributo alla carità riferita da S. Paolo, per
vivere da “cristiani”. Poiché noi, siamo sempre portati a trovare
nell’altro solo “i difetti” e mai “le virtù”, abbiamo ancora tanto
bisogno di imparare da Gesù come si vive "il comandamento
dell'amore".
Dobbiamo
ritornare a scuola, andare dal “Maestro divino”; non essere solo ascoltatori
e poi delegare; ma vivere il Vangelo della carità anche se costa.
PAUSA
DI SILENZIO
CANTO:
TI RINGRAZIO O MIO SIGNORE
Amatevi l’un l’altro come io ho
amato voi e siate per sempre suoi amici, e quello che farete al più piccolo tra
voi, credete l’avrete fatto a me.
Ti
ringrazio mio Signore, non ho più paura, perché con la mia mano nella mano
degli amici miei, cammino tra la gente della mia città e non mi sento solo, non
sento la stanchezza, guardo dritto avanti a me, perché sulla mia strada ci sei
Tu.
Se amate veramente perdonatevi tra voi,
nel cuore di ognuno ci sia pace, il Padre che è nei cieli vede tutti i figli
suoi, con gioia a voi perdonerà. (RIT)
Sarete suoi amici se vi amate tra di
voi, e questo è tutto il suo Vangelo, l’amore non ha prezzo, non misura ciò
che dà, l’amore confini non ne ha. (RIT)
Hai
mai pensato cosa significhi per te la parola “amore?”
Questa parola tanto spesso pronunciata e distorta; il più delle volte confusa col profano; ma se andassimo alla radice, scopriremmo che è sublime, riempie il cuore; dà gioia, pace ……..
ed
esprime in ognuno un’emozione diversa.
SCAMBIO DELLE PROPRIE CONSIDERAZIONI
2° LETTORE: dalla 1^ LETTERA DI S. Giovanni
(4,10-11.16)
In questo sta l’amore: non
siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo
Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha
amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.
Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che
Dio ha per noi.
DIO
E’ AMORE; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.-
CANTIAMO
INSIEME : “TU CI HAI LASCIATO IL TUO CORPO”
Tu
ci hai lasciato il Tuo Sangue, linfa viva che sostiene,
il
corpo della tua Chiesa, nel cammino verso il Regno. (Rit)
Tu
ci hai donato la gioia, per la vita senza fine,
saremo
in te in eterno, membra vere del Tuo Corpo. (Rit)
RICHIESTA DI PERDONO
Riprendiamo il testo biblico della
lettera di Paolo e confrontiamoci:
Paolo sottolinea che prima di fare
gesti di carità, bisogna essere carità.
Lasciamoci interrogare da questa
Parola.
PREGHIAMO COSI’:
Signore
Gesù, che in questo sacramento dell’amore ci richiami con la tua presenza ad
una vita di carità, guarda alla nostra carità spesso limitata e rattrappita;
molto spesso non ci lasciamo trasformare e plasmare da te. Signore ti chiediamo
perdono: SIGNORE PIETÀ’
Cristo Gesù, che donando il tuo Corpo e versando il tuo Sangue ci fai immedesimare in Te, per tutte le nostre resistenze a donare intera- mente noi stessi, abbi compassione e misericordia:
CRISTO
PIETÀ’
Signore
Gesù, che con l’apostolo Paolo ci inviti ad esaminarci prima di sedere alla
mensa Eucaristica, guarda con occhio pietoso la nostra povertà interiore, la
nostra debolezza nel vivere il tuo comandamento, la nostra superbia nel
pretendere di accostarci a te senza esserci accostato con amore al fratello:
SIGNORE PIETÀ’
A conclusione
di questo incontro, ascoltiamo un brano di Bruno Ferrero sul senso dell’amore
e facciamone tesoro quando il nostro “dono” richiede la “contropartita”.
“IL CONTO” (Da “A
volte basta un raggio di sole” di Bruno Ferrero)
Una sera, mentre la mamma preparava la
cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano. Con
aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si
asciugò le mani col grembiule e lesse quanto vi era scritto:
Per
aver strappato le erbacce dal vialetto:
Lire 5.000
Per
avere ordinato la mia cameretta:
Lire 10.000
Per
essere andato a comperare il latte:
Lire 1.000
Per
aver badato alla sorellina (tre pomeriggi):
Lire 15.000
Per
aver preso due volte “ottimo” a scuola:
Lire 10.000
Per
aver portato fuori l’immondizia tutte le sere:
Lire 7.000
TOTALE
Lire 48.000
La
mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente. La sua mente si affollò di
ricordi.
