IL CATTOLICESIMO AL VAGLIO DELLA STORIA
Dal Vaticano II al 1999
a cura di Paul Robison

LEZIONE 10

Due Altri Aspetti Importanti

La secolarizzazione e l'ecumenismo sono state le ideologie forti dal Vaticano II. In questa lezione parleremo brevemente di queste due tendenze. Una valutazione concluderà la lezione.

Il processo di secolarizzazione in Italia è stato evidente. Diotallevi ha scritto che non si può parlare di storia sociale italiana contemporanea « senza la storia della secolarizzazione e degli antidoti approntati della Chiesa per controbatterla» (1) Zagheni ha visto che questo processo è stato rallentato fra il 1950 e il 1968 ed è stato accelerato dal 1968 al 1990 (2) Abbruzzese ha scritto che la CCR è passata attraverso diverse fasi: prima c'era una Chiesa in conflitto con il mondo moderno; poi è diventata una Chiesa in dialogo con un mondo in crescita; ora è una Chiesa in proclamazione in un mondo apatico (3) .

Come può essere definito questo processo? Zagheni ha espresso questi aspetti: « La secolarizzazione sta ad indicare un fenomeno giuridico-politico, cioè la separazione tra Chiesa e Stato; significa poi anche l'uscita della religione dalla sfera pubblica e la sua limitazione alla sola sfera privata; infine rappresenta l'emergere della nuova scienza e della nuova tecnica, cioè il sapere regolato dalla sperimentazione rigorosa, ... Viene svalutata l'idea di una scienza delle scienze capace di comandare alle singole scienze ... in tale modo, non solo la teologia, ma anche la religione si trova relativizzata » (4) Nesti lo ha descritto cosi: «... i soggetti, ben al di là delle istituzioni di appartenenza, determinano essi stessi la scala dei valori e il modo di inserirsi nel mondo, ... » (5) .

Gli effetti di questo processo in Italia sono stati diversi. Zagheni ha dato un parere negativo: « La secolarizzazione è vista come causa delle difficoltà dell'uomo moderno a comprendere il regno di Dio e ad accogliere la specifica azione della Chiesa ... » (6) Giolo e Salvarani hanno invece visto la secolarizzazione in chiave positiva: «Attraverso questa crisi è passata la liberazione dal controllo morale ... si rifiutano così anche le auctoritates, in un mondo che non vuole padroni. Si diffonde questa nuova realtà di 'cristiani senza Chiesa' ...; si assiste alla caduta delle barriere fra la Chiesa e la società ... Da questo versante la secolarizzazione appare come un processo di emancipazione ..., come un richiamo alla essenzialità della Chiesa e della fede» (7) Abbruzzese ha dato una valutazione mista: la secolarizzazione ha causato un declino della «civiltà parrocchiale » e dei «tutori professionisti » coinvolti nell' «amministrazione del sacro»; c'è rimasta però «una religiosità del solenne  e dell'eroico, cioè delle dimensioni extra-quotidiane della vita sociale » (8) .

L'ecumenismo ha avuto un impatto determinante sulle chiese protestanti e sulla CCR.  Certi, in un articolo utile, ha puntualizzato l'inizio del movimento ecumenico con la conferenza tenuta dalle società missionarie ad Edinburgo nel 1910 (9) Due comitati sorti da questo incontro hanno costituito poi il Consiglio Ecumenico delle Chiese nel 1948 (c'erano delegati venuti da 147 chiese protestanti; da qui in poi CEC) (10) Il CEC ha tenuto conferenze su vari temi: nel 1954 ad Evanston, nel 1961 a Nuova Delhi, nel 1968 ad Uppsala, nel 1975 a Nairobi, nel 1983 a Vancouver, nel 1991 a Canberra (11) Certi ha poi descritto lo sviluppo storico dell'ecumenismo nella CCR e come esso abbia preso consistenza con l'istituzione del Segretariato per l'Unione dei Cristiani nel 1960 e con gli annunci del Vaticano II (vedi i discorsi di Giovanni XXIII) (12) C'è stata una discussione negli anni 70 sull'unificazione tra CCR e CEC, ma non se n'è fatto nulla (13) Il Segretariato ha cominciato ad organizzare i dialoghi dottrinali con le altre chiese durante gli anni 70 ed il suo nome è stato cambiato in Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità nel 1988 (da qui in poi  PCCU) (14) Vercruysse ha fornito dei dati storici sul dialogo del PCCU con la Chiesa Ortodossa, con la Chiesa Anglicana, con i Luterani (dal 1983 al 1990), con l'Alleanza Mondiale Battista (dal 1984 al 1988), con i Discepoli di Cristo e con le chiese Pentecostali (15) Egli ha notato che a Canberra è stato costituito un'altro comitato per esaminare nuovamente la possibilità di un'eventuale unione tra CCR e CEC (16) .

