Santi e Beati agostiniani del XIV-XV secolo

 
 

 

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BEATO GIOVANNI BECCHETTI DA FABRIANO sacerdote

(secolo XIV)

Giovanni Becchetti, religioso dell’Ordine di Sant’Agostino, nasce a Fabriano nel sec. XIV. Fu professore di grande cultura e di profonda spiritualità. Dai superiori del suo Ordine viene indicato per la fama di "scienza e di vita". Muore a Fabriano e le sue spoglie mortali sono esposte alla pubblica venerazione nella chiesa di Sant’Agostino.

L’Ordine agostiniano celebra la sua festa liturgica, unitamente a quella del cugino beato Pietro Becchetti, anch’egli religioso agostiniano.

 

BEATO PIETRO BECCHETTI DA FABRIANO sacerdote

(secolo XIV)

Pietro Becchetti, religioso dell’Ordine di Sant’Agostino, nasce a Fabriano nel sec. XIV. È uomo di grande cultura e di profonda spiritualità. Dai superiori del suo Ordine viene indicato per la fama di "scienza e di vita". Fu pellegrino a Gerusalemme. Muore a Fabriano e le loro spoglie mortali sono esposte alla pubblica venerazione nella chiesa di Sant’Agostino.

L’Ordine agostiniano celebra la sua festa liturgica, unitamente a quella del cugino b. Giovanni Becchetti, anch’egli religioso agostiniano.

 

B. GONSALVO DA LAGOS

(+1422)

Nacque a Lagos (Algarve, Portogallo) verso il 1360. Figlio di pescatori entrò nell’Ordine Agostiniano a Lisbona nel 1380. Grande teologo, ricusò tuttavia i titoli accademici. Buon oratore amava insegnare il catechismo ai bambini, agli operai e alle persone ignoranti. Fu Priore dei più importanti conventi del Portogallo, servendo con amore i fratelli e aiutandoli anche nelle mansioni più umili. Essendo buon calligrafo e miniatore lavorò molto alla stesura di libri corali.

Morì a Torre Vecchia il 15 ottobre 1422.

Il suo culto fu confermato da Pio VI il 23 maggio del 1778.

 

B. ANTONIO DA AMANDOLA

(1355-1450)

Nacque in Amandola (AP) 17 gennaio 1355. Attratto dalla fama di s. Nicola da Tolentino entrò nell’Ordine agostiniano distinguendosi per umiltà, spirito di obbedienza e di mortificazione, singolare zelo apostolico.

Morì ad Amandola il 17 gennaio 1450.

 

SANTA RITA DA CASCIA

(1380 ca – 1456)

Nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Fin dalla prima adolescenza pensò di diventare religiosa ma per le insistenze dei genitori a 14 anni fu costretta a sposare un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Con la sua bontà riuscì a superare le asprezze del marito vivendo con lui in armonia.

Erano passati circa 18 anni dal matrimonio quando il marito fu ucciso. Rita non solo perdonò gli uccisori, ma confidò al Signore nella preghiera di preferire la morte dei suoi figli piuttosto che vederli ostinati nella vendetta. In realtà tutti i figli morirono poco dopo l'uccisione del padre. Restata sola, ma con il cuore pieno della forza dell'amore, si diede da fare per attuare il desiderio di abbracciare la vita religiosa, desiderio che aveva fin dall’adolescenza.

Superate alcune difficoltà fu ammessa nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena in Cascia. Qui visse per circa 40 anni la vita monastica e negli ultimi 15 anni della sua vita portò sulla fronte il segno di una spina della passione del Signore.

Morì nella notte di sabato 22 maggio 1457 secondo il calendario pisano, 1456 secondo quello attuale. La caratteristica di santa Rita è quella di essere passata per tutti gli stati della vita superando le prove con amore generoso e con profondo spirito di penitenza e di aver dato continua testimonianza di riconciliazione e di pace. Il suo corpo si conserva nel santuario di Cascia.

La festa liturgica ricorre il 22 maggio.

