Santi e Beati agostiniani del XVI-XVII secolo

 

 

Martiri agostiniani del Giappone

P. Tommaso Jihioye, agostiniano giapponese, una vita avventurosa come quella di "Zorro", ma per Cristo. Con il nome di battaglia di "Kintsuba" per 5 anni tiene in scacco i soldati dell'imperatore che lo cercano per catturarlo, perché sacerdote cattolico. Corre di comunità in comunità, di casa in casa, nascondendosi di giorno, viaggiando di notte; amministra i sacramenti, incoraggia i cristiani, con zelo, audacia e astuzia. Catturato nel 1636, viene sottoposto a raffinate e crudeli torture; gli promettono vita e libertà in cambio dell'apostasia. Non accetta. Muore sotto i tormenti, da eroe, a 35 anni.

Maddalena, fragile e graziosa ragazza di Nagasaki. I suoi genitori vengono martirizzati per la fede. Si consacra a Dio come terziaria agostiniana, guidata spiritualmente dai missionari agostiniani recolletti Francesco Terrero e Vincenzo Simoens. Dopo il martirio dei due missionari, avvenuta nel 1632, continua ad assistere i cristiani come catechista, nascondendosi sui monti. Nel settembre del 1634, per dare esempio di coraggio ai cristiani vacillanti, si presenta spontaneamente alle autorità, confessandosi cristiana. Torturata crudelmente, inamovibile nella fede, viene appesa ad un patibolo dove muore dopo 13 giorni di sofferenze. Ha 23 anni.

Sono due dei tanti martiri agostiniani che nel sec. XVII morirono per testimoniare la loro fede nel paese del Sol Levante. Iniziate da S.Francesco Saverio, le missioni cattoliche in Giappone stavano raccogliendo grandi frutti. I missionari gesuiti, francescani, domenicani e agostiniani avevano creato numerose e ferventi comunità cristiane. Alla fine del 1500 e fino alla metà del 1600 venne scatenata una terribile persecuzione contro i cristiani, che per la sua generalità e la crudeltà delle torture è risultata forse peggiore di quella dei primi secoli della Chiesa. Centinaia furono i cristiani (sacerdoti, religiosi dei 4 Ordini religiosi che lavoravano in Giappone, semplici fedeli) che diedero la loro vita per la fede.

Diamo un semplice elenco dei martiri agostiniani.

1610: P. Giovanni Damarín e P. Francesco de Osorio vengono assassinati nel porto di Nagasaki. P. Pietro de Montejo muore prigioniero su una nave olandese, prima di essere cosegnato ai giapponesi. Viene ucciso anche Luigi Michoa, fratello agostiniano.

1617: Vengono decapitati P. Ferdinando de Ayala e il giapponese Andrea Yoshida, presidente della Confraternita della Cintura di Nagasaki.

1622: Vengono bruciati a fuoco lento P. Pietro de Zúñiga e il giapponese Gioacchino Hiroyama, quest'ultimo per aver aiutato il P. Pietro.

1630: Sono decapitati 6 oblati e terziari agostiniani giapponesi.

1632: Muoiono bruciati a fuoco lento i Padri Bartolomeo Gutiérrez, Vincenzo Simoens, Francesco Terrero, Martino Lumbreras e Melchiorre Sánchez.

1633: Viene ucciso P. Francesco Correia.

1634: Viene martirizzata Maddalena da Nagasaki, terziaria agostiniana giapponese.

1636: Viene ucciso P. Tommaso Jihioye detto Kintsuba. In questo stesso anno ben 637 terziari agostiniani giapponesi seguirono Kintsuba nel martirio.

1637: L'ultimo in ordine di tempo a dare la vita a Cristo fu P. Michele di S. Giuseppe, agostiniano giapponese.

Ogni commento diventa inutile. La nostra fede stanca, mediocre e superficiale ha di che riflettere.

Furono beatificati tutti insieme nel 1867 da Pio IX.

La festa liturgica ricorre il 28 settembre.

 

   
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