Santi e Beati agostiniani del XIV-XV secolo

 

 

S. GIOVANNI DA SAHAGÚN

(c. 1430-1479)

"Padre, non hai saputo porre alcun freno alla tua lingua!" "Signor duca, per quale scopo salgo sul pulpito? Per annunciare la verità agli ascoltatori o per accarezzarli vergognosamente con adulazioni?" Questo concitato dialogo avveniva tra l’indignato Duca d'Alba, che aveva assistito alla funzione religiosa, e il frate agostiniano p. Giovanni da Sahagún, che aveva tenuto il sermone. Quel giorno p. Giovanni aveva approfittato della presenza in chiesa di tanti nobili della città e delle autorità civili, per smascherare il mal governo della cosa pubblica e le ingiustizie perpetuate dai potenti a danno delle categorie deboli.

Giovanni era nato a Sahagún, in Spagna, verso il 1430. Da giovane uno zio gli aveva trovato una sistemazione presso la curia vescovile di Burgos, procurandogli anche un beneficio ecclesiastico. Ordinato sacerdote, a 33 anni, Giovanni entrò in crisi: non poteva vivere della vigna del Signore senza lavorarvi. Così, alla morte del vescovo, cambiò vita: entrò tra gli Agostiniani, dedicandosi ad un instancabile apostolato: nella predicazione al popolo, nella promozione della pace e della convivenza sociale.

"Se mi chiedesse dell'atteggiamento di Giovanni - testimonia un suo contemporaneo - nei riguardi dei miserabili e degli afflitti, delle vedove e dei fanciulli sfruttati, dei bisognosi e degli ammalati, dovrei rispondere che da uno slancio naturale era abitualmente spinto ad aiutare tutti sia con buone parole sia anche con elemosine a questo scopo. Era anche preoccupato di portare tutti alla pace e alla concordia, dopo aver spente le inimicizie e le discordie. Quando era a Salamanca, essendo tutta la città divisa in fazioni a causa delle discordie civili, riuscì ad evitare molte stragi".

Fu per i suoi ripetuti tentativi di pacificazione che nel 1476 i nobili di Salamanca sottoscrissero un solenne patto di perpetua concordia. La forza e il coraggio per agire p Giovanni li prendeva dall’Eucaristia, che egli celebrava con straordinaria devozione.

Morì nel 1479. Beatificato nel 1601, fu canonizzato nel 1690. Le reliquie del santo si conservano nella cattedrale nuova di Salamanca, città piena di luoghi i cui nomi ricordano i portenti da lui operati in vita o in morte.

La sua memoria liturgica ricorre il 12 giugno.

 

   
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