Severino Vareschi : " Profili biografici dei principali personaggi della casa Madruzzo"

Quella che passerà alla storia come famiglia Madruzzo va distinta da una omonima stirpe di dinasti trentini che in qualità di vassalli dei vescovi di Trento possedettero il feudo e il castello di Madruzzo dal secolo XII fino al 1389, con la quale i moderni Madruzzo sono solo lontanamente collegati. questi ultimi erano insediati nel tardo Medioevo nella bassa val di Non ed erano i signori di Castel Nanno, originari di Denno.

 

Giovanni Gaudenzio Madruzzo (+1550)

Nella seconda metà del secolo XV questa famiglia appare ormai collegata con il feudo vescovile di Castel Madruzzo e Giangaudenzio ricorre sempre con questa denominazione e non più con quella relativa ai feudi della val di Non, anche se continuava a controllarli. E' considerato il capostipite della famiglia. In seguito a matrimonio portò in possesso della famiglia Madruzzo lo stemma e i beni della famiglia Sporenberg. Giovanni Gaudenzio (Giangaudenzio ndr.) era figlio di Federico di Nanno e di Madruzzo, che aveva comandato un contingente imperiale nella battaglia di Calliano (1487), e di Orsola figlia di Giacomo Thun, sposata nel 1482. La sua posizione diventò di primo piano nel principato vescovile al servizio di Bernardo Cles, di cui Giangaudenzio era economo, presidente del consiglio aulico vescovile e comandante militare. Egli figura presente come testimone e attore in molti documenti dell'amministrazione clesiana. Partecipò alla guerra di Massimiliano I contro Venezia nel 1508 nel teatro del Basso Trentino, nel 1525 fu impegnato nella battaglia di Pavia contro Francesco I di Francia e pochi mesi dopo, in qualità di capitano vescovile di castel Tenno prestò man forte al Cles e all'arciduca Ferdinando nella repressione della rivolta dei rustici, dei quali all'inizio di settembre accolse la resa conme commissario vescovile. Assai nutrita è la presenza di Giovanni Gaudenzio alle diete dell'Impero del suo tempo, sia come consigliere di Bernardo Cles e del re Ferdinando. [......]

... a Worms nel 1521.......in quello stesso giorno entrava in Worms Martin Lutero. In quella dieta ....... il principato tridentino ottenne la restituzione di Riva e dei territori adiacenti, teritori che nel tempo seguente i vescovi Madruzzo mostreranno di apprezzare grandemente. [.....]

... a Spira nel 1526 quando gli stati favorevoli a Lutero ..........e quella successiva del 1529.......In quell'anno fu anche a Praga. L'anno seguente era alla dieta augustana e poi nel 1532 a Ratisbona.....; poi a Norimberga nel 1543, a Spira nel 1544, dove stilò anche il suo testamento , a Worms nel 1545 ....... a Ratisbona 1546 e ad Augusta n1l 1547 e 1548. [.....]

L'ascesa alla cattedra di vescovo del figlio Crisoforo nel 1539 fu certamente un risultato anche dell'impegno di Giovanni Gaudenzio al servizio del principato e dell'imperatore e costituì il coronamento della sua scalata sociale. Egli ne ebbe un primo immediato ritorno .......nel 1540 dei cosidetti Quattro Vicariati........Il 20 settembre 1544 .......Castel Toblino. ........... la dignità di barone dell'Impero. Era anche maggiordomo dei figli del re Ferdinando e nel 1539, ......., è segnalato come quinto uomo del consiglio segreto del re Ferdinando. Ad Augusta .....1548 Giangaudenzio, in considerazione dei suoi numerosi e lunghi servizi, ricevette del re Ferdinando I il privilegio di immunità per i suoi castelli di Madruzzo, Toblino e Nanno.

Sposato prima del 1507 con Eufemia, figlia di Crisoforo, signore di Sporemberg, Villanders e Pardell, Giangaudenzio ebbe tre figli e tre figlie. I figli erano Nicolò, Cristoforo e Aliprando. Tra le figlie, Brigida andò in moglie (1535) al barone Johann Trautson,...............; Caterina ......, sposò (1527) Ulrico di Spaur e Valer.......[.....].

 

 

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