Maggio con Maria
Animatore:
Maria è assunta in cielo prima fra i redenti, vicino a Gesù.
Santa Maria, vergine della notte,
Noi t’imploriamo di starci vicino quando incombe il dolore
e irrompe la prova e sibila il vento della disperazione,
e sovrastano sulla nostra esistenza il cielo nero
degli affanni, o il freddo delle delusioni o l’ala severa della morte.
Alleggerisci con carezze di madre la sofferenza dei malati,
conforta chi ha perso la fiducia nella vita.
Non ci lasciare soli nella notte a salmodiare le nostre paure.
Anzi, se nei momenti dell’oscurità ti metterai vicino a noi
e ci sussurrerai che anche tu, vergine dell’Avvento,
stai aspettando la luce, le sorgenti del pianto si disseccheranno
sul nostro volto, e sveglieremo insieme l’aurora.
(Maria donna dei nostri giorni)
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale
nella palma del tuo Dio. Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra
sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua
terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno
sposo. <<Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo
architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per
te>>. Parola del Signore
– Lode, a
Te, o Cristo!
Scintilla
"
Quando volgo lo sguardo alla Vergine Madre di Dio e tento di abbozzare un
semplice pensiero su di lei, fin dall'inizio mi sembra di udire una voce che
viene da Dio e che mi grida all'orecchio: " Non accostarti, togliti i
sandali dai piedi perché il luogo dove tu stai è terra santa " (Es 3,5 )
(Severo di Antiochia).
Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
Dalla costituzione apostolica «Munificentissimus Deus» di Pio XII, papa. (AAS42 (1950) 760-762. 767-769)
I santi padri e i grandi dottori nelle omelie e nei discorsi, rivolti al
popolo in occasione della festa odierna, parlavano dell’Assunzione della Madre
di Dio come di una dottrina già viva nella coscienza dei fedeli e da essi già
professata; ne spiegavano ampiamente il significato, ne precisavano e ne
approfondivano il contenuto, ne mostravano le grandi ragioni teologiche. Essi
mettevano particolarmente in evidenza che oggetto della festa non era
unicamente il fatto che le spoglie mortali della beata Vergine Maria fossero
state preservate dalla corruzione, ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua
celeste glorificazione, perché la Madre ricopiasse il modello, imitasse cioè
il suo Figlio unico, Cristo Gesù. San Giovanni Damasceno, che si distingue fra
tutti come teste esimio di questa tradizione, considerando l’Assunzione
corporea della grande Madre di Dio nella luce degli altri suoi privilegi,
esclama con vigorosa eloquenza: «Colei che nel parto aveva conservato illesa la
sua verginità, doveva anche conervare senza alcuna corruzione il suo corpo
dopo la morte. Colei che aveva portato nel suo seno il Creatore fatto bambino,
doveva abitare nei tabernacoli divini. Colei che fu data in sposa al Padre, non
poteva che trovar dimora nelle sedi celesti. Doveva contemplare il suo Figlio
nella gloria alla destra del Padre, lei che lo aveva visto sulla croce; lei che,
preservata dal dolore quando lo diede alla luce, fu trapassata dalla spada del
dolore quando lo vide morire. Era giusto che la Madre di Dio possedesse ciò che
appartiene al Figlio, e che fosse onorata da tutte le creature come Madre e
ancella di Dio».
"E'
più facile dipingere il sole con la sua luce ed il suo calore che con onore
parlare del mistero di Maria
" (Giacomo
di Sarug ).
1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
Madre Santissima prega per noi
Madre della gloria prega per noi
Madre della Chiesa prega per noi
Creatura conforme a Cristo prega per noi
Pura trasparenza di Cristo prega per noi
Tu che vivi in Cristo prega per noi
Tu che vivi per Cristo prega per noi
San Germano di Costantinopoli pensava che l’incorruzione e l’assunzione al cielo del corpo della Vergine Madre di Dio, non solo convenivano alla sua divina maternità, ma anche alla speciale santità del suo corpo verginale: Tu, come fu scritto, sei «tutta splendore» (Sal 44, 14); e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto tempio di Dio. Per questo non poteva conoscere il disfacimento del sepolcro, ma, pur conservando le sue fattezze naturali, doveva trasfigurarsi in luce di incorruttibilità, entrare in una esistenza nuova e gloriosa, godere della piena liberazione e della vita perfetta. Un altro scrittore antico afferma: «Cristo, nostro Salvatore e Dio, donatore della vita e dell’immortalità, fu lui a restituire la vita alla madre. Fu lui a rendere colei che l’aveva generato, uguale a se stesso nell’incorruttibilità del corpo, e per sempre. Fu lui a risuscitarla dalla morte e ad accoglierla accanto a sé, attraverso una via che a lui solo è nota».
“Non
temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Sei stata resa più bella
della creazione, più luminosa dei cieli, più splendente del sole, più alta
degli angeli ... porti dentro di te il pittore della natura, il quale, per
grazia sua, dipinge la propria immagine da tempo invecchiata”. (
Pseudo-Giovanni Crisostomo ).
1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
Canto
Tutte queste considerazioni e motivazioni dei santi padri, come pure quelle dei teologi sul medesimo tema, hanno come ultimo fondamento la Sacra Scrittura. Effettivamente la Bibbia ci presenta la santa Madre di Dio strettamente unita al suo Figlio divino e sempre a lui solidale, e compartecipe della sua condizione.