Nel 1980 l'Alleanza Evangelica Mondiale (da qui in poi AEM) ha formato un comitato per lo studio del Cattolicesimo Romano (17) Questo comitato si è incontrato a Madrid nel 1985 e ha presentato il suo saggio all'Assemblea Generale di Singapore (giugno 1986) (18) Questo studio è stato pubblicato in un libro (nel 1988) (19) Il documento contiene una valutazione del Cattolicesimo Romano che « resta incapace di dare una risposta alle questioni centrali sollevate dalla Riforma» (20) Lo studio ha anche elencato nove ostacoli nei confronti della CCR: le relazioni con altre chiese, la libertà religiosa, la Mariolatria, l'autorità nella Chiesa, il papato e l'infallibilità, il modernismo e l'ideologia liberale, la giustificazione per fede, il sacramentalismo e l'eucarestia, la missione della Chiesa (21) Il documento conclude che questi ostacoli restano insormontabili fintantoché non ci sarà nella CCR una riforma fondamentale (22) (A questo elenco di ostacoli, Giesler e MacKenzi aggiungono anche: l'apocrifia, l'ecclesiologia e il purgatorio (23) Strimple, Johnson e Bloesch: le differenze teologiche, i santi e la spiritualità o i modelli diversi di vita) (24) .

Da questo studio dell'AEM sul Cattolicesimo Romano, i cattolici hanno avvertito che molti problemi sono stati trattati in un maniera inadeguata (25) Questa critica ha stimolato dei brevi incontri fra i teologi dell'AEM ed i rappresentanti del PCCU nel 1988 e nel 1990 (26) Il primo (per l'AEM) di questo tipo di incontri è avvenuto a Venezia nel 1993; i due gruppi si sono incontrati  per discutere sulla tradizione e sulla giustificazione (i discorsi sono stati pubblicati) (27) Molti dei partecipanti hanno sentito il bisogno di avere altri incontri (28) .

Nel marzo del 1994 e' stata pubblicata una dichiarazione ecumenica influente. « Gli Evangelici ed i Cattolici Insieme: La Missione Cristiana nel Terzo Millennio » (da qui in poi ECI); si tratta di una dichiarazione formulata da otto evangelici e sette cattolici (29) I due maggiori responsabili di questo scritto sono stati Richard Neuhaus e Charles Colson (30) La dichiarazione di ECI inizia cosi': « Noi siamo quegli evangelici protestanti e quei cattolici romani che sono stati guidati dalla preghiera, dallo studio e dalla discussione ad una convinzione comune sulla fede e sulla missione cristiana » (31) Lo scritto e' diviso in cinque parti:

1. Affermiamo Insieme,
2. Speriamo Insieme,
3. Cerchiamo Insieme,
4. Combattiamo Insieme,
5. Rendiamo una Testimonianza Insieme (32) .

Mentre molti evangelici hanno applaudito a questo scritto, alcuni hanno dato delle valutazioni più realistiche:

1) Sproul ha detto: «... il documento compromette seriamente il vangelo e porta via il cuore dell'evangelicalismo storico » (33) ;

2) Moser ha fatto alcune domande pertinenti su questo scritto (parafrasi mia): Come può esserci una missione in comune quando non c'è un vangelo in comune?  Da quando gli evangelici hanno accettato dei credi? Come i cattolici e gli  evangelici possono essere chiamati fratelli in Cristo quando ci sono divergenze tali da dimostrare che non è possibile predicare un medesimo vangelo? Il paragrafo sul proselitismo non è concepito proprio per scoraggiare i cristiani a rendere testimonianza ai cattolici romani? (34) ;

3) Gendron ha scritto: «I documenti di ECI hanno fatto un danno incommensurabile creando un ostacolo alla proclamazione del vangelo in tutto il mondo, specialmente per i missionari evangelici nei paesi cattolici » (35) .

