LE PARABOLE DI GESU'

PARTE TERZA

III - IL MESSAGGIO DELLE PARABOLE

Le leggi di trasformazione esaminate nella seconda parte ci consentono di ottenere una sorprendente esemplificazione dell'aspetto globale delle parabole.

Molte parabole, pur sotto figure diverse, esprimono un pensiero unico e identico.
Alcune differenziazioni che usiamo fare fra di esse sono secondarie.
Si evidenziano alcune idee fondamentali, poche e semplici.

Gesù ha cercato di inculcare i temi centrali del suo messaggio con figure sempre nuove, usando parabole ed immagini diverse.

Si può ricapitolare in 10 gruppi di parabole ed immagini tutta la predicazione di Gesù.

Ricordiamo che il termine parabola viene usato nel senso più ampio dell'aramaico mathla che significa: parabola, paragone, allegoria, favola, proverbio, ecc. (vedi parte prima: il problema ).

1. PRESENZA DELLA SALVEZZA

a) « I ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano e la Buona Novella é annunziata ai poveri...» (Lc 7,22; Mt 5)

1) Non é il caso di ritenere che tutte queste manifestazioni si siano svolte davanti agli occhi degli inviati di Giovanni.

2) Non é tanto una presentazione dei miracoli, quanto un richiamo e un riferimento alle immagini del tempo della redenzione alle quali Gesù si richiama:

« Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e saranno sturate le orecchie dei sordi
allora lo zoppo salterà come un cervo,
e la lingua del muto griderà di gioia
perché sgorgheranno acque nel deserto
e torrenti nella steppa (solitudine)...» Is 35,5
3) La risposta di Gesù é una libera citazione di questo passo e di Is 61,1 (la Buona Novella annunciata ai poveri) a cui si aggiunge il richiamo  ai lebbrosi che sono mondati e ai morti che risuscitano.

4) Il significato:il compimento delle promesse trascende tutte le attese, le speranze, le promesse stesse: l'ora é venuta! é ora il tempo della salvezza, il tempo dell'ira é finito.

5) Tutto ciò si manifesta in due momenti: con il fatto e con la parola.

6) Nella risposta a Giovanni Gesù aggiunge «...e beato é colui che non si scandalizza di me » (Lc. 7:23) Beato chi crede.

b) Strettamente collegato a questo, é un altro detto di Gesù, in cui riecheggia Is 61,1: «Lo Spirito del Signore é sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, e per predicare l'anno accettevole del Signore» (Lc 4,18-19)
1) Il momento é questo: «Oggi, questa scrittura si é adempiuta» (Lc 4,21): lo Spirito creatore soffia di nuovo sulla Terra.

2) E' iniziata la nuova creazione, é giunto il tempo della salvezza.

c) L'escatologia é realizzata:
1) Perché i discepoli non digiunano? «Possono forse gli invitati digiunare durante la festa di nozze? » (Mc 2,19)

2) La festa nuziale é il simbolo del tempo della salvezza: E' giunto il tempo delle nozze dell'Agnello (Ap 19,7, 9 - cf. Ap 21,2,9; 22,17)

d) I detti di Gesù sul vestito nuovo ed il vino nuovo, anche se pronunciati in altra occasione, sono stati opportunamente inseriti, nei Sinottici, dopo l'immagine della festa di nozze:
1) non si può usare stoffa nuova e di valore per rappezzare degli stracci

2) o versare vino nuovo, in prima fermentazione, in otri usati e deteriorati.

e) Anche il passo di Atti 10,11ss (il lenzuolo che appare a Pietro)
1) Pietro contempla il nuovo cosmo, ristabilito da Dio e dichiarato puro

2) La tenda, il lenzuolo, il vestito (o mantello) sono immagini abituali del cosmo:

Salmo 102,26 «...si logoreranno tutti come un vestito, tu li muterai come una veste, ed essi saranno cambiati... »

Is 51,6 «...i cieli si dilegueranno come fumo, la terra si logorerà come un vestito... »

Eb 1,11 «Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno come un vestito...»

Mc 2,21 «nessuno cuce un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio...»

f) Il vino viene visto simbolo del tempo della salvezza:
1) Dopo il diluvio, Noé pianta la vite sulla terra rinnovata (Ge 9,20)

2) Ge 49, 10-12, la profezia di Giacobbe:
« Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone di comando di fra i suoi piedi,
finché venga sciloh; e a lui ubbidiranno i popoli.
Egli lega il suo asinello alla vite e il puledero della sua asina alla vite migliore;
lava la sua veste nel vino e il suo mantello nel sangue dell'uva.
Egli ha gli occhi lucenti per il vino e i denti bianchi per il latte... »

3) Gli esploratori tornano dalla Terra Promessa portando un tralcio di vite (Nm 13,23)

4) Gesù fece questo inizio dei segni in Cana di Galiea e manifestò la sua gloria do¢can (Gv 2,11)


g) Anche l'immagine della mietitura indica, nelle Scritture, il tempo della salvezza (ed anche la vendemmia):

1) Is 9,12 «Tu hai accresciuto la nazione, hai aumentato la loro gioia; essi gioiranno davanti a te, come si gioisce alla mietitura, e come si giubila quando si divide il bottino »

2) Salmo 126,6  «Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia portando i suoi covoni»

3) Mt 3,12 e Lc 3,17 Il Battista vede il Giudice con il ventilabro in mano che inizia la mietitura.

