Santi e Beati agostiniani del XIV-XV secolo

 

 

BEATO PIETRO GIACOMO DA PESARO

Sacerdote

(+1495?)

Anche se la storia non ci ha tramandato tutti gli elementi che avremmo desiderato, non siamo privi di quelli essenziali, in base ai quali ci è possibile ricostruire gli estremi biografici, la collocazione ambientale, i movimenti di conventualità, le opere e gli influssi che qualificano la vita del b. Pietro Giacomo.

Nasce a Pesaro molto probabilmente nell’anno 1445. Poco si sa della sua famiglia, che qualche storico chiama Gaspari. Giovanissimo chiede ed ottiene di entrare nella sua città nel Convento degli agostiniani, i quali infondono in lui l’elemento carismatico che li caratterizza: lo studio come via alla sapienza, alla virtù e al ministero apostolico.

Terminato il noviziato, il giovane emette la professione e viene avviato al compimento degli studi necessari per il ministero sacerdotale e alla carriera accademica secondo il rigido e impegnativo programma prescritto all’Ordine agostiniano.

Dopo l’ordinazione sacerdotale, è inserito nella vita conventuale con l’impegno di proseguire gli studi e di guidare i giovani studenti dell’Ordine.

Nel 1472 è Maestro degli studenti a Perugia.

Nel 1473 è inviato ad insegnare nello Studio agostiniano di Firenze.

Nel 1482 lo troviamo, già con il titolo di maestro in Sacra Teologia a Rimini con il compito di Reggente dello studio.

Partecipa a due Capitoli Generali: nel 1482 a Perugia e nel 1486 a Siena.

Muore poco più che cinquantenne.

La sua vita dunque termina non per il logorio degli anni ma, probabilmente, per la fatica e la penitenza. Al termine della sua esistenza, sempre nella stima dei superiori e confratelli, rinuncia ad ogni incarico, anche prestigioso, e preferisce dedicarsi alla vita ascetica e alla contemplazione nell'eremo di Valmanente, reso famoso dalla santità di Nicola da Tolentino,il quale proprio in quel luogo ebbe la sua celebre visione del Purgatorio.

Altre notizie, che a volte nelle piccole biografie gli storici hanno riportato - come una sua nomina a commissario generalizio per una vertenza tra i Conventi di Pergola e Corinaldo, la sua elezione a Priore Provinciale della Provincia Picena e l'incarico di Priore nel celebre Convento e Studio di S. Giacomo Maggiore a Bologna -andrebbero meglio verificate, anche perché alcune potrebbero riferirsi ad un omonimo Pietro Giacomo da Pesaro, a lui contemporaneo.

Da notizie certe sappiamo tuttavia che il Beato emerge per alcune caratteristiche inconfondibili: la santità di vita, l'amore per lo studio, l'impegno nell'evangelizzazione e nella formazione spirituale e culturale dei giovani agostiniani, la ricerca di solitudine, ascesi, preghiera e penitenza, tutti elementi che le Costituzioni del tempo -erano le stesse preparate dai Beati Clemente da Osimo e Agostino Novello per il Capitolo di Ratisbona nel 1290 -presentavano come punti forza dell' Ordine agostiniano appena strutturato.

Muore nel 1496 a Valmanente, dove le sue reliquie oggi si venerano nella chiesa agostiniana.

Pio IX ne approvò il culto nel 1848 e la sua memoria liturgica ricorre il 23 giugno.

 

   
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