Maggio
con Maria
Animatore:
Gesù ascende al cielo nella gloria del Padre.
Io parto con il vento, ma non vado verso il nulla; e se questo giorno non è stato compimento per le vostre attese e per il mio amore, che sia almeno la promessa per un altro giorno. I bisogni dell’uomo mutano, ma non l’amore, e neppure il desiderio che il suo amore soddisfi i suoi bisogni. Sappiate che io tornerò da quel grande silenzio. La nebbia che all’alba s’innalza, lasciando sui campi solo la rugiada, si ammasserà in nube e ricadrà in basso come pioggia.
(l’addio di
Gibran tratto dal libro “il Profeta”)
Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Parola
del Signore – Lode a Te, o Cristo
Madre benedetta, aiutaci a credere che la fede cresce con i silenzi pieni di adorazione e di obbedienza
(Card.
Anastasio Ballestrero)
1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1
Gloria al Padre
LITANIE 1 PARTE
Signore, pietà
Signore, pietà
Cristo, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Signore, pietà
Santa Maria della speranza
prega per noi
Santa Maria del cammino
prega per noi
Santa Maria della luce
prega per noi
Pienezza di Israele
prega per noi
Profezia dei tempi messianici
prega per noi
Aurora del mondo nuovo
prega per noi
Madre
di Dio
prega per noi
Canto
Prima meditazione di Don Tonino
Bello
Santa Maria, il vangelo di Luca ti presenta sempre come la Vergine delle salite. Ti mettesti in viaggio verso la montagna per trovare Elisabetta. Salisti in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, per farti registrare nel censimento. Salisti a Gerusalemme con Gesù dodicenne e con Giuseppe per la festa di Pasqua. Salisti sul Calvario per condividere con Gesù il mistero della morte. Salisti al piano superiore con la Chiesa nascente per attendere il dono dello Spirito. E infine sei salita al cielo assunta nell’anima e nel corpo. Tu che hai cantato Dio
il quale innalza gli umili, riscattaci, ti preghiamo, dalla preghiera senza soprassalti di fantasia; dall’appiattimento della nostra vita interiore a livelli di banalità; dall’affanno delle cose che ci impedisce di elevarci a te (Cirenei della gioia, p. 45).
L’anima
verginale di Maria vuole ascoltare soltanto Dio, vuol far ritorno nelle mani di
Dio proprio come ne era uscita: intatta, inconsunta, non offuscata, non offesa.
(Peter Lippert – Pensieri su
Maria – Città Nuova)
1
Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
Madre
del Messia liberatore
prega per noi
Madre
dei redenti
prega per noi
Madre
di tutte le genti
prega per noi
Vergine
del silenzio
prega per noi
Vergine
dell’ascolto
prega per noi
Vergine
del canto
prega per noi
Serva
del Signore
prega per noi
Canto
Seconda
meditazione
Il cristiano è chiamato a partecipare a tutto il mistero di Cristo e quindi anche alla sua glorificazione. Egli stesso l’aveva detto: « Vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato... verrò di nuovo a voi e vi prenderò con me, affinché siate anche voi dove sono io » (Gv 14, 2-3). L’Ascensione costituisce perciò un grande argomento di speranza per l’uomo che nel suo pellegrinaggio terreno si sente esule e soffre lontano da Dio.
E’ la speranza che S. Paolo invocava per gli Efesini e voleva viva nei loro cuori. « Il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria... illumini gli occhi della vostra mente per comprendere a quale speranza egli vi abbia chiamati » (Ef 1, 17-18). E dove fondava l’Apostolo questa speranza? Nella grande potenza di Dio
« dispiegata in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potestà [ossia degli angeli], e di ogni altro nome »
Da
intimità divina – Ascensione del Signore pag. 535-534)
Scintilla
Innalzati
sui cieli, o Dio.., tu che rimanesti rinchiuso nel seno di una madre, che fosti
formato da colei che tu stesso formasti; tu che il vecchio Simeone conobbe
piccolo e celebrò grande, che la vedova Anna vide lattante e riconobbe
onnipotente; tu che soffristi la fame e la sete per noi, che ti affaticasti
nelle tue peregrinazioni per noi.., tu, arrestato, legato, flagellato, coronato
di spine, appeso al legno della croce, trafitto da una lancia; tu, morto e
sepolto, innalzati sui cieli, o Dio!
1
Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
LITANIE
3 PARTE
Serva
della Parola
prega per noi
Serva
della redenzione
prega per noi
Serva
del Regno
prega per noi
Discepola
di Cristo
prega per noi
Testimone
del Vangelo
prega per noi
Sorella
degli uomini
prega per noi
Inizio
della Chiesa
prega per noi
Canto
Terza
Meditazione - continuo della
precedente meditazione
Ma gli angeli che sul monte dell’Ascensione dicono agli Apostoli: «Quel Gesù che fu tolto a voi per il cielo, un giorno verrà, nello stesso modo in cui l’avete veduto andare in cielo » (At 1, 11), ammoniscono i credenti che nell’attesa del ritorno finale di Cristo occorre mettersi all’opera.
