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L'ENERGIA NELLA STORIA


Al principio della storia l’uomo disponeva soltanto dell’energia vivente cioè forza dell'acquadella forza dei suoi muscoli e di quella degli animali. Riuscì poi a trasformare in fonti energetiche il fuoco, l’acqua e il vento, ma, per farlo, dovette superare paure che oggi difficilmente riusciamo ad immaginare. Secondo la mentalità e la religiosità degli antichi, infatti, quegli elementi non erano dominio dell’uomo ma di forze sconosciute o di potenti Dei e la loro energia spesso distruttrice (incendi, alluvioni, uragani…) incuteva paura soprattutto perché era imprevedibile; gli uomini pensavano che cercare di imprigionare le forze del cielo e della terra per piegarle al proprio servizio significasse sfidare gli Dei o sovvertire le leggi misteriose della natura che si vendicava con tremendi castighi per tutta l’umanità.Comunque, per fortuna, non mancarono gli uomini coraggiosi, che vinsero timori e diffidenze.
Si utilizzò l’energia del fuoco come fonte di luce e di calore, poi come combustibile per cucinare e, solo dopo millenni, come combustibile per fondere i metalli. Si imparò ad utilizzare l’energia dell’acqua ed uno dei primi strumenti che la pose al servizio dell’uomo fu la “ruota per di sotto” che riusciva a far salire l’acqua dal basso verso l’alto per irrigare i campi.
I Romani riuscirono poi a sfruttare la corrente dei fiumi che aveva forza sufficiente per far muovere una ruota a pale che, a sua volta, girando, faceva funzionare la macina dei mulini.
Parecchie sono le testimonianze, ma importante è quella relativa al
ruota rinvenimento dell' impronta di una ruota idraulica in una stratificazione di travertino. Il legno col quale era costruita la ruota, era completamente svanito, ma il travertino che le si era andato formando attorno nello spazio di 2000 anni circa, ne aveva conservato con precisione la grandezza e la forma. L’esatto rilievo delle cavità ne ha permesso una ricostruzione ed il modello si trova ora nel Museo Nazionale di Napoli. E’ quindi da millenni che l’energia idraulica contribuisce ad alleviare la fatica umana e, in tempi meno remoti, al suo progresso industriale.
Solo alla fine del Medioevo si imparò a trasformare la forza della caduta dell’acqua: la “ruota per di sopra", colpita con grande energia, poteva far funzionare diversi tipi di macchine. Intanto si continuava a sfruttare l’energia del vento per spingere le imbarcazioni a vela.

ruote

Bisogna ricordare però che , fino all’epoca moderna, la fonte energetica più utilizzata è stata quella dello schiavo: né la forza dell’acqua né quella del vento potevano gareggiare con l’energia di centinaia, spesso migliaia di braccia servili. Tutte le grandi opere di ingegneria del passato e gran parte del lavoro di ogni genere venne affidato alla potenza di quelle macchine tuttofare che erano gli schiavi.
Nella seconda metà del 1700, finalmente, si cominciò ad utilizzare l’energia del vapore con le macchine a vapore (James Watt):macchina a vapore

solo con le macchine a vapore le industrie poterono allontanarsi dai fiumi ed essere installate nelle zone più commerciali come i porti o le città o in quelle più ricche di materie prime. La forza del vapore determinò la nascita delle grandi fabbriche e rivoluzionò il sistema dei trasporti con le locomotive e le navi a vapore.

All’inizio dell’Ottocento l’energia idraulica, diede impulso alla crescita delle industrie tessili, conciarie e meccaniche. Quanti insediamenti di filature, tessiture, mulini, segherie, ecc. hanno trovato infatti ubicazione e sviluppo sulle rive dei corsi d’acqua dai quali traevano in vario modo l’energia meccanica per l’azionamento dei loro macchinari. Più tardi, allorché fu possibile con i generatori produrre e con i motori utilizzare l’energia elettrica, il passo all’impiego di risorse idrauliche per l’azionamento dei generatori fu naturale premessa alla massima utilizzazione.

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