Guerra di successione spagnola
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Il 1 novembre del 1700 moriva Carlo II di Spagna. Il giorno 6 successivo, per disposizione testamentaria del defunto Re, veniva proclamato nuovo Re di Spagna il Duca Filippo d'Angiò, nipote del Re di Francia Luigi XIV, il quale assumeva il nome di Filippo V.

A causa delle pessime condizioni di salute in cui versava Carlo II fin dalla nascita, già da molto tempo prima della scomparsa del sovrano, le grandi monarchie d'Europa avevano cominciato ad esaminare le varie ipotesi di successione al trono. Tutte le ipotesi formulate avevano come obiettivo principale lo smembramento della grande potenza economica e militare della Spagna. Il perché era fin troppo evidente.

L' “impero” spagnolo, infatti, se fosse stato unito integralmente ad uno qualunque dei troni delle grandi potenze europee, avrebbe fatto spostare certamente l'asse dell'equilibrio politico-militare, nonché quello economico, a favore di quest'ultimo, con la conseguenza di rendere difficilmente governabile il rapporto tra gli stati e impossibile il mantenimento della pace.

Carlo d'Asburgo, invece, nel fare testamento, aveva adottato proprio l'unica soluzione rigettata unanimemente da tutti gli altri regnanti, seppur vincolata alla rigida, formale e sostanziale separazione delle relative corone.

Poiché il designato Filippo d'Angiò, sostenuto dal Re di Francia, non avrebbe mai rinunciato ai benefici testamentari di cui era stato gratificato da Carlo II, fu inevitabile il ricorso alle armi, che ebbe la sua genesi nella grande alleanza dell'Aja del 7 settembre 1701, con la quale l'Inghilterra, i Paesi Bassi e l'Austria si impegnavano ad impedire che le volontà testamentarie del defunto Re di Spagna trovassero definitiva attuazione.

L'alleanza dell'Aja, in funzione anti francese ed anti spagnola, non fu indolore, soprattutto per i paesi appartenenti all'area germanica. Infatti, la frattura che si creò all'interno dell'Impero portò il Brandeburgo, da poco elevato al rango di Regno col nome di Prussia, ed alcuni altri stati, a dare il loro appoggio agli Asburgo e ai suoi alleati. Mentre gli Elettori di Colonia e della Baviera si schierarono apertamente con la Francia.

PRIMA FASE 1701-1706

La guerra ebbe inizio, di fatto, nel 1701, con l'occupazione dei Paesi Bassi spagnoli da parte della Francia, a cui fece seguito, immediatamente, la controffensiva dell'esercito austriaco che, al comando del Duca Eugenio di Savoia, dopo aver sconfitto i francesi a Carpi e conquistato tutto il milanese, conseguì una seconda schiacciante vittoria nella battaglia di Chiara. Lo stesso anno vide la nascita ufficiale del Regno di Prussia mediante l'incoronazione di Federico III Hoenzollern (1657-1713), principe elettore di Brandeburgo, che salì al trono con il nome di Federico I.

L'anno seguente vide l'adesione alla grande alleanza anche da parte dell'Imperatore Leopoldo I d'Asburgo, con la conseguente formale dichiarazione di guerra alla Francia. In Italia la città di Cremona cadde nelle mani di Eugenio di Savoia, mentre Modena fu conquistata dall'esercito franco-spagnolo. La discesa in campo della Gran Bretagna, invece, ebbe inizio con un'offensiva antifrancese, mediante l'occupazione di Liegi e della parte settentrionale dei Paesi Bassi spagnoli. Gli inglesi aprirono le ostilità anche oltre Atlantico, attaccando le colonie francesi in Florida.

L'anno 1703 fu denso di avvenimenti, se non proprio decisivi per le sorti della guerra, ma alquanto significativi per una svolta strategica nelle operazioni militari. L'esercito inglese, al comando del Conte di Marlborough attaccò la Francia occupando Colonia e Bonn, sue alleate. Contemporaneamente si registrò l'avanzata delle truppe imperiali di Eugenio di Savoia in Renania e in Baviera. Il Portogallo diede la sua adesione alla Grande Alleanza e il Duca Vittorio Amedeo II di Savoia, con un rovesciamento di alleanza, passò nel campo imperiale ed avviò le operazioni belliche occupando Casale. L'arciduca Carlo d'Asburgo, secondogenito dell'Imperatore Leopoldo, venne proclamato Re di Spagna al posto di Filippo V.