Nel 1997 sono avvenuti due incontri fra evangelici e cattolici. La natura della chiesa e la pratica della missione sono stati gli argomenti trattati nel secondo incontro AEM-PCCU a Gerusalemme nell'ottobre 1997 (pubblicati nel 1999) (36) Un altro incontro è avvenuto nell'ottobre 1997 nella Città di Nuova York fra evangelici americani e cattolici romani americani (37) Lo scritto prodotto è stato chiamato « Il Dono della Salvezza» e ha tentato di dimostrare una mutua comprensione sulla giustificazione per fede (38) Questo scritto è stato firmato da quindici cattolici e da diciotto evangelici (39) Mentre molti evangelici hanno di nuovo lodato questo scritto, alcuni ne hanno dato una valutazione più accurata:

1) Gendron ha osservato giustamente: «Il linguaggio usato appare essere vago in modo deliberato affinche' i termini potessero essere approvati dai due gruppi» (40) ;

2) L'Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione di Padova nel maggio 1998, in una lettera, ha implorato gli evangelici di considerare queste realtà importanti: « La strategia ecumenica dei cattolici è senza dubbio inclusiva; il quadro del pensiero cattolico é eclettico per definizione; il carattere dello scritto non dimostra un approccio integrato » (41) .

L'influenza della secolarizzazione è stata molto forte. La religione però non ne è uscita completamente distrutta. Si continuerà a promuovere il pluralismo: «Comunque la secolarizzazione ci [gli italiani] ha disciolti in una situazione nuova, ... [il] ritorno [al sacro] ci ha fatto capire che non si può più identificare ... la modernizzazione con la fine della religione. La realtà risulta più variegata, più pluralista, più 'contaminata' da fattori diversi, anche contraddittori» (42) Sebbene l'ecumenismo sia un'idea molto popolare, esso offre soltanto una falsa speranza di unità. «Perché falsa?». In primo luogo, gli scopi protestanti per l'ecumenismo sono stati dimenticati. Tourn ha osservato: « Di questo [problema] erano consapevoli i pionieri dell'ecumenismo che non parlarono di 'dialogo' ma di 'movimento', e verso Cristo  più che verso l'unità; pur essendo infatti la tematica ecclesiale tutt'altro che irrilevante, risultava secondaria rispetto al problema di fondo dell'integrità della fede» (43) In secondo luogo, lo scopo della CCR non è stato cambiato: l'enciclica del papa (nel 1995) ha affermato in modo molto chiaro che « le cose essenziali» devono essere accettate e che tutte le altre chiese devono riconoscere la CCR e tutti i leader nelle altre chiese devono accorgersi dell'autorità papale! In terzo luogo, il problema fondamentale della conversione deve essere risolto prima di tutti gli altri. Smith ha affermato correttamente: « Prima che ci possa essere l'unità nella famiglia di Dio, i credenti devono essere nella  famiglia di Dio. ... Se i movimenti interdenominazionali per l'unità non sono aperti a discutere in modo serio ciò che deve essere fatto per diventare cristiani, la nostra partecipazione servirebbe soltanto a coprire con la carta  problemi cruciali come quello della salvezza, del perdono e del destino eterno» (44) Per tutto quello che ne è venuto di bene dai dialoghi ecumenici, secondo il parere di alcuni evangelici, le parole di Giovanni Paolo II dovrebbero risuonare nelle loro orecchie in maniera forte: le chiese devono inginocchiarsi davanti a Roma e il papa, perché tale « è un requisito essenziale -- nel disegno di Dio -- della comunione piena e visibile» (il disegno di Dio o il desiderio di Wojtyla?). Le parole dell'apostolo Pietro non sono mai state più vere: «Bisogno ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini» (Atti 5:29)!


