Le raffigurazioni fliaciche riproducono scene di farse ispirate alla parodia del mito, alla tragedia greca attica e alla vita quotidiana.

Le parodie mitologiche colpiscono le principali divinità olimpiche: Zeus e Apollo soprattutto. Il primo è rappresentato come un inguaribile donnaiolo, sempre a caccia di nuove avventure galanti.

Le raffigurazioni che hanno come protagonista Apollo sono ambientate all’interno del santuario di Delfi e trattano gli episodi più salienti legati al dio come, ad esempio, il furto dell’arco perpetrato da Eracle.

Tra gli eroi viene colpito soprattutto Eracle, di cui si mette in evidenza l’appetito sessuale e la golosità. Alcune raffigurazioni lo rappresentano nell’atto di compiere le "mitiche" dodici fatiche.

La parodia del mito è un tema sviluppato, all’inizio del V sec. a.C. da Epicarmo e dalla commedia attica di mezzo, contemporanea alla farsa fliacica.

Alcune raffigurazioni fliaciche riproducono in modo parodistico rielaborazioni tragiche del mito; i riferimenti più frequenti si riferiscono alle tragedie di Euripide. E’ questo un carattere che la farsa fliacica condivide con la commedia attica antica. Alcuni soggetti inoltre sono direttamente collegabili alle commedie di Aristofane. E’ necessario tuttavia precisare che, alla base delle connessioni individuabili tra farsa fliacica e commedia di Aristofane resta come differenza sostanziale il fatto che la farsa fliacica è priva di intenti didascalici e si prefigge come unica finalità il divertimento del pubblico, al di fuori di ogni riferimento alla contemporanea organizzazione politica.

Le scene ispirate alla vita quotidiana vedono come protagonisti servi astuti, giovani innamorati, neonati esposti, vecchi avari. Queste tematiche vengono trattate contemporaneamente dalla commedia attica di mezzo e nuova.

Le somiglianze rilevate sembrano attestare la notorietà che la commedia attica godeva in Magna Grecia e Sicilia. Si può quindi ipotizzare che i compilatori dei canovacci abbiano sfruttato per le farse tematiche e trovate comiche presenti nei testi comici greci.

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