Santi e Beati agostiniani del XIII-XIV secolo

 

 

S. CHIARA DELLA CROCE

DA MONTEFALCO

(1268-1308)

Una grande mistica ha illuminato con il suo splendore spirituale gli inizi della storia agostiniana: un'esperienza spirituale particolare e affascinante. Chiara, nata a Montefalco, già a sei anni d'età sentì la chiamata ad una vita di dedizione a Dio. Mostrando una maturità umana e spirituale fuori del comune, entrò nel reclusorio, costruito dal padre per la sorella maggiore, Giovanna, che stava conducendo vita contemplativa con alcune compagne. Nel 1290 il gruppetto di ragazze, compresa Chiara, che assunse il nome di "Chiara della Croce", venne costituito giuridicamente in monastero, assumendo la Regola di S. Agostino. L'anno successivo, morta la sorella, Chiara venne eletta superiora, ufficio che conservò fino alla morte.

Spiritualmente già matura, Chiara si sentì chiamata ad una esperienza straordinaria; e dopo un lungo periodo di purificazione interiore arrivò all'unione mistica con il Cristo crocifisso. La sua vita ritirata non le impedì di svolgere un intenso apostolato di aiuto a coloro che si rivolgevano al monastero per qualunque necessità. Si interessò delle sorti della Chiesa, mettendosi in contatto con vescovi e cardinali. Consigliò e aiutò spiritualmente sacerdoti e religiosi. Smascherò e fece condannare, lei quasi analfabeta, le insidiose opinioni dei seguaci del "Libero Spirito".

Dopo averla purificata con terribili prove interiori, il Signore legò a sé Chiara con i segni della passione. Negli ultimi tempi della sua vita era solita ripetere che Cristo ce l'aveva impresso nel cuore. Subito dopo la morte, avvenuta a 40 anni, il 17 agosto 1308, le consorelle vollero provare il senso e il valore delle sue parole. Estratto il cuore vi trovarono impressi i segni della passione. Berengario, Vicario Generale della diocesi di Spoleto, incredulo e minaccioso, accorse subito a Montefalco per verificare di persona le "fantasticherie" che la gente diceva sul conto di Chiara e le "manipolazioni" perpetrate dalle monache. Ma di fronte all'evidenza si convertì in fervente ammiratore e divenne il primo biografo e animatore del processo per la sua canonizzazione, che si svolse tra il 1318 e il 1319, con la deposizione di 486 testi. Solo nel 1881 però Chiara venne proclamata santa da Leone XIII.

Sorella Chiara, anche se inimitabile nella sua esperienza personale, rimane affascinante: rappresenta l’innocenza che Dio ha raccolto prima che il fango della terra la deturpasse e corrompesse. Nella candida figura di Chiara noi ritroviamo l’amore puro e appassionato per il Signore, l’abbandono docile che permette a Dio di plasmare a suo piacere le creature, per farne cose straordinarie.

La memoria liturgica ricorre il 17 agosto.

 

   
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