 

B. ELENA VALENTINI DA UDINE

(1396/97-1458)

Nacque a Udine verso il 1396 o il 1397. Ancora molto giovane si sposò con Antonio Cavalcanti da cui ebbe tre figli e tre figlie. Nel settembre del 1441, rimasta vedova decise di vivere una vita veramente impegnata nel servizio del Signore ed entrò nell'Ordine agostiniano come secolare. Nelle opere di misericordia impegnò la sua attività ed i suoi beni materiali. Trascorreva lungo tempo in preghiera, soprattutto nella chiesa agostiniana di S. Lucia, dedicandosi prima e dopo la preghiera alla lettura della Parola di Dio. Negli ultimi tre anni della sua vita sopportò pazientemente una dolorosa malattia. La distinsero durante la sua vita spirito di penitenza, obbedienza, umiltà, la devozione alla passione del Signore, amore all'Eucaristia e dedizione verso il prossimo.

Morì il 23 aprile del 1458.

 

B. CRISTINA DA SPOLETO

(c. 1432-1458)

Incerte sono le sue notizie relative alla famiglia (Visconti, Semenzi o Carrozzi) alle vicende della sua vita negli anni precedenti al 1450, momento in cui, per motivi sempre oscuri, abbandonò i luoghi d’origine (Milano o Brescia) per vestire l’abito delle Agostiniane scalze e dedicarsi ad opere di misericordia verso bisognosi e malati.

Morì, forse ventenne, nel 1458 e il suo corpo, sepolto nella chiesa agostiniana di S. Niccolò a Spoleto, divenne subito oggetto di venerazione per le numerose grazie e i miracoli attribuiti alla sua intercessione.

 

BEATA MADDALENA ALBRICI

Vergine

(1415?-1465)

Nata a Como verso il 1415, entrò a Brunate in una casa religiosa istituita sotto la Regola di s. Agostino, che fu con il tempo trasformata in monastero sotto il titolo di s. Andrea e nel 1455 accolta dalla Congregazione Agostiniana di Lombardia.

Era innamorata della spiritualità di s. Agostino. Sempre desiderosa di ubbidire più che di comandare infervorava le consorelle a lei soggette alla perfezione delle virtù.

Eminente per purezza di vita e per la carità verso tutti morì nel maggio del 1465.

San Pio X confermò il suo culto nel 1907.

Le sue reliquie sono esposte alla venerazione dei fedeli nel Duomo di Como.

 

B. ISAIA BONER

(c. 1400 - 1471)

Si ignora la data di nascita del b. Isaia Bonner, ma si sa che veste l’abito agostiniano nel 1415 a Cracovia. Inviato a Padova per proseguire gli studi ne ottiene i titoli accademici e viene ordinato sacerdote. Nominato superiore dei giovani professi insegna Sacra Scrittura. Ebbe molti incarichi di rappresentanza dell’Ordine nei Capitoli Generali e nelle visite apostoliche.

L'8 novembre 1471 si spegne a Cracovia. Per la sua vita semplice, sempre attenta allo studio e ai bisogni del prossimo, è oggetto di culto subito dopo la morte e i fedeli accorrono numerosi ancora oggi al suo sepolcro, posto nel chiostro del Convento di S. Caterina di Cracovia.

 

S. GIOVANNI DA SAHAGÚN

(c. 1430-1479)

Nacque da nobile famiglia a Sahagùn verso il 1430. Non era ancora sacerdote, quando uno zio, solo per ragioni economiche, gli procurò un beneficio ecclesiastico con cura d'anime. Con gran dispiacere della famiglia, Giovanni non accettò il beneficio, reputando un tal modo di agire contrario agli interessi di Dio. Per la sua indole fu posto al servizio del saggio vescovo di Burgos,Alfonso da Cartagena, che lo ordinò sacerdote. Assolutamente insoddisfatto della vita nella curia, desideroso di tendere ad una maggior perfezione, entrò tra gli Agostiniani il 18 giugno 1463. Si consacrò definitivamente al Signore il 28 agosto 1464. Profondamente umile e sincero, fu instancabile promotore della pace e della convivenza sociale e difese strenuamente i diritti degli operai. Ebbe una spiccata devozione all'Eucaristia.