Con l’Ascensione termina la missione terrena di Cristo e inizia quella dei suoi discepoli. « Andate — aveva detto loro il Signore ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28, 19); essi devono rendere perenne nel mondo la sua opera di salvezza predicando, amministrando i sacramenti, insegnando a vivere secondo il Vangelo. Tuttavia Cristo vuole che ciò sia preceduto e preparato da una pausa di preghiera nell’attesa dello Spirito Santo che dovrà confermare e corroborare i suoi Apostoli. La vita della Chiesa comincia così non con l’azione, ma con la preghiera, assieme «a Maria, la Madre di Gesù»(At1,14).
(Intimità divina – Ascensione del Signore pag. 535-534)
Scintilla
Sei
bella, Maria. Io ti voglio più bene di tutte le creature. Vorrei avere una voce
così forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amarti, o Maria.
(S.Padre Pio da Pietralcina)
1
Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
LITANIE 4 PARTE
Madre
della Chiesa
prega per noi
Modello
della Chiesa
prega per noi
Immagine
della Chiesa
prega per noi
Voce
di libertà
prega per noi
Voce
di comunione
prega per noi
Voce
di pace
prega per noi
Canto
Quarta Meditazione Dai "Discorsi" di sant’Agostino, vescovo (Serm. 265/F, 1-3)
È diventato dunque per bontà nostro fratello colui che per natura è nostro Signore. Disse: Ascendo al Dio mio e Dio vostro, al Padre mio e Padre vostro (Gv 20, 17). A quali persone Cristo comandò di riferire queste sue parole? Va' - disse - di' ai miei fratelli, e poiché sono loro fratello, ascendo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro. Non disse: «Ascendo al Padre nostro», né: «Ascendo al Dio nostro». Non è priva di significato ben preciso la frase: Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. Questa distinzione indica qualcosa che non debbo lasciare sotto silenzio. Padre mio perché sono il Figlio unigenito; Padre vostro perché per mio mezzo siete stati adottati. Ma perché Dio mio? Cristo non è stato creato ma è l'Unigenito. Perché allora Dio mio? Lo spiega il salmo. Dio mio perché ha assunto la natura di servo: Dal grembo di mia madre tu sei il mio Dio. (Sal 21, 11).
O Vergine Maria, donna del silenzio e dell’ascolto, docile nelle mani del Padre, da tutte le generazioni sei invocata come “beata”, perché hai saputo riconoscere le meraviglie compiute in te dallo Spirito Santo. (Giovanni Paolo II)
1
Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
LITANIE
5 PARTE
Segno
del volto materno di Dio
prega per noi
Segno
della vicinanza del Padre
prega per noi
Segno
della misericordia del Figlio
prega per noi
Segno
della fecondità dello Spirito
prega per noi
Agnello
di Dio, che togli i peccati del mondo,
perdonaci, o Signore
Agnello
di Dio, che togli i peccati del mondo,
esaudiscici, o Signore
Agnello
di Dio, che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.
RACCONTO
MARIANO
La
storia di un uomo che voleva dannarsi… ma
non aveva fatto i conti con la Madonna.
C'era anticamente un uomo che si voleva dannare. Non dico che si fosse proprio proposto di andare all'inferno, ma s'era messo per una strada da finirci. Da buon cristiano qual era stato in principio, s'era a poco a poco voltato al male e, di cristiano non aveva ormai più che il battesimo. Niente più messe, né per Pasqua né per Natale, niente più prediche né vangeli, nè confessioni né comunioni, niente di niente e al posto di tutto questo tutti e sette i vizi del catechismo ... Dite se non è questa la strada che porta alla dannazione. certo è che per dannarsi bisogna fare i conti con la Madonna, vale a dire con una mamma. Una mamma! Io mi ricordo di quand'ero piccino e, qualche volta, per capriccio, per rabbia ch'essa m'avesse tirato via da un pericolo, levato di mano un vetro o un coltello, raccattavo un sasso o un bacchetto e facevo l'atto di andarle contro per picchiarla. Nel muovermi inciampavo, cadevo, piangevo, e mamma lesta a rizzarmi, prendermi in braccio o, baciarmi, picchiare e chiamar brutto, cattivo, il sasso o il bacchetto che aveva fatto cascare il suo bambino tanto buono... La Madonna è una mamma. L'unica cosa di cui non si fosse proprio del tutto scordato, quest'uomo che si ricordava di Dio e dei santi soltanto per bestemmiarli, era giust'appunto la Madonna.
