home page

 chi siamo il progetto contatti

       bibliografia

 link utili
1.Mi racconto e...te la conto   
 
le regole    
 
un gioco per conoscerci

2. Giocologo
tante proposte per un logo

3. C'è un pirata nella...rete!
tutto su navigatori, pirati,  corsari e briganti 
 

4. Per terre
indagine sul territorio   sulle tracce dei pirati 

5. Per mari
storia e geografia del     Mediterraneo

6. e sulle...navi della fantasia
miti, leggende, racconti,   poesie
BORDESANDO E CABOTANDO                                                              Veronica B Martina A. II D Arenzano
Lo sapete come si fa a bordesare? Se hai il vento contro invece di prenderlo di punta vai su un fianco e poi sull’altro: vai avanti a zig zag facendo ballare la nave, ma intanto vai avanti! Piano piano, ma sempre avanti e non affondi. Invece cabotando la terra ce l’hai sempre a vista , a babordo o a tribordo, di giorno e di notte. In caso di burrasca o di qualche altro accidente, non ci metti niente a ripararti sulla terra ferma.

Navigare a vela anche controvento.

Come mai furono proprio gli Arabi a compiere questa scoperta? Le ragioni probabilmente sono da ricercare nel fatto che i mari da cui è bagnata l’Arabia si trovano in una regione della terra dove si fanno sentire i monsoni
Questi venti erano noti ai naviganti anche prima degli Arabi; nell’antichità avevano anche ricevuto una loro denominazione, erano cioè indicati come i “venti di Ippalo.
Ippalo era il pilota di una nave naufragata e avrebbe rivelato agli egizi che lo avevano raccolto e ad un mercante greco che era con loro l’esistenza di certi venti che durante una intera stagione potevano spingere le navi verso l’India, e durante la stagione successiva la potevano invece sospingere nel ritorno senza mutare mai, per mesi la loro direzione. Nei secoli seguenti, durante il periodo dell’ Impero romano, molte navi avevano utilizzato regolarmente << i venti di Ippalo>> per i loro commerci con l’ India.

Gli Arabi scoprono un modo di andare contro vento.

Le imbarcazioni che, col fiorire della civiltà araba nei secoli successivi alla caduta dell’ Impero romano,popolarono sempre più numerose quei mari, navigandolo sia per ragioni commerciali che a scopo di pesca, per viaggi assai più brevi e quindi non più stagionali, si trovarono molto più seriamente di fronte al problema di navigare anche controvento. Se il vento soffiava per alcuni mesi verso est, le imbarcazioni che, erano andate ad est durante un viaggio di 5 giorni non potevano poi aspettare alcuni mesi per compiere il viaggio inverso. I naviganti arabi furono dunque costretti a scoprire un nuovo modo di navigare controvento, e fu l’ uso pure di un tipo nuovo di vela, non più quadrata ma triangolare, la cosiddetta “vela latina”.

Come si naviga controvento?

1 La linea punteggiata rossa indica il percorso primitivo sotto costa, più lungo e pericoloso.In seguito i navigatori scopersero la possibilità di seguire percorsi più breve e più diretti( linea tratteggiata e linea continua )utilizzando il monsone estivo per andare in una direzione piuttosto diversa dalla sua, non però ancora opposta
<<<

2 Per il ritorno le navi utilizzavano il monsone invernale, muovendosi questa volta in una direzione un po’ diversa da quella del vento. >>>

3 Schema di un’ imbarcazione con vela latina. La vela è triangolare, ed un lato del triangolo è fissato ad un pennone inclinato che lo tiene ben teso. Il vertice opposto a tale lato è fissato ad una fune ( la scotta)e può essere spostato sulla destra o sulla sinistra della parte posteriore dello scafo .

4 A La vela (raffigurata da un triangolo nero e un po’ incurvato, con la scotta fissata all’ estremità sinistra) è perpendicolare alla direzione del vento che soffia da poppa .
La nave va proprio nella direzione del vento
B Il vento investe la vela un po’ di lato, viene deviato, ed esercita dunque sulla vela una spinta in direzione un po’ laterale(freccetta rossa)
La presenza della deriva, posta nella direzione della lunghezza dello scafo e immersa nell’ acqua come una lama, costringe poi la barca ad andare in una direzione ancora più laterale fig>>>

5 C Il vento investe lo scafo di traverso,viene deviato ed esercita così una pressione nella direzione della freccia rossa. La barca viene spinta in quella direzione ma la presenza della deriva sotto lo scafo la costringe ad andare nella direzione indicata dalla freccia verde( è la navigazione al traverso)  fig<<<

D La spinta del vento è nella direzione della freccia rossa, ma la presenza della deriva obbliga la barca ad andare nella direzione della freccia verde, quindi “controvento”       Fig >>>


7 Una nave bordeggia, muovendosi così complessivamente, proprio verso il punto da cui proviene il vento   
<<<Fig
                                                                                





                                torna all'indice>>>