Santi e Beati agostiniani del XIX-XX secolo

 

 

B. ANSELMO POLANCO

(1881-1939)

Nacque a Buenavista de Valdavia (Palencia - Spagna) in una famiglia di modesti agricoltori. A 15 anni entrò nel convento di Valladolid, dove nel 1897 emise i primi voti, poi passò a quello di La Vid (Burgos) dove completò gli studi e celebrò la prima messa nel 1904. Professore e addetto alla formazione nelle stesse case in cui era stato formato, nel 1922 fu nominato Priore a Valladolid e nel 1932 Provinciale. In quest'ultima veste fece con sollecitudine la visita di rinnovamento ai suoi religiosi nelle Filippine, Cina, Stati Uniti, Colombia e Perù. Si distinse per il suo amore alla concordia senza tradire la disciplina.

Nel 1935 venne nominato vescovo di Teruel. Sono venuto a dare la vita per le mie pecore, disse nel fare il suo ingresso in diocesi. Di lì a poco scoppiava la guerra civile e Teruel divenne uno dei punti dove la lotta fu più dura. La città, situata sulla linea di fuoco, venne assediata, ma lui decise di rimanere nella sua sede, al fianco delle mie pecore. Anche se rimanesse una sola persona in città, il vescovo avrebbe ancora il suo gregge. Il vescovo era per tutti "il P. Polanco"; non solo per il fatto di essere religioso, ma anche perché per la popolazione rappresentava un autentico padre e un buon pastore.

L'8 gennaio 1938, quando la città fu soggiogata dall’esercito repubblicano, si consegnò vestito con l’abito agostiniano e le insegne episcopali della croce pettorale e dell'anello. In prigione dovette sostenere forti pressioni perché ritirasse la sua firma dalla Lettera collettiva dell'episcopato spagnolo, nella quale si denunciava all'opinione pubblica internazionale la persecuzione religiosa di cui la Chiesa era fatta segno. Sapeva bene che la fermezza, in quei momenti, comportava un forte rischio di morte: accettò però il pericolo per fedeltà alla comunione ecclesiale con i suoi fratelli nell’episcopato.

Insieme con il suo vicario generale Filippo Ripoll, sopportò con pazienza la carcerazione nella quale fu tenuto per tredici mesi, incoraggiando i compagni di prigionia e organizzando una vita spirituale intensa, con pratiche di pietà e di meditazione, e con lui nel 1939 fu fucilato e bruciato il 7 febbraio, giorno in cui ricorre la sua memoria liturgica.

I resti mortali dei due religiosi, beatificati da Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995, ora riposano nella cattedrale di Teruel.

Mons. Polanzo e Filippo Ripoll sono stati beatificati da Giovanni Paolo II il primo ottobre 1995.

La sua memoria liturgica del beato Anselmo Polanco ricorre il 7 febbraio.

 

   
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