Fatti e memorie non solo locali



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Continuiamo la nostra campagna contro gli sprechi della casta

Un sito svizzero segnala: certi bus di KM sono stati uno spreco italiano da milioni di euro! I cremonesi possono davvero rabbrividire


Prototipi che dal momento dell'acquisto esigevano un aggiornamento tecnologico mai avvenuto e che oggi, per questa ragione, non sono più esitabili, mezzi ancora giovani che potrebbero essere venduti a La Spezia o a San Remo e che verranno demoliti dall'incuria , Volvo filoviari che potevano andare a Rimini e che non sono stati adeguati...


L’ultimo Volvo B59-59 cremonese. A tre anni dalla cessazione del servizio filoviario le rimanenti 7 vetture del gruppo erano scomparse dal deposito cremonese, probabilmente destinate a qualche demolitore locale.

É sbagliato (o piuttosto strumentale?) scandalizzarsi e gridare all'attentato alla democrazia se la furia contro la "casta" si scarica contro i partiti, "QUESTI" partiti, arcignamente e arrogantemente arroccati, senza alcun interesse (quando sono lontani dal voto) a rappresentare la gente, dunque sostanzialmente antidemocratici se è vero che la democrazia si fonda nella condivisione e nella rappresentanza delle istanze del cittadino.
La furia contro la casta nell'opinione pubblica generale è determinata soprattutto dallo scandalo dei privilegi di cui si sono circondati parlamentari e i commis di stato. La gente è invece meno avvertita dell'aspetto più deteriore e più grave dei cosiddetti "costi della politica", che fa comodo definirli così perchè in realtà sono "i costi dei partiti".
Gli sprechi e la inefficienza determinati da "QUESTI" partiti sono colossali e immorali. E superando di gran lunga i costi della "casta".
I partiti formano e alimentano i portaborse e gli inetti fedeli e li ricompensano negli enti collaterali, nelle "partecipate", nelle società collegate, nei gradini dell'apparato burocratico dove costoro producono danni inenarrabili che tutto il Paese paga con tasse insostenibili, mortificate oltre tutto da una inefficienza che ha pochi uguali al mondo, perlomeno nei Paesi occidentali.
Non è un caso che ogni qual volta si guarda a questi settori governati dall'influenza dei partiti, dalla RAI alle Farmacie Municipalizzate di Cremona (cedute per disperazione lasciando ai tedeschi di fare grassi guadagni), si scoprono realtà che fanno accapponare la pelle.
Un lettore che condivide la nostra battaglia allo spreco ci ha segnalato un sito svizzeroche si occupa di trasporti ( cliccare sul sottolineato per leggere il servizio integrale). Emerge una scheda terrificante della KM, a suo tempo costola dell'Azienda Elettrica Municipalizzata, amministrata e preda dei partiti sin dalla Liberazione. La scheda risale, è vero a un anno fa, ma se si considera il permanere dello stato drammatico della società dei trasporti urbani, la situazione descritta non può essere profondamente mutata ed in ogni caso il quadro del passato è a dir poco tragico.
Leggetela, vien fuori di tutto. Il fatto politico propriamente detto, ovvero la incoerenza tra le dichiarazioni del sindaco Corada contro l'inquinamento urbano e lo smantellamento delle linee filoviarie ( solo "Il Vascello" è rimasto a denunciare questa scelta contro la salute dei cremonesi, mentre le linee, passo a passo, vengono via via di nascosto e con vari pretesti smantellate). Ma soprattutto, quadro mai analizzato in profondità - e gli svizzeri lo fanno senza mezzi termini - emerge con stile, ma anche con la necessaria severità di giudizio, la disastrosa gestione del parco macchine del trasporto urbano. Il tutto con perdite da rabbrividire: miliardi di lire o via via milioni di euro gettati dalla finestra.
I trasporti urbani furono ai tempi della giunta socialista materia dell'assessore Saradini. Che adesso, con la riconoscenza del sindaco Corada, forse perché conosce alcuni aspetti (quelli del suo temo, ovviamente) di questa vicenda, ricordiamo l'appalto per i bus Breda e la causa con Mauri, è stato nominato presidente di una KM al disastro. Per salvarla...
Il primo gesto di Saradini e dei suoi consiglieri è stato di aumentarsi lo stipendio.


Uno scandalo e spreco dei soldi pubblici: le matricole 28 e 29 sono due filobus Breda F 4001.12 con parte elettrica Ansaldo, mai visti troppo bene a causa del loro stato di prototipo e funzionanti a chopper, padri della serie 2000 di AMT Genova e fantasmi ben poco noti nei trasporti pubblici italiani. Risultano incedibili: anche per via del loro mancato aggiornamento non appaiono convenienti ad aziende (RT Sanremo, ATC La Spezia, AMT Genova, ATC Bologna etc etc) che potrebbero utilizzarli, data la giovane età (9 anni!)

