Megalopoli e città diffusa (a cura di Fabrizio Bottini)

one does not look to suburbia for the modern equivalents of the Baths of Caracalla or Chartres Cathedral
[Robert Fishman]

 
 
 
 

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 Estratti da: Provincia di Milano, Piano Territoriale di Coordinamento, Vol. I, Relazione e Indirizzi Normativi, F. Angeli, Milano 1999 (Cap. 4, Sistema Insediativo, p. 136)

Orientamento dello sviluppo insediativo verso poli dotati di elevata qualità per dotazione infrastrutturale, caratteristiche ambientali, urbane e paesistiche e disponibilità di servizi
Obiettivi e disposizioni generali 

Il PTCP persegue l’obiettivo di realizzare nel medio-lungo termine un riordino e una riqualificazione significativa del sistema insediativo provinciale, correggendo le più gravi distorsioni che in esso si manifestano e promuovendo un uso urbano del territorio più compatibile con la tutela e il miglioramento della qualità ambientale. I principali aspetti di negatività nell’attuale modello di crescita insediativa vengono individuati:

  • - nell’eccesso di concentrazione degli insediamenti urbani nel nucleo metropolitano centrale sia in senso generale, anche in rapporto alle caratteristiche geografiche e meteorologiche dell’area stessa, sia in senso specifico, cioè per la concentrazione di determinate funzioni a forte attrattività di flussi, in relazione alla dotazione attuale e a quella futura prevedibile di infrastrutture per il trasporto pubblico;
  • - nella formazione di una tendenziale macchia d’olio territoriale continua, nel nord e ormai, in parte, anche nell’est e nell’ovest della cintura metropolitana, di insediamenti a scarsa o quasi nulla differenziazione formale e funzionale. Questa macchia d’olio territoriale indifferenziata produce tre principali conseguenze negative: l’impossibilità di un efficace servizio di trasporto pubblico, la cancellazione di gran parte degli spazi aperti agricoli e/o naturali, la perdita dell’identità storica dei luoghi alla quale non se ne sostituisce, solitamente, alcun’altra.
Questi due aspetti negativi sono in realtà tra loro strettamente connessi e complementari: infatti è proprio il carattere di periferia metropolitana di gran parte dell’hinterland a determinare la riconferma del nucleo centrale come unico luogo di eccellenza. Il modello insediativo perseguito dal PTCP è invece quello di una struttura policentrica discontinua che consenta la molteplicità dei luoghi di eccellenza, l’interruzione del continuum urbanizzato grazie alla continuità del non urbanizzato agricolo e naturale, una migliore tutela della identità dei centri urbani, e una concentrazione e una dimensione dei poli sufficiente a supportare un efficace servizio di trasporto pubblico. Per conseguire tali risultati il PTCP mette in campo una strategia fondata più sulla promozione delle alternative che non sui vincoli e sui divieti rispetto ai meccanismi di sviluppo che sono fino ad ora prevalsi.
In particolare il Piano promuove lo sviluppo di nuove polarità territoriali valide ed efficienti per l’insediamento di una o più funzioni che vengono individuate non solo per attivare la catena della pianificazione che ne potrà consentire la realizzazione in termini giuridici, ma anche per promuovere l’insieme delle azioni che possono rendere effettiva la crescita di queste polarità. Tra queste azioni vi è anche la individuazione di meccanismi di perequazione e/o di consorziamento tra comuni in modo da ridurre o, se possibile, annullare il forte condizionamento finora operato dalla suddivisione amministrativa sulla forma dello sviluppo urbano, realizzando invece una sorta di indifferenza localizzativa rispetto ai confini comunali, che consenta di far convergere le scelte di tutti i comuni sulle aree oggettivamente migliori.