Mario Verheyden e i cavalieri del Centro Ippico la Meridiana di Castel
Rovere
L’istruttore e agonista internazionale è divenuto supervisore della
squadra agonistica
Mario Verheyden, è
divenuto supervisore della squadra agonistica del Centro La Meridiana
Nel curriculum del
cavaliere, istruttore professionista d’equitazione, sono veramente
numerose: dalle prime, all’età di 14 anni nei campionati italiani di
completo e combinata con Pony, alla vittoria del piccolo Gran Premio di
Piazza di Siena nel ‘96, a quelle più recenti come il 2° posto al Gran
Premio di Atene nel 2000, il 1° posto ad Helsinki nel 2001 e il 2° posto
in Norvegia sempre nel 2001. Abbiamo incontrato il noto cavaliere di
origine belga nel corso del suo ultimo stage a Giffoni.
D. “Quali sono le
ragioni, direi i principi estetici, visto che l’equitazione assurge in
diversi istanti all’arte, della tua monta e in particolare della
creazione del binomio?”
R. “Non possiamo certo
inventare qualcosa di tanto nuovo dall’equitazione nata nel 1905 presso
la Scuola di Cavalleria di Pinerolo affidata a Federico Caprilli. Dai
concetti fondamentali che sono alla base dell’equitazione naturale e dai
quali si deve necessariamente partire per rispetto alla natura
dell’animale, si deve iniziare l’indagine alla scoperta del cavallo e di
se stessi, per poter formare un binomio vincente, usando in primo luogo
gli aiuti principali, perché consegnati all’uomo dalla natura, ovvero
l’intelletto e i riflessi e poi quelli “naturali” relativi
all’equitazione, le mani, le gambe e l’assetto, andando a ricercare
l’accordo migliore, unitamente al patrimonio di istinti che si
riuniscono sotto il nome di sensibilità equestre”.
D. “Sei reduce da uno
splendido argento nel master dei sei anni a Verona con Eco del Castegno.
Quali sono i tuoi attuali cavalli di punta ?”
R.
“ Ho diversi giovani cavalli nella mia
scuderia. Eco, Ala, Calla e Gioia, tutti dell’allevamento del Castegno e
tutti probabili campioni. Ma voglio citare anche un esemplare
appartenente al mio allevamento Winner delle Paludi che è il figlio
della mia cavalla del cuore Elite, la quale mi ha regalato la vittoria
nel piccolo gran premio a Piazza di Siena, oltre la vittoria assoluta a
Verona nei criterium dei cavalli di 5-6 e 7anni e piazzamenti ai
campionati europei e CSIO in tutt’Europa”.
D. “Due dei tuoi
soggetti vincenti, la splendida grigia Cassina e lo stalloncino Rha di
Carmine Esposito sono oggi montati dal giovane e promettente cavaliere
Emanuele Zoccola, che effetto ti fa?”
R.
“E’ un bell’effetto. Emanuele ha dovuto guadagnarsi l’occasione di
montare cavalli di tale levatura. In poco meno di un anno di
collaborazione Emanuele ha ripulito tutto, dalla monta, in cui
naturalmente c’è ancora molto da lavorare, alla scuderia. Il ragazzo fa
il pari con una spugna assorbe e ritiene ogni consiglio che gli
trasmetto ma senza mai tenerlo gelosamente per sé ma trasferendolo ai
suoi allievi di giorno in giorno, cominciando così a costruire anche la
figura dell’istruttore di equitazione che deve racchiudere le preziose
e, al giorno d’oggi, rare qualità di uomo e di tecnico”.
D. “A quali
competizioni puntate con la squadra agonistica del centro La Meridiana”?
R. “Naturalmente
ai titoli italiani di categoria, in particolare con Emanuele e Cassina,
alla qualificazione per i campionati Europei Young Rider e con i giovani
ai campionati italiani di Società, ai podi dei campionati brevetti e
allievi”.
Olga Chieffi
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