Per
quanto riguarda la Tradizione, poi, non va dimenticato che fin dal secondo
secolo la Vergine Maria viene presentata dai santi padri come la novella Eva,
intimamente unita al nuovo Adamo, sebbene a lui soggetta. Madre e Figlio
appaiono sempre associati nella lotta contro il nemico infernale; lotta che,
come era stato preannunziato nel protovangelo (Gn
3,15), si sarebbe conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla
morte, su quei nemici, cioè, che l’Apostolo delle genti presenta sempre
congiunti ( 1
Cor 15, 21-26; 54-57).
"Tutta
splendore sei, Figlia di Sion, bella come la luna, fulgida come il sole;
benedetta fra le donne". Lo splendore della regina nei suoi ornamenti
(salmo 44) è il risultato della totale trasfigurazione del suo corpo e della
piena partecipazione alla gloria del Figlio.
Quarta
Meditazione - Dormizione e assunzione della Vergine
Nel 1950, Pio XII proclamò con tutte le solennità che si addicono ad un
dogma che << l’ Immacolata Madre di Dio, la sempre Vergine Maria, dopo
aver terminato il corso della sua vita terrena, è stata elevata in corpo e
anima alla gloria celeste>>. La chiesa ortodossa, che si prepara a questa
festa con un digiuno di quindici giorni, non ha avvertito la necessità di un
simile dogma; nessun ortodosso, infatti, contesta il mistero della
dormizione-assunzione proclamato dai testi liturgici dell’ortodossia: “Ella
è la Madre della vita, e colui che aveva abitato il suo seno verginale l’ha
trasferita alla vita… Ogni figlio della terra trasalga nel suo spirito e
celebri con gioia la venerabile assunzione della Madre di Dio”. Si aggiunga
che in oriente la venerazione mariana è al tempo stesso onnipresente e assai
discreta, poiché dipendente non
tanto dall’annuncio della risurrezione di Cristo, quanto dalla ricezione di
tale annuncio. In realtà, sia per
l’oriente che per l’occidente, l’assunzione è un segno delle cose ultime.
In Maria, “figlia del proprio Figlio”, dice Dante, ci è data
un’anticipazione della glorificazione di tutto l’universo che avverrà alla
fine dei tempi, quando Dio sarà “tutto in tutti”, “tutto in ogni cosa”.
Innalzata al cielo – a differenza di Cristo che si innalza da se stesso –
Maria, dicono certi testi liturgici, è la nostra “Terra promessa”.
La dormizione-assunzione anticipa la parusìa, e non è affatto un caso
che nei grandi affreschi che impreziosiscono i muri esterni delle chiese
monastiche moldave, il tronco di Iesse divenga un immenso, cosmico roveto
ardente. L’ assunzione anticipa e prepara il nostro comune destino.
Nel corpo della Vergine, sepolto simbolicamente dagli apostoli, tutto il
creato è assunto dall’Increato, tutta la carne della terra diventa
eucaristia. Come Giovanni Damasceno, allora, anche noi possiamo dire: “Rallegrati,
germe divino della terra, giardino in cui fu posto l’Albero della vita!
(Da “Le feste cristiane” di Olivier Clément.)
Cuore puro e immacolato, che
vede e brama Dio l’immacolato. Ventre in cui l’infinito ha preso dimora,
seno di latte che hai nutrito Dio, il bambino Gesù! Porta di Dio sempre
inviolata! (Ez 44,2) ( Giov. Damasceno ).
Regina
della famiglia
prega per noi
Regina
degli Angeli
prega per noi
Regina
dei Santi
prega per noi
Regina
del Santo Rosario
prega per noi
Regina
della Pace
prega per noi
Agnello
di Dio che togli i peccati del mondo
perdonaci o Signore
Agnello
di Dio che togli i peccati del mondo
esaudiscici o Signore
Agnello
di Dio che togli i peccati del mondo
abbi pietà di noi
RACCONTO
- Il Perdono di Assisi
Una notte
dell’anno 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione
nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina
una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce
e alla sua destra la sua Madre Santissima circondati da una moltitudine di
Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore! Gli
chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime.
La risposta di Francesco fu immediata:“Santissimo Padre, benché io sia
misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati,
verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono
con una completa remissione di tutte le colpe “.
“Quello che tu chiedi o Frate Francesco, è grande - gli disse il Signore - ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo la tua preghiera, ma a patto tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”. E Francesco si presentò subito dal Pontefice Onorio III° che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta.
Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse; “Per quanti anni vuoi questa indulgenza ?“. Francesco scattando rispose “Padre Santo, non domando anni, ma anime” E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò “Come, non vuoi nessun documento?” E Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni.
E
qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto
alla Porziuncola, disse tra le lacrime “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti
in Paradiso!”.
Canto
della Salve Regina del Gen verde
Preghiamo
O
Dio che nel tuo unico Figlio, hai aperto agli uomini la sorgente della pace, per
intercessione della Beata Vergine Maria, rendi all’umanità che tu ami, la
tranquillità tanto desiderata e invocata, perché formi una sola famiglia unita
nel vincolo della carità fraterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.