Morì a Salamanca 1'11 giugno 1479.

 

B. CHERUBINO TESTA DA AVIGLIANA

(1451-1479)

Nacque nel 1451 ad Avigliana (Torino), dove a 20 anni entrò nell'Ordine Agostiniano. Morì il 17 dicembre del 1479 appena nove mesi dopo l'ordinazione sacerdotale. Si distinse per spirito di obbedienza, purezza di vita e devozione alla passione di Cristo. Il suo culto, confermato da Pio IX nel 1865, è ancora vivissimo in Avigliana e dintorni.

Le sue spoglie mortali sono esposte alla venerazione dei fedeli nella chiesa parrocchiale dei Santi Giovanni e Pietro in Avigliana.

 

B. ANDREA DA MONTEREALE

(+ 1479)

Nato a Mascioni (L’Aquila) nell’anno 1431 frequentò lo studio di Rimini, quindi insegnò a Siena. Fu maestro in Sacra Teologia. Gli fu affidata la riforma di alcune comunità dell’Umbria, incarico per cui ebbe molto da soffrire. Per tre volte fu Priore Provinciale della Provincia dell’Umbria.

Morì il 18 aprile del 1479 a Montereale dove, nella chiesa che fu degli Agostiniani, si venerano le sue spoglie mortali.

 

B. ANTONIO DELLA TORRE

DA L'AQUILA

(c. 1424-1494)

Nacque a Milano nel 1424. Studiò medicina nell'università di Pavia. Contro la volontà dei suoi si fece religioso agostiniano. Nel 1458 andò pellegrino a San Giacomo di Compostella con l'intenzione di curare gli infermi. Si trattenne in Galizia fino al 1464; da qui iniziò un viaggio apostolico predicando per circa 10 anni in diverse parti della Spagna, della Francia e d'Italia. Nel 1474 venne destinato al convento de L' Aquila, dove morì il 24 luglio del 1494 dopo aver diretto per 18 anni le monache agostiniane del monastero di Santa Lucia e aver fondato un sodalizio di Terziarie agostiniane presso la chiesa di Sant' Agostino.

Si distinse particolarmente nella cura degli infermi e dei poveri e nel promuovere la concordia.

 

BEATO PIETRO GIACOMO DA PESARO

Sacerdote

(+1495?)

Dobbiamo alla sua attività di calligrafo le prime due date certe della sua vita. L'8 agosto del 1472 lo troviamo infatti a Farneto di Montelabbàte (Pesaro) e il 3 novembre maestro degli studenti a Perugia, dove, l'anno seguente otterrà il grado di Lettore. Nel 1479 fu promosso maestro in Sacra Teologia. Insegnò negli Studi generali di Firenze e di Bologna. Dalle notizie che conosciamo per certe e da altre che si desumono indirettamente, il Beato emerge per alcune caratteristiche inconfondibili: la santità di vita, l'amore per lo studio, l'impegno nell'evangelizzazione e nella formazione spirituale e culturale dei giovani agostiniani, la preghiera e la penitenza. Predicò con grande zelo la parola di Dio in molte città d’Italia e amò intensamente la vita contemplativa.

Morì nel 1496 a Valmanente (PU), dove le sue reliquie si venerano nella chiesa agostiniana.

Pio IX ne approvò il culto nel 1848.

 

B. VERONICA NEGRONI DA BINASCO

(1445-1497)

Nacque a Binasco (Milano) nel 1445, da famiglia di contadini. Analfabeta, a 22 anni entrò come sorella laica, nel monastero di S. Marta, a Milano. Fu una grande contemplativa, pur essendo impegnata in una molteplice attività manuale. Seguiva con grande carità le inferme, e andava in giro per Milano e per i luoghi vicini, elemosinando per la sua comunità. I biografi ne celebrano le estasi, il dono della profezia e la conoscenza delle anime. Viaggiò fino a Roma, per trasmettere al papa Alessandro VI un segreto messaggio di Cristo.

Molto umile desiderava che tutte le sue azioni fossero compiute sotto il segno dell’obbedienza. Morì il 13 gennaio del 1497.

 

 

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