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6 Incontro di Preghiera

 

                                                                                 “Come il Padre ha mandato Me,

                                          anch’Io mando voi (Giovanni 20,21)

ANIMATORE: ..........Prima che tu mi mandi, Signore, ho bisogno di stare con Te, anche se fosse solo per guardarTi......come penso, facevi Tu quando ti ritiravi sulla montagna tutto solo a pregare il Padre......

Il mio stare qui, stasera, e’ l’intimo desiderio dell’anima! Le mie mani vuote sono aperte davanti a Te: “colmale Tu......” .Il mio cuore e’ vuoto: “riempilo col fuoco vivo del Tuo amore ......e, traboccante, io lo possa riversare!

 

PREGHIERA DA RECITARSI INSIEME

Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi le sue opere.

Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per andare oggi agli uomini.

Cristo non ha più voce, ha soltanto la nostra voce per parlare oggi di sè.

Cristo non ha più forze, ha soltanto le nostre forze per guidare gli uomini a sè.

Cristo non ha più Vangeli che essi leggano ancora,

ma ciò che facciamo in parole e in opere è l’Evangelo che lo Spirito sta scrivendo

  (Anonimo fiammingo del XV secolo)

da “Preghiere della gente”- pag.433 -  di Sandro Maggiolini – Oscar Mondadori -

 

ASCOLTO della Parola di DIO - Dal Vangelo di Marco 16,15-18

Gesù disse loro: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno”.

 

ESORTAZIONE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II - NON scoraggiatevi!

Non abbiate paura di proporre Cristo a chi non lo conosce ancora. Cristo è la vera risposta, la più completa a tutte le domande che riguardano l’uomo e il suo destino. Senza di lui l’uomo rimane un enigma senza soluzione. Abbiate, dunque, il coraggio di proporre Cristo! Certo, bisogna farlo con il dovuto rispetto della libertà di coscienza di ciascuno, ma bisogna pur farlo. Aiutare un fratello o una sorella a scoprire Cristo, Via, Verità e Vita è un vero atto di amore verso il prossimo. Parlare di Dio, oggi, non è un compito facile.  

Molte volte si incontra un muro di indifferenza, ed anche una certa ostilità. Quante volte sarete tentati di ripetere con il profeta Geremia: «Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane!”. Ma Dio risponde sempre: Non dire: <<sono giovane, ma va da coloro a cui ti manderò>> (cf Ger I, 6-7). Quindi non scoraggiatevi, perché non siete mai soli. Il Signore non mancherà di accompagnarvi, come ha promesso: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).Vi invito anche a guardare la storia dei popoli, in particolare della loro evangelizzazione.

Vi invito a riflettere, alla luce della fede, sulle figure degli apostoli e missionari, i quali per primi hanno innalzato la Croce di Cristo nei vari paesi. Cercate di trarre dal loro esempio lo zelo e il coraggio per meglio affrontare le sfide dei nostri tempi.    

 

DAL VANGELO DI MARCO 6,7-12

Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa;ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro: “Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro”.

E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

 

DAI DISCORSI DI S.AGOSTINO 

PER VOI SONO VESCOVO, CON VOI SONO CRISTIANO

     Da quando mi è stato posto sulle spalle questo peso, di cui dovrò rendere un non facile conto a Dio, sempre sono tormentato dalla preoccupazione per la mia dignità. La cosa più temibile nell’esercizio di questo incarico,è il pericolo di preferire l’onore proprio alla salvezza altrui. Però, se da una parte mi spaventa ciò che io sono per voi, dall’altra mi consola il fatto che sono con voi. Per voi infatti io sono vescovo, con voi sono cristiano.  

     Quello è nome di un mandato che ho ricevuto, questo è nome di grazia. Quello di pericolo, questo di salvezza. Veramente ci sentiamo come in un mare immenso e come sbattuti dalle tempeste, proprio a causa dell’incombenza pastorale affidataci. Ci ricordiamo però a prezzo di quale sangue siamo stati redenti e, consolati da questo pensiero, entriamo come in un porto sicuro. Mentre ci affatichiamo nel lavoro apostolico, ci conforta la certezza del beneficio comune che ne risulta.

Assai di più mi consola il pensiero di essere stato redento con voi, che non il fatto di essere stato preposto a voi. Seguendo perciò il comando del Signore, cercherò di essere ancor più pienamente al vostro servizio, per non essere ingrato a quel riscatto che mi ha reso vostro fratello. Debbo infatti amare il Redentore, e so quello che  ha detto a Pietro: «Pietro, mi vuoi bene? Pasci le mie pecorelle» (Gv 2 1, 17). Questo disse una prima, una seconda, una terza volta... Prima veniva richiesto l’amore e poi imposto l’onere, perché dove maggiore è  l’amore, minore è il peso della fatica.

«Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?» (Sal 115,12).  Se dico di offrire al Signore il ministero di pascere le mie pecorelle, dico la verità. Lo faccio, infatti, « non  io, ma la grazia di Dio che è con me» (1 Cor 15,10)...

Perciò, miei fratelli: «Vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio>> (2 Cor 6, 1)

 Rendete fruttuoso il nostro ministero. <<Voi siete il campo di Dio» (1 Cor 3, 9).

Dall’esterno ricevete chi pianta e chi irriga, dall’interno, invece, colui che fa crescere. Aiutateci con la vostra preghiera e la vostra obbedienza, perché troviamo la nostra gioia non tanto nell’essere vostri capi, quanto nell’esservi utili servitori. (Discorso 340,1)

 
LA PREDICA DI SAN FRANCESCO

     Un giorno, uscendo dal convento, san Francesco incontrò frate Ginepro.

Era un frate semplice e buono e san Francesco gli voleva molto bene.

     Incontrandolo gli disse: «Frate Ginepro, vieni, andiamo a predicare».

«Padre mio» rispose, «sai che ho poca istruzione. Come potrei parlare alla gente?».

     Ma poiché san Francesco insisteva, frate Ginepro acconsentì. Girarono per tutta la città, pregando in silenzio per tutti coloro che lavoravano nelle botteghe e negli orti.

     Sorrisero ai bambini, specialmente a quelli più poveri. Scambiarono qualche parola con i più anziani. Accarezzarono i malati. Aiutarono una donna a portare un pesante recipiente pieno d’acqua. Dopo aver attraversato più volte tutta la città, san Francesco disse: «Frate Ginepro, è ora di tornare al convento». «E la nostra predica?».

«L’abbiamo fatta... L’abbiamo fatta» rispose sor­ridendo il santo.

Se hai in tasca il profumo del muschio non hai bisogno di raccontarlo a tutti.

Il profumo parlerà in tua vece.La predica migliore sei tu.

(da “C’è qualcuno lassù” – Piccole storie per l’anima di BRUNO FERRERO)

 
DESIDERIO MISSIONARIO di Santa Teresa di Gesù Bambino

Sento la vocazione del sacerdote. Ma, pur desiderando di essere sacerdote, ammiro e invidio l’umiltà di san Francesco d’Assisi, e sento la vocazione d’imitarlo, rifiutando la dignità sublime del sacerdozio. Gesù! Amore mio, vita mia, come conciliare questi contrasti? Come attuare i desideri della mia povera piccola anima? Nonostante la mia piccolezza, vorrei illuminare le anime come i profeti, i dottori, ho la vocazione di essere apostolo. Vorrei percorrere la terra, predicare il tuo nome, e piantare sul suolo infedele la tua Croce gloriosa, ma oh Amato, una sola missione non mi basterebbe, vorrei al tempo stesso annunciare il Vangelo nelle cinque parti del mondo, e fino nelle isole più remote. Vorrei essere missionaria non soltanto per qualche anno, ma vorrei esserlo stata fin dalla creazione del mondo, ed esserlo fino alla consumazione dei secoli.

(Dagli scritti di S.Teresa del Bambino Gesù - Manoscritto autobiografico B n.251)

 

CONDUCIMI PER MANO

Conducimi per mano, luce di tenerezza;

fra il buio che mi accerchia, conducimi tu per mano;

cupa è la notte, e io ancora sono lontano da casa; conducimi tu per mano.

Guida il mio cammino; non pretendo di vedere orizzonti lontani; un passo mi basta.

Un tempo ero diverso, non ti invocavo perché tu mi conducessi per mano;

amavo scegliere e vedere la mia strada; ma adesso conducimi tu per mano.

Amavo il giorno abbagliante, disprezzavo la paura,

l’orgoglio dominava il mio cuore: dimentica quegli anni.

Sempre fu sopra di me la tua potente benedizione:

sono certo che ora essa mi condurrà per mano per lande e paludi,

per balze e torrenti, finché svanisca la notte, e mi sorridano all’alba

i volti di angeli amati a lungo e per un poco smarriti. - (J.H.Newman)

 

"Annunciate la Parola di Dio....."

Dovete avere il coraggio di parlare di Cristo nelle vostre famiglie, nel vostro ambiente di studio, di lavoro, di svago, animati dallo stesso fervore degli Apostoli quando affermavano:

“Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”.......

Cristo è la vera risposta, la più completa a tutte le domande che riguardano l’uomo e il suo destino. Senza di lui l’uomo rimane un enigma senza soluzione.>> Giovanni Paolo 2°

 

 

             

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