Santi e Beati agostiniani del XIV-XV secolo

 

 

SANTA RITA DA CASCIA

(1380 ca – 1456)

Lo sapevi che la santa di Cascia, la piccola donna che tutto il mondo venera con profondo amore e con illimitata fiducia nella sua intercessione presso Dio, è anche lei una figlia di Agostino?

Da Cascia S. Rita diffonde il profumo della sua santità in ogni angolo della terra, come il profumo della rosa a maggio. Rita appartiene a tutti: la sentiamo vicina a noi sia per la normalità della sua esistenza, sia perché nel suo itinerario terreno è passata ed ha santificato tutti gli stati di vita.

Infatti Rita è santa "non tanto per la fama dei prodigi che la devozione popolare attribuisce all'efficacia della sua intercessione presso Dio, quanto per la stupefacente "normalità" dell'esistenza quotidiana" (Giovanni Paolo II).

Nata a Roccaporena di Cascia nel 1380 o 81, S. Rita vive successivamente le esperienze di giovane, di sposa, di madre, di vedova e infine di monaca agostiniana per ben 40 anni, santificando la sua esistenza fatta delle piccole cose di ogni giorno.

Rita è la santa delle rose perché l'amore e il dolore nella sua vita sono stati inseparabili come la rosa è sempre accompagnata dalle spine. "Rita ha sofferto e amato: ha amato Dio ed ha amato gli uomini; ha sofferto per amore di Dio e ha sofferto a causa degli uomini. La rosa dell'amore allora è fresca e olezzante, quando è associata alla spina del dolore" (Giovanni Paolo II).

Rita è la santa della spina sulla fronte. Ha perdonato i responsabili dell'atroce dolore, causatole dall'uccisione proditoria del marito. Ha accettato e superato con fede e con pazienza le sofferenze e le prove della vita, la morte dei figli, l'ostilità dei parenti. Non solo. Ma nello slancio del suo amore profondo a Cristo ha chiesto di poter partecipare anche fisicamente alle sofferenze della passione di Gesù. Il Signore l'ha accontentata con una ferita sulla fronte, associandola al dolore redentivo di Gesù coronato di spine.

"Davvero Rita è al tempo stesso la donna forte e la vergine saggia delle quali ci parla la S. Scrittura, che in tutti gli stati di vita indica, e non a parole, quale sia la via autentica alla santità come sequela fedele di Cristo fino alla croce":

La sua "dolce e dolente" figura ripropone ad ogni vocazione cristiana l'esigenza di chiarezza, di testimonianza e di coraggio.

 

   
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