Santi e Beati agostiniani del XIV-XV secolo

 

 

B. CHERUBINO TESTA DA AVIGLIANA

(1451-1479)

Appartenente alla nobile famiglia Testa, Cherubino nacque ad Avigliana (Torino) nel 1451. Abbracciata ben presto la vita religiosa, vestì l'abito degli Eremitani di s. Agostino nel locale convento dell'Ordine, fondato dal b. Adriano Berzetti da Buronzo. Qui condusse, sino alla fine della sua breve esistenza, un'austera vita di mortificazione e di santità, improntata sempre a un profondo spirito di obbedienza e a un'immensa pietà, distinguendosi, inoltre, per la sua purezza e per la particolare profonda devozione alla Passione di Cristo, tanto da trascorrere gran parte della sua giornata piangendo, in estatica contemplazione di Gesù crocifisso.

Cherubino si spense, ventottenne, il 17 dicembre 1479 nello stesso convento aviglianese.

Si narra che, nel momento in cui esalò l’ultimo respiro, le campane del luogo si misero a suonare da sole prodigiosamente, quasi ad annunziare il felice transito dell'anima sua in paradiso.

In un dipinto esistente un tempo nel chiostro dell'antico convento agostiniano di Tolentino, nelle Marche, il beato Cherubino era raffigurato con l'aureola, un giglio geminato sul cuore e un crocifisso nella mano destra; sotto l’immagine si poteva leggere la seguente iscrizione: Beatus Cherubinus de Aviliana, conventus S. Augustini Avilianae magnus splendor. La ragione per cui veniva rappresentato con il giglio germogliante dal cuore è spiegata da taluni antichi scrittori agostiniani, quali, ad es., il Torelli e l’Elsen, col fatto che, avvertendo i suoi confratelli un soave olezzo sprigionarsi dal suo sepolcro ogni qualvolta vi passavano davanti per recarsi in coro, fu deciso di esumare il corpo del beato per trasferirlo in una più degna sepoltura. All'apertura del sepolcro si vide che un odoroso giglio era spuntato miracolosamente dal suo cuore.

Tali prodigi, verificatisi dopo la sua morte, favorirono l’immediata affermazione del culto in suo onore, conservatosi sempre vivo nel tempo, così da ottenere solenne conferma da parte di Pio IX, il 21 settembre 1865.

La sua memoria liturgica ricorre il 16 dicembre.

 

   
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