Ho visto in TV……
La 4° tappa della FEI Word Cup, svoltasi
a Stoccarda.
Dove per colpa di assenze varie, per es.
Meredith Beerbaum è venuta senza Shutterfly, Verona mi aveva un po’
deluso, finalmente ho visto un po’ di binomi interessanti in Tv, magari
anche un po’ classici, ed un modo di montare anche più pulito.
L’italiano più famoso in campo è stato
Uliano Vezzani …mica ho
detto binomio…..dunque un italiano Direttore di Campo alla FEI Word Cup,
addirittura in Germania………
Si sono visti binomi che hanno fatto
anche 8 penalità, quelli italiani, nonostante max 4 penalità a testa,
non li hanno fatti vedere: Piergiorgio Bucci con Da Zara Porto Rico e
Juan Carlos Garcia…….peccato, come si può fare per protestare?
Strana sabbia, ero abituato a quella
gialla vista in tantissime tappe, ostacoli normali, colori un po’
monotoni, considerevoli, invece, le dimensioni dell’ indoor, sembrava un
campo all’aperto, linee da sette tempi, niente curve assassine, niente
pilastri alla ……“Fieracavalli di Verona”…..
Percorso indoor comodo dicevo: Galoppo
sinistro, n.1 verticale quasi alla fine del lato lungo, si continua per
una comoda mezza volta che porta su una linea spezzata quasi ad angolo
retto tra il 2 ed il 3, che era in linea retta per n. 4 verticale, si
continua per un galoppo destro che porta su una linea verticale rustico
su fosso, cinque tempi, oxer, sette tempi per un altro verticale rustico
su fosso. Fiato finalmente, ma per modo di dire, dopo un lato corto li
aspettava una doppia gabbia ad un tempo e due tempi per sette tempi
tavole bianche al n.9. Cambio mano per un oxer con le piantine, linea
spezzata per una gabbia da un tempo e galoppata in linea spezzata a mano
destra per un altro oxer, 12 ostacoli per 15 salti.
Ci lasciano le penne, pardon un ostacolo
John Whitaker con Peppermill, Marco Kutscher, Beat Mandli (Ideo du Thot),
le svedesi Malin Bayard con una resuscitata Butterfly Flip ed Helena
Lundbacck, ecc.. Tra questi bisogna includere anche Socrates, montato da
Edwine Alexander, detto anche “santo cavallo” per come è stato
montato…la palma per il miglior cavallo sotto la peggiore amazzone. Gli
occhi di qualcuno avranno colpito Oki Doki con Albert Zoer perché già
vincitori a Verona e per la seconda volta).
Si qualificano al barrage in 14. Tra le
novità, fa simpatia la figlia di Melchior (proprietario dell’allevamento
Zanghersheide) con un grigio pomellato, criniera e coda bianche (più
affascinanti), struttura fisica più da pony, anche l’amazzone fa parte
del clan le bionde.
Dopo tanti binomi incolori o incapaci di
percorso netto per es. Aboyeur W (Heinrich-Hermann Engemann) ed Alvaro
Mirando con Picolien, il barrage si accende con un certo Ludger Beerbaum
(scusate se è poco), che presenta un All Inclusive (“Tutto Compreso”:
veterinario, maniscalco, trasporto, ecc.) veloce ma non abbastanza. Fa
piacere rivederlo con un netto al barrage dopo chissà quanto
tempo…….finito al quarto posto definivo.
Si scatena Jessica Kurten che vuole
riprendersi la corona delle bionde, percorso mozzafiato, curve assassine
e galoppo a grosse falcate. Eugenie Angot ci prova anche lei, ma resta
dietro. Judi Ann Melchior resta dietro Ludger. La bionda portoghese
Luciana Diniz vuole pure lei la corona ma non va oltre il settimo posto.
Al momento abbiamo contato già quattro bionde nei primi sette posti……ma
chi ha vinto? Una bionda naturalmente o naturalmente ha vinto Meredith,
che si è incoronata Regina delle bionde con una monta pulita da far
“inc…” pardon crepare d’invidia la sua più diretta rivale di chioma.
Roberto Bellotti
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