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LE RICETTE DEL CUOCO DI BORDO                                                            Stefano C. Marco D. II D Arenzano

 Acqua,galletta e aceto di vino

Cosa contiene la cambusa di una nave del quattrocento, e cosa c’è ne piatto degli uomini di mare quando sono in mare? Gli alimenti base sono tre:acqua, vino e biscotto ossia la galletta che ancora oggi si vede nelle vetrine di molti forni genovesi.
I fornai ne producono quantità enormi su commissione dei padroni delle navi, con l’ impegno di consegnare un prodotto di buona qualità, che non si deteriori e non si impregni di umidità durante la navigazione:requisiti essenziali, dal momento che le navi, a differenza delle galee, non fanno scali frequenti e il biscotto rappresenta,una volta esaurite le altre provviste, l’unico cibo.
Alla partenza, il cuoco di bordo ha a sua disposizione anche altri generi alimentari per i passeggeri e l’equipaggio: carne e pesce salati, olio, formaggio (soprattutto sardo), fave e legumi secchi, aglio, cipolle. Altre provviste sono portate a bordo dai passeggeri, soprattutto polli ai quali è destinato un piccolo spazio nella stiva, e uova, accuratamente sepolte nella sabbia che fa da zavorra.
Il cuoco può preparare pasti caldi e anche minestre di verdura: ma non in caso di mare grosso e quando, comunque, il rollìo e il beccheggio possano provocare, per via dei fuochi accesi, lo scoppio di un incendio. La dieta del marinaio non è molto appetitosa: soprattutto d’ estate, quando i viveri si alterano, l’acqua imputridisce e la mancanza di tappi di sughero nei recipienti del vino costringe la ciurma a bere per lo più aceto allungato. Scarsità e cattiva qualità del cibo rendono scontenti i marinai e arrivano a provocare rivolte.
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