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Caratteri
gnostici sono evidenti nella dottrina dei mandei, una comunità
religiosa tuttora attiva in Iraq e Iran; elementi gnostici,
inoltre, confluirono nelle religioni dualistiche come il manicheismo,
perdurando in età medievale nei riti della comunità
degli albigesi e dei bogomili. Riprendendo un modello gnostico,
rivendicavano il possesso di una dottrina segreta gli adepti
di pratiche come la cabala ebraica, l'alchimia rinascimentale
e la teosofia del XIX secolo, e l'accento posto sulla realtà
interiore dell'individuo come mezzo di difesa dall'alienazione
provocata dal mondo esterno ha portato a vedere un ritorno
di atteggiamenti propri dello gnosticismo in alcune correnti
del pensiero moderno e in particolare nell'esistenzialismo,
nel nichilismo e nelle teorie di Carl Gustav Jung.
Per chi fosse interessato alle fonti di questa dottrina si
utilizzano i testi cristiani dei primi secoli che, pur concepiti
con intento ostile a quel movimento giudicato eretico, presentano
anche citazioni di documenti originali perduti. Una preziosissima
biblioteca gnostica, con oltre 50 scritti in lingua copta
contenuti in tredici codici, scoperti nel 1945 a Nag Hammadi,
in Egitto, ha consentito finalmente un accesso alle fonti
originali.
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