Lo scorrimento delle due falde continentali, Eurasiatica e Africana,
è provocato dall’enorme calore interno della Terra di cui vediamo le
manifestazioni sottoforma di terremoti e vulcani. Questi fenomeni
attualmente sono localizzati nel bacino centro-orientale del
Mediterraneo, dove si trovano due archi insulari tipicamente vulcanici,
quello delle Eolie e quello Egeo.
Tre sono i vulcani attivi del primo arco:
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Stromboli,uno
dei più attivi del mondo
LA ZUPPA DELLA NONNA |
Vulcano,
la mitica residenza del re dei venti Eolo, caratterizzato da
numerose fumarole |
Lipari,
che dorme dal 1700 su cuscini di bianca pomice e nera ossidiana.
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Nell’Egeo l’ isola Santorini, l’antica Thera, era una
cratere vulcanico di cui non resta che una metà e che il mare ha
sommerso quando una formidabile eruzione, verso il 1450 a.C., l’ha
spezzata in due, in modo analogo a quanto è avvenuto in tempi più
recenti (1883) a Krakatoa in Indonesia. Oggi appare come un piccolo
arcipelago perché altre eruzioni hanno fatto emergere una serie di isole
e isolotti vulcanici e ancora oggi l’acqua ribolle al largo di
Santorini.
Gli altri vulcani li troviamo isolati:
L’Etna,
la fucina di Vulcano, è il più grande vulcano europeo (3.269m), non solo
per la notevole attività anche in tempi moderni, ma specialmente per la
sua complessa struttura vulcanica e montuosa, che lo fa assomigliare a
un drago dalle cento bocche.
Il Vesuvio, invece, non mostra più il suo famoso
pennacchio.Tuttavia, dopo secoli di un silenzio simile, nel 79
all’improvviso ha fatto sparire Ercolano e Pompei.
La geologia spiega l’abbondanza di montagne nel bacino del Mediterraneo.
Sono montagne giovani, alte, dalle forme movimentate:le Alpi, gli
Appennini, i Balcani, il Tauro, il Libano, l’Atlante, le catene montuose
della Spagna, i Pirenei. Le cime ripide, ricoperte di neve per mesi, si
innalzano al disopra del mare e delle pianure calde dove fioriscono le
rose e gli aranceti, con fianchi scoscesi che spesso cadono direttamente
in acqua. Questi paesaggi tipici si ritrovano per tutto il Mediterraneo,
quasi intercambiabili. Chi potrebbe distinguere a prima vista la costa
della Dalmazia dalla Sardegna, oppure dalla costa della Spagna
meridionale mentre ci si avvicina a Gibilterra? Eppure si trovano a
centinaia di chilometri le une dalle altre.
A sud invece troviamo una lunga costa piatta
che si estende per migliaia
di chilometri, dal Sahel tunisino fino al delta del Nilo e ai monti del
Libano. Su queste interminabili e monotone rive il Sahara si trova in
contatto diretto con il mare Mediterraneo . Dall’aereo si vedono due
enormi superfici piane- il deserto e il
mare- che si oppongono fianco a
fianco con i loro colori: uno che va dal blu al violetto fino al nero,
l’altro dal bianco all’ocra, all’arancione.
Il deserto è un diverso Mediterraneo che si oppone all’altro ma la
storia ha mescolato questi elementi differenti, come il sale e l’acqua
che si mescolano nel mare.
Natura,
storia, animi cambiano a seconda che ci si trovi al nord o a sud del
mare; se si guarda verso l’Europa e le sue penisole si alzano le
montagne; verso sud, se si fa eccezione per i gebel dell’Africa del nord
disseminati di alberi, c’è il deserto, un mare pietrificato o sabbioso,
e dietro al Sahara l’ immensità dell’Africa nera. E su queste enormi
distese, non più navi o convogli di navi, ma carovane di cammelli, con
migliaia di animali che portano viveri o preziose ricchezze: le spezie,
il pepe, le droghe, la seta, l’avorio, la polvere d’oro…
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