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NAVIGATORI GRECI. RINVENUTO "CASUALMENTE" IL DIARIO DI BORDO DI UN GRUPPO DI COLONI GRECI CHE, PARTITI DA CORINTO, LE HANNO PRESE DAI POPOLI ITALICI (PER GIOCO, NATURALMENTE!)                                                                                                         Classe I D Arenzano
Diario di una grande avventura: la fondazione di una gloriosa colonia della Magna Grecia

Nel 730 a.C. un gruppo di Greci di Corinto decise di fondare una nuova città. Era un’impresa complicata, ma i coloni avevano una grande voglia di vivere meglio. Erano, infatti, quasi tutti contadini, pieni di debiti, poveri commercianti, nobili pieni di nuove idee.

Per Zeus la nostra vita sta per cambiare. Siamo stati sorteggiati,insieme a tanti altri uomini e qualche donna per andare a fondare una nuova colonia,cioè una nuova città.
Ci guida un nobile, un ecista, che sarà il nostro capo.
Stiamo sognando una nuova vita, senza debiti e un bel pezzo di terra fertile e siamo pronti a impegnarci al massimo per vivere meglio e per creare una bellissima e ricchissima città nella Magna Grecia.
Abbiamo preparato le navi nel porto di Corinto, abbiamo caricato acqua, cibo e tutte le risorse necessarie per affrontare il lungo viaggio, ma improvvisamente è scoppia una discussione tra chi propone di andare a consultare l’oracolo e chi è sicuro di sé, si fida della propria esperienza e non crede in queste superstizioni religiose.

L’oracolo è a Delfi. L’ecista dovrebbe portare dei doni e il suo viaggio potrebbe durare delle settimane. Alcuni uomini sono contrari ad aspettare,invece altri consigliano di avere pazienza e di andare ad ascoltare il parere dell’oracolo.

Alla fine si decide con una votazione di non andare dall’oracolo. Durante il viaggio cercheremo di prendere sempre la giusta decisione, perché ogni errore potrebbe risultare pericoloso. Si deve decidere la rotta da seguire in mare durante il viaggio. Qualche uomo è sicuro che sarebbe meglio scegliere la rotta più breve, in mare aperto, lontano dalla costa, perché la navigazione dura meno, si risparmiano risorse e gli uomini si stancano di meno; altri, invece, sono convinti che navigare in mare aperto sia troppo pericoloso e consigliano di navigare rimanendo vicino alla costa.

Scegliamo la via più rischiosa . Forse siamo poco esperti di navigazione e non conosciamo bene il Mediterraneo, che è un mare burrascoso e poco tranquillo.

Dobbiamo scegliere quando partire, ma ormai è ottobre!! Partire subito, non sembra una buona idea. Allora, che fare? Escludiamo dicembre perché fa troppo freddo. Si discute se partire a Luglio o ad Aprile. Quest’ultimo sembra il mese più adatto, perché non fa né freddo, né caldo , ma si pensa comunque di chiedere il parere a Poseidone dedicandogli un sacrificio e sperare.Il parere del dio è favorevole e così partiamo.
Durante la navigazione si discute a lungo sul luogo da scegliere per fondare la nuova città: una grande pianura, adatta all’agricoltura, oppure una baia con una piccola pianura circondata da colline e promontori per proteggere bene le navi e la città da eventuali attacchi nemici?

Scegliamo la baia. Gli uomini inviati a esplorare la zona riferiscono che il luogo non è adatto all’agricoltura, ma all’allevamento.L’acqua della baia è profonda e le navi così non corrono il rischio di urtare sugli scogli. In più le imbarcazioni sono ben riparate dai venti e dalle onde grazie al promontorio che chiude la baia.

Ci accampiamo nella baia. Dopo qualche tempo ci accorgiamo che le popolazioni , molto incuriosite dalle nostre abitudini,copiano: il nostro modo di costruire le case, di venerare gli dei, di decorare le tombe. Alcuni di noi hanno sposato donne delle popolazioni indigene. Insomma, piano piano si stanno creando delle relazioni tra noi e i pastori delle colline. Ogni tanto però c’è qualche problema: ci sono degli attacchi improvvisi sia da parte nostra che da parte delle popolazioni indigene.

Si comincia a discutere sui rapporti da avere con i vicini.
Alcuni pensano che sia necessario un trattato di pace che assicuri tranquillità alla colonia per un lungo periodo di tempo.; altri sostengono che i popoli vicini fanno finta di essere amici, ma non vedono l’ora di fare la guerra. Se vogliamo fare amicizia con i pastori dovremmo fare un regalo, ma non sono tutti d’accordo. Si discute ancora e si vota:la maggioranza vuole la guerra.

Il nostro esercito è formato da 300 uomini e stiamo per affrontare il nemico.

Siamo stati sconfitti e i nostri 300 soldati sono tutti morti. Perché Ares, dio della guerra,ci ha abbandonato?Quale sarà il nostro destino?II vincitori hanno fatto sacrifici per chiedere un consiglio su come comportarsi con noi e ci hanno imposto di pagare un forte tributo:dovremo dare ai nostri nemici 500 uomini,che diventeranno schiavi, 10 navi e una parte delle nostre risorse.

Da alcuni anni le piogge sono molto diminuite, i fiumi sono sempre più asciutti e nei pozzi c’ è poca acqua, basta appena a dissetare i contadini e le piante muoiono bruciate dal sole. La scarsa alimentazione ha già provocato 100 morti e la perdita di altre risorse; alcuni vogliono
chiedere aiuto a Corinto, ma in questo modo perderemo la nostra libertà, altri
dicono che ormai il paese è forte e può resistere. Sono morte altre 100 persone per la carestia ed abbiamo perso altre risorse. Con Corinto abbia-
mo in comune le usanze e la religione. A malincuore rifiutiamo l’aiuto dalla
madrepatria, perché non vogliamo perdere la nostra libertà.
Ora dobbiamo decidere cosa fare per superare la crisi: le nostre risorse sono ulteriormente diminuite e sono morti altri 100 uomini. I cittadini hanno fatto quattro proposte:
. razionare le risorse e resistere finché non torna la pioggia
. abbandonare questo posto, per scegliere un luogo più fortunato
. cercare cibo fuori dalla città
. cambiare economia.
Maledizione a questa carestia!Sono morte altre 100 persone Bisogna decidere in fretta.
Fino ad ora siamo stati soprattutto contadini. Ora abbiamo deciso di dedicarci alla costruzione di armi, terrecotte, tessuti, gioielli in oro. Alcuni propongono anche di estrarre il ferro dalle rocce perché è molto importante per costruire prodotti. Ermes, dio dei commerci, sarà il nostro protettore e ci aiuterà a cambiare economia.
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