Prese
una biro e, sul retro del foglietto scrisse:
Per
averti portato in grembo per nove mesi:
Lire 0
Per
tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato:
Lire 0
Per
tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime:
Lire
0
Per
tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno:
Lire 0
Per
tutte le colazioni, i pranzi, le merende,
le
cene e i panini che ti ho preparato:
Lire 0
Per
la vita che ti do ogni giorno:
Lire 0
TOTALE
Lire 0
Quando
ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio. Quando il
bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due lacrimoni
fecero capolino nei suoi occhi. Girò il foglio e sul suo conto scrisse:
<<Pagato>>.
Poi saltò al collo della madre e la
sommerse di baci.
PREGHIERA DI UN CONVERTITO (Alexis
Carrel)
Mio Dio, quanto mi rammarico di non
aver capito nulla della vita, di aver tentato di capire cose che era inutile
capire. La vita non consiste nel capire, ma nell’amare. Fa’ mio Dio che non
sia troppo tardi! Che l’ultima pagina non sia ancora scritta. E’ stato un
deserto la mia vita, perché non ti ho conosciuto. Fa’ che il deserto
fiorisca. Che ogni minuto che mi resta sia consacrato a Te. Che io sia nelle tue
mani come fumo portato dal vento.
ALCUNE FRASI SULL’AMORE
L’amore
è sufficiente per se stesso, piace per se stesso e in ragione di sé. L’amore
non cerca ragioni, non cerca vantaggi all’infuori di sé. Il suo vantaggio sta
nell’esistere. Amo perché amo, amo per amare. (S. Bernardo)
L’amore vale solo se è per sempre. (S.Teresa
d’Avila)
Dove
non c’è amore, metti amore e troverai amore. (S.Giov. della Croce)
L’amore di Dio e l’amore del prossimo sono due battenti di una porta, che non si possono aprire
e
chiudere se non insieme. (S. Kierkegaard)
Alla
fine della sera, saremo giudicati sull’amore. (S.Giov. della Croce)
Ama
Dio e fa cio’ che vuoi. (S.Agostino)
Non
parlate d’amore al vostro fratello: amatelo. (S.Agostino)
La
carità è il solo tesoro che aumenta col dividerlo. (Cantù)
Dio ci segue passo passo. Tu magari non
te ne accorgi. Ci sono delle volte in cui bisogna dirgli che se ne vada come se
fosse un mendicante, perché si allontani un momento; ma poi ritorna di
nuovo.Andate via Signore! Lasciate che io mi diverta, voi mi date noia!
Lasciatemi! Ma non va via, è abituato agli insulti. (Julien Green)
Per amare Dio occorrono tre cuori
riuniti in uno solo:
Un cuore che non sia che amore e
tenerezza per Dio
Un cuore di carità e zelo per il
prossimo
Un cuore severo per se stessi. (S.
Benedetto G. Labre)
3° LETTORE: dai “discorsi sul
Cantico dei Cantici” di San Bernardo, abate (83,4-6)
L’amore è sufficiente per se stesso,
piace per se stesso e in ragione di sé. E a se stesso merito e premio.
L’amore non cerca ragioni, non cerca vantaggi all’infuori di sé. Il suo
vantaggio sta nell’esistere. Amo perché amo, amo per amare. Grande cosa è
l’amore se si rifà al suo principio, se ricondotto alla sua origine, se
riportato alla sua sorgente. Di là sempre prende alimento per continuare a
scorrere. L’amore è il solo tra tutti i moti dell’anima, tra i sentimenti e
gli affetti, con cui la creatura possa corrispondere al Creatore, anche se non
alla pari; l’unico con il quale possa contraccambiare il prossimo e, in questo
caso, certo alla pari. Infatti quando Dio ama, altro non desidera che essere
amato. Non per altro ama, se non per essere amato, sapendo che coloro che
l’ameranno si beeranno di questo stesso amore.
L’amore dello Sposo, anzi lo Sposo-amore cerca soltanto il ricambio dell’amore e la fedeltà.
Sia perciò lecito all’amata di
riamare. Perché la sposa, e la sposa dell’Amore non dovrebbe amare? Perché
non dovrebbe essere amato l’Amore?
Giustamente, rinunziando a tutti gli altri suoi affetti, attende tutta e solo all’Amore, ella che nel ricambiare l’amore mira a uguagliarlo. Si obietterà però, che, anche se la sposa si sarà tutta trasformata nell’Amore, non potrà mai raggiungere il livello della fonte perenne dell’amore.
E’ certo che non potranno mi essere equiparati l’amante e l’Amore, l’anima e il Verbo,
la sposa e lo Sposo, il creatore e la
creatura.