Santi e Beati agostiniani del XIII-XIV secolo

 

 

B. CRISTIANA DA SANTA CROCE

(+ 1310)

Oringa Menabuoi, figlia di umili genitori, nacque a Santa Croce sull'Arno tra il 1237 e il 1240. Amante della purezza fin dall'infanzia, cercò di mantenere sempre candidi la mente e il cuore, dedicandosi a piccole opere di misericordia. Viveva il proprio distacco dal mondo in particolare con la preghiera, soprattutto quando come pastorella, sola nei campi, sentiva "il soffio di Dio" mentre badava al gregge. Orfana di madre, fu maltrattata dai suoi fratelli, i quali volevano costringerla ad accasarsi contro la sua volontà. Fuggì allora dai suoi e si trasferì nella vicina città di Lucca, ove per sette anni si procurò da vivere lavorando come domestica. Lì, raccolta spesso in orazione nella solitudine d’una soffitta visse gli anni della sua maturazione giovanile.

Intorno al 1265, dopo essere stata in pellegrinaggio al santuario di S. Michele Arcangelo sul Gargano, si fermò a Roma al servizio di una nobile e pia vedova di nome Margherita, che ben presto restò ammirata dalle sue virtù. Fu proprio in questo periodo che, per gli esempi di carità cristiana da lei costantemente offerti, iniziò ad essere chiamata Cristiana.

Trovandosi ad Assisi con Margherita per venerare la tomba di S. Francesco, "il Signore le mostrò in visione una casa edificata in un luogo e in un modo, in cui poi lei fece costruire il monastero di S. Croce". Tornata al paese natio disposta a mettere in pratica l’ideale di vita religiosa che le era fiorito nell'anima, dopo aver superato comprensibili ostacoli di ogni tipo, nel 1279 ottenne una casa dal Comune, "nella quale potessero vivere lei e le altre che si unissero nel servizio del Signore". Diede così inizio al monastero di S. Maria Novella e di S. Michele Arcangelo, dapprima come reclusorio francescano, in un secondo momento sotto la regola di S. Agostino, che nel 1296 ebbe il definitivo riconoscimento canonico. L'anno precedente il Capitolo Generale agostiniano celebrato a Siena, "in considerazione dell'amore che le religiose portavano all’Ordine", l’aveva già ammessa alla partecipazione di tutti i beni spirituali.

Favorita da doni straordinari e carismi, come il discernimento degli spiriti, e insigne per umiltà, purezza di vita e carità verso tutti, devota all'Immacolata Concezione di Maria, morì nel 1310 dopo tre anni di indicibili sofferenze. Fu sepolta nella chiesetta del monastero che essa era riuscita a far diventare un prestigioso centro di spiritualità.

Il suo culto fu ratificato e confermato da Papa Pio VI il 15 giugno 1776.

La sua memoria liturgica ricorre il 4 gennaio.

 

   
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