Fieracavalli 2009: Albin III dà l’addio alle gare a Verona.
Ogni volta dico: “Vabbè và, l’anno prossimo non vengo”, poi
inevitabilmente ci casco e…..ci sono tornato pure quest’anno!!!!
Descrivere in poche parole Verona Fieracavalli è impossibile, ma poi,
scusate, ma finora, chi è che non c’è andato mai?
Allora facciamo così, io descrivo solo le mie impressioni di quest’anno,
un po’ della Fiera la descrivo a chi non c’è mai andato, il resto un po’
di cronaca per chi non è venuto questa volta.
Comincio con le lamentele agli organizzatori della Fiera: se il Gran
Premio delle Regioni under 21 viene svolto di Giovedì, ma chi ci stava
sulle tribune, solo gli Ippobabbi e le Ippomamme?
Com’era bello quando si faceva di Sabato e ci s’incontrava sugli spalti
a fare il tifo per la propria regione!!!!! Né lo scorso anno e né
quest’anno sono riuscito a vedere i nostri ragazzi, avrei voluto tanto
fare un tifo da stadio…gareggiare senza tifo, è un po’ come gareggiare
sentendo solo l’importanza e la suggestione del posto... un po’ di
coraggio chi te lo dà?
La Fieracavalli è bella perché ci sono tutte le discipline equestri
dalla sella inglese, maremmana, fino alla western, tutte le razze
equine, dagli Arabi agli asinelli e farabella. Non vi dico quante
carrozze e di tutti i tipi. Ci sono una quantità infinita di padiglioni,
dove puoi trovare di tutto, dallo stand di rappresentanza allo stand
commerciale, la domenica compri tutto a prezzi stracciati. Ma poi ti fai
una cultura dai finimenti ai mangimi, dalle selle alle ippovie, dai van
agli agriturismi e chi più ne ha ne metta. Aggiungo solo che se ti
guardi attorno ci sono altre 100.000 persone che fanno le tue stesse
cose, accumunati dalla stessa malattia: l’equinite…. Quando ti viene,
non ti curi più!
Adesso basta, prima che l’articolo diventa scocciante, parliamo della
Fei World Cup. Purtroppo ho trovato biglietti esauriti per il Gran
Premio della domenica, mi sono dovuto accontentare delle gare del
Sabato, in particolare vi descriverò un evento nell’evento.
Binomi niente male per una categoria da 145 cm, percorso allestito da un
certo Giovanni Bussu, ma in realtà c’era sotto sotto lo zampino del
nostro Bruno Riccio: udite udite, l’ho visto persino in giacca e
cravatta!!! “Aaa Bbbruuunoooo!!!, per noi gli ostacoli più bassi e meno
errorabili, grazie!”
In campo binomi del calibro di Ludger Beerbaum con Coleur Rubin, Albert
Zoer con Sam (vincitore dal GP di Aquisgrana), che ha deciso di tornare
a gareggiare dopo l’infortunio, proprio qui a Verona, dove ha vinto già
due volte il Gran Premio. Via via tutti gli altri, per es. Steve Guerdat,
Gerco Schroder, Jessica Kuerten, insomma tutti, mancava solo la Meredith
che vi nomino sempre, sapete com’è ha venduto Shutterfly……no comment.
Gli italiani? Tanti e ben agguerriti, tre ad un passo dal barrage,
peccato. Un solo binomio a difendere i colori dell’Italia al barrage, ma
ve lo descrivo dopo.
Adesso l’Evento nell’evento: Un binomio che vi ho descritto tante volte,
Juan Carlos Garcia ed Albin III, ultimo binomio ad entrare in campo, si
cimentano con classe cristallina in un percorso da molteplici infarti,
in particolare la doppia gabbia, ed una doppia linea spezzata fatale,
pardon finale…Albin III ha saltato tutto, sempre e come al solito,
pensare che in quella doppia gabbia solo i qualificati al barrage non
hanno fatto errore…. Sembrava fatta anche per loro, invece…un diavoletto
ha fatto scattare qualche impossibile incomprensione tra quei due ed un
salto che doveva essere una formalità, li ha privati di una gioia più
immensa, proprio l’ultimo salto. Mi aspettavo un imprecazione da Juan
Carlos, invece vedo che comincia uno strano giro al galoppo ed incita la
gente ad applaudire, l’amarezza di un errore piano piano si sta
trasformando in un riconoscimento per la generosità di una vita del
patner…Su un maxi schermo tutte le più belle imprese dei due, il
pubblico comincia a capire il tributo che Juan Carlos vuole dare ad
Albin, l’applauso è continuo e tutti si alzano in piedi. Non so, forse
qualche lacrima ci sarà stata pure, l’emozione era veramente tanta…Juan
Carlos si ferma al centro del campo e dissella Albin, che forse continua
a non capire…”ma come…io ho solo vent’anni!!!!”
Caro Albin, sono convinto che ti stanno aspettando tonnellate di carote
nei prossimi mesi ed anni a venire…
E adesso veniamo al Barrage:
Albert Zoer e Sam non sono ancora in forma e lasciano qualche barriera a
terra. Ludger, vecchia volpe, galoppicchia e pensa al netto. Io non
stimo molto Coluer Rubin, forse anche lui, certo che è strano vederlo
andare piano, sai com’è…..Ci prova Luciana Diniz, della serie le cose
impossibili le facciamo subito, sono i miracoli che ci vuole un po’ di
tempo…ed una barriera resta giù. Gerco non va meglio e resta al III
posto. L’unico binomio italiano è composto da un’amazzone, la più
giovane di tutto l’Internazionale, quest’estate ha vinto non so quante
medaglie in giro per l’Europa ed Italia compresa, credo nei Juniores.
L’ha gufata quel portaseccia dello speaker del concorso perché al suono
della campana, commentava così per il pubblico “Pensate che emozione per
Francesca Capponi stare in barrages con Beerbaum e Zoer…” eccalà, ho
imprecato io per lei e mi sono morso le dita quando l’ho vista fare un
errore di percorso e le ho gridato con quanto fiato avevo in corpo “No,
torna indietro!” (non ero il solo però, bensì tutti) Lei si è resa conto
ed ha ripreso dall’ostacolo giusto, alla fine non è caduta nemmeno una
barriera, magra consolazione…..Gli dite a quello speaker di farsi i
…fatti suoi?????
Roberto Bellotti
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