2006: a tre anni e mezzo dai filobus


Article publié le 14 gennaio 2006.


Da circa 3 anni la città delle 3 T non vede più transitare i leggendari filobus Volvo B59-59, ormai sostituiti da autobus relativamente recenti (Cityclass, Mauri Kronos e Mercedes Cito) che hanno fatto dimenticare i lenti e silenziosi "carrozzoni" Mauri e l’ancora più raro paio di Breda 4001.12, questi ultimi circolanti a singhiozzo per soli 6 anni, dalla consegna (1996) allo stop forzato (2002), un vero record! E come ha detto il Sindaco di Cremona nel Maggio 2005 "Noi siamo favorevoli a qualsiasi forma di riduzione dell’inquinamento..." Eppure dopo tanta coerenza ed un paio d’anni, qualcosa con le aste sul tetto ancora sopravvive...


La rete filoviaria, realizzata nel 1940, dopo aver superato una guerra mondiale ed il periodo nero del trasporto pubblico italiano, specialmente filoviario, è stata inaspettatamente dismessa il 1° Giugno 2002: era costituita da sole 2 linee (1 Ospedale-Barriera Po via Stazione FS e 2 S.Sigismondo-Barriera Po via centro storico), malviste specialmente dai commercianti poichè il filobus creava fastidio durante la passeggiata pomeridiana del sabato nella zona pedonale appena istituita.

Dopo varie ipotesi di ripristino e/o cessione dei 10 veicoli rimasti inoperosi (8 Volvo Mauri B59-59 Ansaldo del 1981 e 2 Breda F 4001.12 Ansaldo chopper del 1996), la situazione attuale è questa: presso il deposito di Via Postumia risultano essere accantonati in condizioni pietose (interni impolverati ed in parte asportati) gli ultimi 3 veicoli filoviari: l’ultimo rimasto Volvo B59-59 Mauri matricola 27 (gruppo 20/27) ed i due Breda F 4001.12 matricole 28-29, questi ultimi sempre non troppo bene funzionanti in quanto prototipi simili a veicoli successivamente entrati in servizio per conto AMT Genova.

La cessione dei Volvo all’altra rete filoviaria avente in dotazione tale genere di veicolo (TRAM Rimini) non è mai andata a buon fine poichè i veicoli cremonesi non sono mai stati aggiornati quanto quelli riminesi e quindi in un eventuale acquisto si doveva tenere conto anche di un loro aggiornamento tecnologico.

Discorso diverso per i due Breda, appetibili data la loro giovane età anche da altre reti necessitanti di veicoli o già dotate di simili (ATC La Spezia, RT Sanremo): i due "fantasmi" cremonesi dovrebbero essere vincolati da finanziamenti regionali che ne impediscono un eventuale cessione, e quindi, come da buona abitudine burocratica italiana, è meglio che se ne stiano ad impolverarsi a Cremona.

E per il bifilare ? Attualmente gran parte delle rete aerea risulta essere ancora in opera, con pali e bifilare, sebbene in alcuni tratti quest’ultimo sia stato asportato. Ben più preoccupanti essere alcuni lavori al manto stradale di Via Dante, lungo la quale, per avere una maggior agibilità per le benne degli escavatori, per un tratto di c.ca 220 metri il bifilare è stato "letteralmente spostato" sulla zona soprastante il marciapiede (nella sola direzione della stazione) ed i due fili sono stati avvicinati tra loro con soluzione provvisoria. Non ci vuole molto a pensare che, una volta terminati i lavori, il bifilare certamente non ritornerà al suo posto...



(Ed aggiorniamo noi: ... nel frattempo sono stati tranciati anche i fili in via Verdi, davanti al Tognazzi e proprio in questi giorni la linea elettrica bifilare dei filobus in corso Vittorio Emanuele è stata spostata a ridosso del palazzo dell'Agenzia delle entrate (vedi la foto sopra), in corrispondenza del recente - e tra l'altro lunghissimo a realizzarsi - restauro con ponteggio del palazzo Ala Ponzone. Anche qui, nei fatti, si può prevedere che la linea aerea non tornerà più al suo posto a dispetto di chi si augura che per il risanamento dell'atmosfera cittadina si torni sulla dismissione maturata senza troppe difficoltà, e nel totale silenzio delle opposizioni, ai tempi della giunta Bodini- ndr).





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di Sab, 22 set 2007