NOTE A MARGINE

1 Diotallevi, Chiesa e Società in Italia,  248-249. torna al testo
2 Zagheni, L'Età Contemporanea,  397. torna al testo
3 Abbruzzese, Chiesa e Società in Italia, 160. torna al testo
4 Zagheni, L'Età Contemporanea,  392-393. torna al testo
5 Nesti, Il Cattolicesimo, 148. torna al testo
6 Zagheni, L'Eta' Contemporanea,  392. torna al testo
7 Giolo e Salvarani, I Cattolici Sono Tutti Uguali?, 26-27.  torna al testo
8 Abbruzzese, Chiesa e Società in Italia, 174-175. torna al testo
9 Giovanni Certi, "Il Movimento Ecumenico Nel XX Secolo," in Storia del Cristianesimo,  ed. Giovanni Filorama e Daniele Menozzi (Bari, Edizioni Laterza, 1997), 369.(355-396). torna al testo
10 Ibid., 376. torna al testo
11 Ibid., 377, 388-390. torna al testo
12 Ibid., 379-387.  torna al testo
13 Ibid., 389. torna al testo
14 Ibid., 391-392. torna al testo
15 Vercruysse, L'Ecclesiologia Contemporanea, 223-230. torna al testo
16 Ibid., 222. torna al testo
17 "Una Prospettiva Evangelica Sul Cattolicesimo Romano" in Studi di Teologia: Pensare Il Cattolicesimo (18)  IX ed. Pietro Bolognesi (Anno VIII 1997/2),143 (143-189).  torna al testo
18 Ibid., 144. torna al testo
19 Ibid. torna al testo
20 Ibid., 145. torna al testo
21 Ibid., 148-187. torna al testo
22 Ibid., 188-189.  torna al testo
23 Norman Geisler and Ralph MacKenzie, Roman Catholics and Evangelicals: Agreements and Differences  (Grand Rapids, MI: Baker Books, 1995), 157-176, 271-298, 331-355. torna al testo
24 Robert Strimple, Samuel Johnson and Donald Bloesh, Roman Catholicism: Evangelical Protestants Analyze, 85-160. torna al testo
25 Bruce Nicholls, "Editorial" in Evangeliecal Review of Theology  21:2 (April 1997):100(100-154). torna al testo
26 Ibid. torna al testo
27 Ibid., 104-154. torna al testo
28 Ibid., 103. torna al testo
29 Evangelicals & Catholics Together: Toward a Common Mission  ed. Charles Colson and Richard Neuhaus (Dallas, TX:Word Pub., 1995), ix. torna al testo
30 Ibid., x. torna al testo
31 Ibid., xv. torna al testo
32 Ibid.,  xviii-xxxii. torna al testo
33 R. C. Sproul, Evangelical and Catholics Together [database on-line]; available from http://www.pinn.com./ect/ect; Internet; accessed 9 November 1999, p. 1. torna al testo
34 Ibid., p. 1-19 of commentary. torna al testo
35 Mike Gendron, "Signers of ECT Accord Called to Repentence" in Proclaiming the Gospel   8:3 (May-June 1999): 1 (1-2). torna al testo
36 George Vandervelde, "Introduction," in Evangelical Review of Theology  23:1 (January 1999):7. torna al testo
37 Timothy George, "Evangelicals and Catholics Together: A New Initiative" in Christianity Today  (8 December 1997):34(34-38). torna al testo
38 Ibid., 35-38. torna al testo
39 Ibid., 38 (Tristemente anche un predicatore dalla Chiesa di Cristo ha firmato!). torna al testo
40 Mike Gendron, s. v. "Gift of Salvation"[database on-line]; available from http//www.pro-gospel.org; Internet, accessed 24 September, 1999. torna al testo
4I IFED to evangelicals at large, 10 May 1998, Padova, pp. 1-3. torna al testo
42 Giolo e Salvarani, I Cattolici Sono Tutti Uguali?, 29. torna al testo
43 Giorgio Tourn, Italiani e Protestantesimo  (Torino: Claudiana Editrice, 1998), 229. torna al testo
44 F. LaGard Smith, Who Is My Brother?  Malibu, CA: Costwold Publishing, 1997), 73. torna al testo


DOMANDE PER ULTERIORI RIFLESSIONI

1. Ritieni che il processo di secolarizzazione abbia avuto un effetto positivo o negativo sulla cultura in cui vivi?

2. Come e quando l'ecumenismo ha avuto inizio?

3. Come si è sviluppato il rapporto fra l'AEM e la CCR?

4. Quali argomenti continuano a dividere gli evangelici ed i cattolici?

5. Quali sono le due dichiarazioni che dimostrano una collaborazione fra evangelici e cattolici?

6. Pensi che la secolarizzazione promuoverà di più il pluralismo? Questo aiuterà o sarà un danno per le chiese?

7. Sei d'accordo o meno sulla valutazione che l'autore dà sull'ecumenismo? Perché?