Nona lezione: Vettori e layer
Dalla
convenzione raster alla convenzione text.
Da un sistema basato sull’immagine ad un sistema basato sul
testo. Si considera lo schermo come una griglia con N vert ed L orizzon.,
si ha una serie di numeri ai quali devono essere
associate delle lettere come in un sistema binario (distanziatore),
da esempio alla casella a1 viene abbinato un determinato codice e così
anche per le altre caselle. Nasce in questo modo il concetto di paragrafo,
perché al sistema che si ha a disposizione. Si può applicare
una serie di informazioni, il sistema è editabile.
All’interno di questo codice qualunque parola è più razionale
e quindi più manipolabile.
Nei sistemi vettoriali per trasferire delle immagini si prevede la pre-costituzione
di una serie di enti geometrici che facilitano il lavoro,
- C/vector ››››››
_P››››››PUNTO (X;Y)
_L››››››LINEA (X;Y-X1;Y1)
_PL››››››POLIGONO (3 LATI NUMERO MINIMO+VERTICI)
_BE››››››BEZIER
_S››››››SPEZZATA (3N)
per
esempio: trasmettiamo l’informazione linea colorata
- C/vector/L B2-G7/RGB 220;17;39
perché
usare un sistema vector?
Il sistema vector è più efficiente in quanto utilizza le risorse
del computer,
perché indipendentemente dalla grandezza dell’informazione da
trasmettere nelle risorse non c’è maggior spazio occupato,
Per
passare un informazione di questo tipo devo effettuare numerosi passaggi,
mentre con il sistema text si utilizzano in maniera più efficiente
le risorse del computer.
Indipendentemente dalla grandezza dell’informazione da trasmettere,
non si occupa maggiore spazio nelle risorse, inoltre si può editare
la linea come un’entità complessiva. Si può copiare,
ruotare ingrandire, mandando solo quel tipo di informazione ed omettendo
tutto il resto. Quindi la linea in questione è identificabile.
La differenza rispetto al sistema raster risiede nel fatto che non si rivolge
ad una porzione di schermo ma a delle entità.
Cosa non fa questo sistema?
Non si possono spezzare le linee perché non si possono spezzarne
i codici costitutivi. Questa limitazione vale anche per i poligoni
che sono considerati un insieme di linee.
Se si devono trasmettere delle informazioni di tipo vettoriale come si fa?
Il sistema basilare è rappresentato dei layer,
quindi si possono passare diverse informazioni strutturate e possono essere
manipolate in quanto i layer hanno un significato semantico, cioè ha
un valore conoscitivo e inoltre il suo significato lo si può decidere.
Il layer è un concetto nato nel mondo vettoriale che successivamente
è passato a quello del raster. I meccanismi concettuali e mentali legati
al mondo dei layer sono in stretto legame con la progettazione architettonica.
Il layer oggi rappresenta uno strumento di progettazione contemporaneo. Qual
è la maniera più logica per manipolare diversi informazioni
vettoriali?
Questa logica, segue la logica dei livelli oppure layer, in cui la cosa fondamentale
è quella di ragionare per strati. L’intelligenza del mondo vettoriale
si rappresenta in tre momenti diversi:
1)Formalismo degli elementi (punto, linea,
curva, curva complessa, poligono).
2)Nominare i diversi elementi.
3)Depositare una serie di oggetti in strati semantici diversi. Lo strato
semantico è come scrivere un romanzo. Raggruppo un entità di
dati in modi diversi. Che cosa significa
approcciare 1 sistema di Layer? Il concetto di
Layer, diventa un metodo forte e caratteristico nel modo di progettare.
Nel progetto di Eisenman dell’83 per la villette a Parigi, troviamo
un paragone.
Eisenman passa
attraverso due fasi, nella prima, quella del passaggio, dell’architettura
delle case Eisenman si trova più legato al plasticismo e al razionalismo
italiano, poi c’è un'altra fase di travaglio dove Eisenman come
New Yorkese entra nell’analisi dell’architettura e della propria
mente. Realizza cosi una serie di opere in cui non si capisce se sono Architettura,
scultura o oggetti artistici. Troviamo in questa immagine del ‘78, una
serie di scatole che in maniera frattale si muovono in due direzioni, di traslazione
e simulazione. La chiave psicologica è molto interessante. Una stratificazione
del inconscio e del conscio. Abbiamo detto che il primo progetto in cui si
afferma l’idea dei layer è proprio il progetto del’78 nel
concorso per l’area di Venezia- Cannaregio a Venezia.
In questa area avvengono i concetti organizzati per Layer. Esistono Layer
sistemi, come erano le piante ai tempi di romani e altri layer appartenenti
a vari fasi storiche di espansione. I layer
messi uno sull’altro, creano un altro campo di gioco su cui si possono
creare delle geometrie, oppure dei veri sistemi. Cioè
la stratificazione crea dei sottosistemi. Questi vari strati saranno la struttura
interna nella quale si gioca il progetto, che forse non è risolto,
ma di sicuro è un modo nuovo di progettare.
Tschumi,
Il progetto è visto come una presenza nuova di dialettica di sistemi.
I sistemi che entrano in gioco sono tre:
1)La quantità costruita richiesta in area.
2)Spazi infrastrutturali.
