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Estratti
da: Provincia di Milano, Piano Territoriale di Coordinamento, Vol.
I, Relazione e Indirizzi Normativi, F. Angeli, Milano 1999 (Cap.
4, Sistema Insediativo, p. 136)
Orientamento dello
sviluppo insediativo verso poli dotati di elevata qualità per dotazione
infrastrutturale, caratteristiche ambientali, urbane e paesistiche e disponibilità
di servizi
Obiettivi e disposizioni
generali
Il PTCP persegue
l’obiettivo di realizzare nel medio-lungo termine un riordino e una riqualificazione
significativa del sistema insediativo provinciale, correggendo le più
gravi distorsioni che in esso si manifestano e promuovendo un uso urbano
del territorio più compatibile con la tutela e il miglioramento
della qualità ambientale. I principali aspetti di negatività
nell’attuale modello di crescita insediativa vengono individuati:
-
- nell’eccesso di concentrazione
degli insediamenti urbani nel nucleo metropolitano centrale sia in senso
generale, anche in rapporto alle caratteristiche geografiche e meteorologiche
dell’area stessa, sia in senso specifico, cioè per la concentrazione
di determinate funzioni a forte attrattività di flussi, in relazione
alla dotazione attuale e a quella futura prevedibile di infrastrutture
per il trasporto pubblico;
-
- nella formazione di
una tendenziale macchia d’olio territoriale continua, nel nord e ormai,
in parte, anche nell’est e nell’ovest della cintura metropolitana, di insediamenti
a scarsa o quasi nulla differenziazione formale e funzionale. Questa macchia
d’olio territoriale indifferenziata produce tre principali conseguenze
negative: l’impossibilità di un efficace servizio di trasporto pubblico,
la cancellazione di gran parte degli spazi aperti agricoli e/o naturali,
la perdita dell’identità storica dei luoghi alla quale non se ne
sostituisce, solitamente, alcun’altra.
Questi due aspetti negativi
sono in realtà tra loro strettamente connessi e complementari: infatti
è proprio il carattere di periferia metropolitana di gran parte
dell’hinterland a determinare la riconferma del nucleo centrale come unico
luogo di eccellenza. Il modello insediativo perseguito dal PTCP è
invece quello di una struttura policentrica discontinua che consenta la
molteplicità dei luoghi di eccellenza, l’interruzione del continuum
urbanizzato grazie alla continuità del non urbanizzato agricolo
e naturale, una migliore tutela della identità dei centri urbani,
e una concentrazione e una dimensione dei poli sufficiente a supportare
un efficace servizio di trasporto pubblico. Per conseguire tali risultati
il PTCP mette in campo una strategia fondata più sulla promozione
delle alternative che non sui vincoli e sui divieti rispetto ai meccanismi
di sviluppo che sono fino ad ora prevalsi.
In particolare il
Piano promuove lo sviluppo di nuove polarità territoriali valide
ed efficienti per l’insediamento di una o più funzioni che vengono
individuate non solo per attivare la catena della pianificazione che ne
potrà consentire la realizzazione in termini giuridici, ma anche
per promuovere l’insieme delle azioni che possono rendere effettiva la
crescita di queste polarità. Tra queste azioni vi è anche
la individuazione di meccanismi di perequazione e/o di consorziamento tra
comuni in modo da ridurre o, se possibile, annullare il forte condizionamento
finora operato dalla suddivisione amministrativa sulla forma dello sviluppo
urbano, realizzando invece una sorta di indifferenza localizzativa rispetto
ai confini comunali, che consenta di far convergere le scelte di tutti
i comuni sulle aree oggettivamente migliori.
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