Nell'anno seguente si dovette registrare la prevedibile e prevista occupazione della Savoia da parte della Francia, mentre, sul fronte opposto, una grande offensiva delle truppe congiunte anglo-imperiali in Germania costò una pesante sconfitta all'esercito franco-bavarese, prima nella battaglia di Donauworth, poi in quella di Hochstadt-Blenheim (12-13 agosto 1704), cui si aggiunse anche l'occupazione della rocca di Gibilterra da parte della flotta inglese al comando di Sir George Rooke.

Un'altra squadra navale inglese, al comando di Lord Peterborough occupò Barcellona nel 1705. Questa occupazione indusse la Catalogna, l'Aragona e Valencia a riconoscere l'Arciduca Carlo d'Asburgo come legittimo Re di Spagna con il nome di Carlo III, il quale pose la nuova capitale proprio a Barcellona. Nello stesso anno morì l'Imperatore Leopoldo I e gli successe il fratello Giuseppe I, ma l'avvicendamento della corona imperiale non portò alcun mutamento nella strategia perseguita fino a quel momento da Leopoldo.

L'anno 1706 fu per la Francia il peggiore sul piano strategico e militare. Le truppe inglesi, al comando del Duca di Marlborough, ottennero una prestigiosa vittoria nella battaglia di Ramillies (23 maggio 1706) e occuparono l'intera regione dei Paesi Bassi spagnoli. Barcellona fu liberata dall'assedio delle truppe francesi e un contingente anglo-portoghese invase la Spagna e occupò Madrid. Luigi XIV fu sconfitto nella ben nota battaglia di Torino (7 settembre 1706) dalle truppe imperiali di Eugenio di Savoia, appoggiate da quelle savoiarde di Vittorio Amedeo II e dovette subire anche una nuova occupazione del milanese ad opera proprio di quest'ultimo.

Con gli ultimi rovesci militari francesi si può dire che si concluse la prima fase della guerra. Luigi XIV, infatti, dovette rendersi conto che non avrebbe mai concluso vittoriosamente il conflitto. La qual cosa lo indusse ad intavolare trattative di pace con la Grande Alleanza. Evidentemente, però, le clausole eccessivamente vessatorie impostegli dalla controparte indussero il Borbone a respingere ogni ipotesi di pace e ad allontanarsi dal tavolo dei negoziati riprendendo le operazioni belliche.

SECONDA FASE 1707-1711

Il 1707, anche se dovette registrare un'Italia tutta nelle mani austriache, vide anche un recupero dell'alleanza franco-ispanica sul piano strettamente militare, con il fallimento dell'assedio di Tolone da parte di Eugenio di Savoia e la sconfitta delle truppe anglo-portoghesi nella battaglia di Al Mansa in Spagna. Questi avvenimenti consentirono a Filippo d'Angiò di riconquistare Madrid e gran parte della Spagna.

Ma la controffensiva della Grande Alleanza non si fece attendere. L'esercito anglo-imperiale, l'anno successivo, riprese le operazioni belliche nei Paesi Bassi spagnoli e inflisse ai francesi una cocente sconfitta nella battaglia di Oudenarde (11 luglio 1708) nel Belgio orientale, conquistando la città di Lilla. Sul fronte della guerra sui mari si dovette registrare anche l'occupazione delle isole di Minorca e della Sardegna da parte della flotta inglese.

Nel 1709 Re Luigi, scosso dalle ultime sconfitte, tentò di riprendere le trattative di pace all'Aja. Ma, ancora una volta, le clausole imposte dagli alleati furono giudicate tanto inaccettabili da indurre il monarca francese ad abbandonare nuovamente i negoziati di pace. La qual cosa, però, costò la ripresa delle operazioni militari nei Paesi Bassi spagnoli ad opera delle truppe inglesi e imperiali con la conquista della città di Tornai. I francesi furono nuovamente sconfitti, ancora una volta da Eugenio di Savoia e dal Duca di Marlborough, nella sanguinosissima battaglia di Malplaquet (11 settembre 1709) dopo di che la città di Mons cadde nelle mani dell'Alleanza.

Questi ripetuti rovesci militari delle truppe franco-spagnole si protrasse anche l'anno successivo che vide ancora una nuova vittoria della Grande Alleanza nella battaglia di Almenara in Spagna e la sconfitta dei francesi in America che dovettero cedere agli inglesi Port-Royal e la regione dell'Acadia.