4) Anche Paolo (Gl 6,7) paragona il giudizio finale al raccolto « Non v'ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l'uomo semina, quello pure raccoglierà... »

5) Ap 14,15 «Metti mano alla tua falce e mieti, poiché l'ora di mietere é venuta e perché la messe della terra é venuta»

6) Ap 14,18 «Metti in azione la tua falce tagliente e vendemmia i grappoli della vigna della terra, poiché le sue uve sono mature»

h) Ora ci siamo: il tempo della salvezza é giunto perché é presente il Salvatore
1) La parabola del fico (Mc 13,28s)
« Or dal fico imparate questa similitudine: quando i suoi rami diventano teneri e spuntano le prime foglie, voi sapete che l'estate é vicina.
Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli é vicino, proprio alle porte»

2) Come riconoscere che il Messia si sta avvicinando? Dagli orrori che annunciano la fine.

3) Ma era questo il senso originario? l'immagine del fico orienta in un'altra direzione: é indice della benedizione imminente.

4) Non é con lo sguardo rivolto agli orrori e terrori degli ultimi tempi che Gesù ha coniato questa immagine:

(a) il fico, contrariamente agli altri alberi di Palestina (olivo, quercia, carrubbo) perde completamente il suo fogliame durante l'inverno e sembra morto,

(b) ma quando la linfa torna a circolare non può passare inosservato: i suoi germogli sono molto evidenti e sono i precursori dell'estate.

(c) Anche il Messia ha i suoi segni precursori; osservateli, ormai ci siamo: sta per compiersi il piano di Dio.

i) Gesù ha parlato della sua missione utilizzando, nelle immagini, quelle professioni che contenevano l'idea di salvezza: sono figure che hanno in comune un significato escatologico
1) IL PASTORE, inviato al gregge abbandonato e maltrattato, alle pecore perdute della casa d'Israele (Mt 15,24; Gv 10, 1-5)
che va a cercare la pecora smarrita (Lc 19,10)
che raccoglie attorno a sé il suo piccolo gregge (Lc 12,32)
che dà la sua vita per esso (Mc 14,27; Gv 10,11)
che separerà le pecore dai capri (Mt 25,32)

2) IL MEDICO, venuto a curare i malati (Mc 2,17)

3) IL MAESTRO, che istruisce i suoi discepoli sulla volontà di Dio (Mt 10,24; Lc 6,40)

4) IL MESSO, che chiama al banchetto del tempo della salvezza (Mc 2,17)

5) IL PESCATORE, che assume al suo servizio dei pescatori di uomini (Mc 1,17)

6) IL RE, che fa il suo ingresso in una cornice di gioia (Mc 11, 1-10)

Sono tutte immagini che hanno valore di testimonianza solo per i credenti.

l) Ad indicare la presenza del Salvatore sono i doni divini della salvezza:
1) I corpi dei malati sono risanati

2) La morte ha perduto la sua terribile realtà ed é vista come un sonno (Mc 5,39)

3) La Buona Novella viene annunciata

4) I peccati sono perdonati (Mc 2,5)

m) Un dono, in particolare, emerge sugli altri: la vittoria su Satana, che Gesù descrive con ricchezza d'immagini:
1) Vede Satana, cacciato dal cielo, precipitare sulla terra come una folgore (Lc 10,18)

2) Gli spiriti impuri devono cedere allo Spirito di Dio (Lc 11,20)

3) I prigionieri di Satana tornano liberi (Lc 13,16)

4) L'"uomo forte" viene incatenato e il suo bottino portato via (Mc 3,27)

5) Le tentazioni sono superate

6) L'analisi dei racconti sulla tentazione di Gesù rivela che i tre momenti della tentazione erano staccati (Mc 1,12-13; Mt. 4, 1-11; Lc 4, 1-13)

Tutte e tre le tentazioni (deserto, pinnacolo-porta del tempio, monte) hanno come oggetto il superamento della tentazione rivolta ad una falsa speranza messianica

Dato che nella chiesa delle origini la tentazione politica non ha mai avuto alcuna parte, il nucleo del racconto non si può attribuire a fantasia poetica

Rifacendoci a Lc 22,31s «Simone, Simone, ecco Satana ha chiesto di vagliarvi, come si vaglia il grano, ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno... » apprendiamo  di una lotta con Satana.

Ne deduciamo che alla base delle distinte versioni del racconto ci sono le parole di Gesù stesso:

Ha narrato ai suoi discepoli il suo trionfo sulla tentazione di presentarsi come un Messia politico, perciò la storia delle tentazioni, pur nelle varie versioni, é profondamente vicina a Mc 3,27 « Nessuno può entrare in casa dell'uomo forte e rapirgli i suoi beni, se prima non ha legato l'uomo forte...»

Satana é già sconfitto!

n) Le affermazioni sulla presenza della salvezza sono espresse soltanto per mezzo di immagini
1) Non c'é nessuna narrazione in forma di parabola

2) I racconti di parabole, come vedremo, sono stati impiegati da Gesù:

prima come armi polemiche

poi come grida di minaccia e di allarme

in seguiito, come mezzi per illustrare i suoi insegnamenti.

3) Qui, invece, ha preferito servirsi di rapide immagini (ricollegandosi ai Profeti dell'A.T. -Isaia) per annunciare il suo messaggio.