3)L’area libera. Tschumi, fa esplodere queste tre unità
e li diffonde sul sito, attraverso una propria logica. Crea una orditura dei
padiglioni, crea un sistema , una logica che risponde alle sue necessità
interne seconde le richieste del progetto. I
layer appartengono ai percorsi di collegamento, alla logica del costruito
e dei percorsi del verde. Tschumi, ha la capacità di formalizzare
questo tipo di progettare e cosi la Villette diventa un sistema ibrido di
natura di artificio e altri elementi architettonici diventano un simbolo.
Koolhaas.
Lui adopera i Layer non solo come una stratificazione orizzontale e verticale.
Il primo passo è quello di lavorare su sistemi complessi ed il secondo
passo diventa quello di poter gestire e manipolare questi sistemi complessi.
Libeskind si muove all’interno di questi meccanismi complessi, sia grafici,
che progettuali con l’idea di travaglio del subconscio. Lui ha la capacità
di scavare all’interno dei layer, con la maniera contraddittoria. Abbiamo
una ricerca artistica. I layer, sono fatti
da movimenti di corpi che si lanciano in varie direzioni, da vuoti e pieni.
I layer appartengono a un sistema interconnesso.
Decima
lezione: P. Eisenman
La sua produzione si può sintetizzare in tre fasi:
- La prima si conclude con la consacrazione dei
New York Five nel 1973
- La seconda è chiusa nel 1983 con l’ultima
delle case
- La terza è l’attuale
È il campione dell’analisi linguistica, “l’architettura
è un testo per rappresentare la struttura formale di una narrazione”
Se l’architettura è un testo il Medium è secondario: scrittura
verbale, scrittura progettuale, scrittura costruttiva sono solo dei supporti
intercambiabili.
Il
suo rapporto molto forte con Terragni
lo porta a scrivere da architetto operativo due articoli su due opere, per
scavare nel patrimonio di colui che è considerato uno dei suoi padri
La casa del fascio in cui c’è
un’estrazione della materia rispetto ad una forma primaria, attraverso
un processo di stratificazione dall’esterno all’interno. Inoltre
concentra i suoi studi anche sulla casa Giuliani
Frigerio, che invece ha alla sua base un concetto di implosione.
Nel suo lavoro traduce in termini costruttivi un ragionamento filosofico.
Studia la generazione di Gropius ed il ribaltamento
sintattico e costruttivo che caratterizza questo periodo sia nell’architettura
che nel mondo industriale. I contenuti sono importanti ed innovativi.
Passano gli anni e dal 1960
in poi tali concetti sono ormai acquisiti, Eisenman
guarda l’architettura con ottiche deformanti. Si
guarda all’architettura con logiche parziali, l’attenzione si
concentra solo sull’aspetto formale definendo una serie di passaggi
logici altrimenti non raggiungibili.
Su questo filone si innescano
tre
differenti fasi filosofiche: strutturalismo,
nato dalla logica con il quale si strutturano le città nell’antichità.
Il primo è Levy Stauss che studia le società antiche, le strutture
costanti e le variazioni all’interno di una comunità. Successivamente
vi è l’analisi di un testo, quindi effettuare una lettura per
componenti sintattiche, in tale fase la dimensione dei rapporti sociali sparisce
e la cosa più importante risulta la composizione del testo. L’ultima
fase è quella del post-struturalismo, essa nasce dall’analisi
del testo letterario che non è più sintattica o critica in quanto
l’opera si legge dal punto di vista emozionale, delle pulsioni.Questo
porta a scoprire le potenzialità nascoste del testo.
Le Case:
…sono architetture di carta
non per l’aspetto immateriale ma perché la formula CARDBOARD
ne richiama il substrato concettuale: l’oggetto è il veicolo
e non il fine e le assonometrie che formalizzano il processo ideativi sono
più importanti degli stessi edifici.
- Casa 2 ----- basata
su un processo di implosione logica: avere un perimetro esterno
che non viene mosso. Questa è la opera di maggior successo di questo
primo ciclo.
Lui lavorerà moltissimo sulla geometria ad L.
Non è un architetto concettuale ma un artista concettuale…..
Si basa su ragionamenti, sulla decodifica. Sulla ricerca sulla parola, su
un testo letterario su dei contenuti
parola-testo parola-linguaggio.
…il linguaggio ….Eisenman è un promotore della cultura
lui insieme a John Hejduk, Michael Graves, Richard Meier è legato al
museo di arte moderna.
se ne occupa e nel 1969 ad un
simposio al Museum of modern Art di NY si conclude
la prima fase dei
NY Five
Essi sono legati dalla passione per gli italiani Terragni, Cattaneo…
Casa 10 1976
Eisenman cerca di fare un passaggio ulteriore
- cerca di conservare il ragionamento sintattico sull’architettura
- Cerca un sistema per far entrare i dati oggettivi del programma e la
realtà del luogo.
Che succede:
-Biennale di Venezia 1980…….Postmoderno:
il luogo e le relazioni tra architettura e contesto diventano imprescindibili
si poteva parlare di fatti formali e linguaggio dell’architettura.
-Movimento legato all’analisi e psicoanalisi in Eisenman sarà
molto importante
Casa 11
Cambia qualcosa….è presente il tema ricorrente della
L
Casa un po’ esterna un po’ interna (interrata)
Il postmoderno pone grossi problemi …. Si sta passando ad un’altra
fase.
Caratterizzata dal tentativo di avere un impatto sulla realtà sociale.
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