A volerle bene e a pregarla in modo speciale glielo aveva insegnato la sua mamma, ripetendogli, con discorsi e con esempi, che non sarebbe finito male se fosse stato devoto della Madonna. Un pò per il ricordo della sua mamma, un pò perché le cose imparate da piccolo, questo pover'uomo, mentre faceva di tutto per andare all'inferno, pregava ancora la Madonna e teneva la sua immagine a capo del letto. La pregava a quel modo. Non ricordava più il rosario, e aveva a poco a poco dimenticato le litanie, la salveregina; non sapeva più che l'avemmaria, e due o tre avemmarie borbottate fra lo svestirsi e l'addormentarsi, ogni sera, erano tutte le sue devozioni... Arrivò al punto, di scordare anche quella, e della Madonna non gli rimase che il nome, Maria, forse perché era scritto ai piedi della sua immagine, che gli pendeva sopra il letto... Se fosse stato meno duro, avrebbe sentito, da quell'immagine, le lacrime gocciargli sul viso, mentre dormiva. La Madonna intanto vegliava, come una mamma il suo piccino malato, perché la morte non lo venisse a prendere mentr'era così in disgrazia di Dio, pregava, diceva per lui le devozioni, il confiteor, l'atto di contrizione. Ma, se la Madonna piangeva, nemmeno lui, il figliuol prodigo, era contento. Eh, no, alla tavola del diavolo la vera allegrezza non si trova, per quanto possano sul principio sembrare dolci i suoi vini. È la dolcezza del veleno, che si converte in amarezza appena dal palato è disceso in corpo.
Se
avesse dato retta ai rimorsi che sentiva in sé dopo ogni stravizio; se avesse
ascoltato il cuore che gli metteva a confronto il suo stato d'ora con quello di
prima, si sarebbe forse ravveduto, e la Madonna avrebbe cessato di versare
quelle sue lacrime di mamma, di cui il demonio rideva. Invece, per acquietare i
rimorsi, egli si buttava da un peccato in un altro, da uno stravizio all’altro
- e la morte intanto si avvicinava. Anche il pozzo dei peccati però ha un
fondo, dopo il quale non c'è che tornare a galla o sprofondare senza rimedio in
casa del diavolo. Che Dio ci guardi dall'arrivare a quel limite; e se per
disgrazia ci s'arrivasse, ci guardi almeno dalla disperazione di salvarci, che
sarebbe uno dei peccati contro lo Spirito Santo, il peccato che condusse Giuda a
impiccarsi quando ancora poteva chieder perdono a Gesù! e non era ancora
arrivato a questo, l'uomo si trovava già coi piedi sulla botola dell'inferno.
La disperazione era prossima, e si sarebbe buttato ormai allo sbaraglio se non
era... Eh, chi poteva essere se non quella santissima Vergine, cui egli non
alzava più neppure uno sguardo, ne pronunziava appena il nome, Maria,
con quella stessa bocca con cui aveva per tutto il giorno bestemmiato il suo
Figliolo e i suoi santi? Fatto sta che una notte, dopo essersi rivoltato nel
male più di un rospo in un pantano, rientrò in casa, cotto dal vino, rovinato
dal gioco, con un gran disgusto di sé, con la disperazione nel cuore e la
tentazione di ammazzarsi. Figuratevi se pensò a dire le devozioni! Nell'atto
però di cominciare a svestirsi, alzò, per caso o per abitudine, gli occhi
all'immagine sopra il letto e cercò la parola, il nome, le cinque lettere a cui
s'era ridotta la sua preghiera, la sua fede, la sua speranza: Maria. Ma
gli occhi - disorientati forse dal vino? - videro in altr'ordine le cinque note
che suonarono tanto dolci in bocca all'arcangelo Gabriele, e lessero, invece di Maria:
Riama. Provvido errore - se fu errore! Al suo spirito, che, incerto fra
la morte e la vita, riluttante a quella per il disgusto e a questa per il
terrore, si chiedeva gemendo che cosa fare, quella parola, quel nome invertito
fu la risposta, la risposta illuminante, consolante, acquietante: Riama.
Riama: ama di nuovo, ama come una volta, come quand'eri bambino, come
quando dicevi le devozioni... E le antiche devozioni rifiorirono come per
miracolo prima nel cuore e poi sui labbri bruciati dalla bestemmia: Ave,
Maria, gratia plena... Piegato a terra da una forza dolce e invisibile,
l'uomo abbandonò fra le mani il viso sulla sponda del letto, sotto l'immagine,
e pianse, e pianse, e pianse. E la Madonna cessò di piangere; la Madonna
sorrise, perché quel suo figliolo era salvo. (Tino Casini)
Canto Salve Regina del Gen verde
PREGHIAMO
Noi ti
salutiamo, Vergine Maria, figlia della nostra storia, tu che fosti il corpo
della nostra umanità dove pose le radici nel nostro tempo Gesù, tuo Figlio per
sempre. Noi, i viventi di questo tempo di vecchiezza, noi che non conosciamo il
lampo della gloria, noi ti chiediamo semplicemente di intercedere presso lo
Spirito che ti amò, affinché abiti sponsalmente in noi come in te. Saremo, noi
di questa terra, testimoni
dell'eternità: a lode e gloria del Padre, nella diversità unificante dei doni
dello Spirito, per essere qui il corpo visibile di Cristo. Amen.