Pur tuttavia, nonostante queste numerose vittorie della Grande Alleanza, Carlo d'Asburgo, rientrato a Madrid per riprendere il possesso del trono, fu nuovamente scacciato da Filippo d'Angiò a seguito della vittoriosa battaglia di Villaviciosa, combattuta il 10 dicembre 1710, nella quale le truppe franco-spagnole erano comandate dallo stesso Filippo e dal Granduca di Vendome, Louis Joseph di Borbone.

TERZA FASE 1711-1712

Quando tutto lasciava presagire una definitiva sconfitta della Francia che avrebbe trascinato con sé anche il designato nuovo Re di Spagna Filippo V, nel 1711 si registrò una svolta politica inaspettata e decisiva per la risoluzione del conflitto. Moriva, infatti, l'Imperatore Giuseppe I e gli succedeva il fratello già pretendente al trono di Spagna, l'Arciduca Carlo d'Asburgo, col nome di Carlo VI.

Questa nuova circostanza indusse alcune potenze della Grande Alleanza antifrancese a prendere in considerazione l'ipotesi di non appoggiare più l'Asburgo nella sua pretesa al trono di Spagna, bensì l'Angiò. La motivazione era fin troppo evidente ed era dettata dal fatto che gli Asburgo, già regnanti in Austria, Boemia e Ungheria e in possesso della corona imperiale, se avessero avuto nelle mani anche la Spagna e tutti i suoi possedimenti, sarebbero diventati la più potente dinastia al mondo, ancor più di quanto non lo fossero stati ai tempi di Carlo V, con conseguenze devastanti sul piano dell'equilibrio internazionale. I timori di Papa Innocenzo XII non erano poi tanto infondati.

Tutto ciò ebbe come conseguenza che la Francia, destinata ad una sconfitta più che certa, rientrò in gioco a pieno titolo e fu invitata al tavolo dei negoziati di pace che si aprirono nella città olandese di Utrecht nel 1712.

L'apertura dei negoziati di pace ebbe come effetto immediato la sottoscrizione di una tregua tra la Francia e l'Inghilterra cui diede la propria adesione anche l'Olanda, soprattutto dopo che le truppe austro-olandesi erano state sconfitte dai francesi nella battaglia di Denain (24 luglio 1712), ove Eugenio di Savoia dovette registrare la sua prima sconfitta in tutta la guerra di successione ad opera del maresciallo francese De Villars. Nel mese di novembre dello stesso anno, Filippo V, nuovamente padrone della Spagna, rinunciò formalmente ad ogni pretesa alla corona di Francia.

Dopo lunghe e laboriose trattative, protrattesi per circa un anno, il 13 luglio del 1713 fu firmato il trattato di pace di Utrecht tra la Francia, da una parte, e l'Inghilterra, il Portogallo, la Prussia, l'Olanda e la Savoia, dall'altra, che metteva, così, fine alla guerra di successione spagnola.

Utrecht 1713

Gli impegni assunti a Utrecht furono i seguenti:

Filippo d'Angiò veniva riconosciuto legittimo Re di Spagna con il nome di Filippo V, ma la sua corona veniva separata da quella di Francia.

La Spagna cedeva all'Austria i Paesi Bassi spagnoli, il regno di Napoli e quello di Sardegna, nonché il Ducato di Milano e lo Stato dei Presidi in Toscana.

La Spagna cedeva all'Inghilterra la rocca di Gibilterra e l'isola di Minorca nelle Baleari.

La Francia cedeva all'Inghilterra i territori nordamericani di Terranova, l'Acadia e la Baia di Hudson. Inoltre si impegnava a non più appoggiare le rivendicazioni dei cattolici Stuart al trono inglese espellendo Giacomo III dalla Lorena e riconoscendo quale legittimo Re d'Inghilterra Guglielmo d'Orange, marito di Anna, figlia primogenita del defunto Giacomo II.

Agli olandesi veniva concesso il diritto di costruire fortificazioni militari lungo il confine tra i Paesi Bassi ex spagnoli, ora austriaci, e la Francia.

Al Duca Vittorio Amedeo II di Savoia venne assegnata la Sicilia con il relativo titolo regio, nonché Casale e tutto il Monferrato, parte della Lomellina e la Valsesia.

La città di Mantova rimaneva all'Austria.

La regione della Gheldria veniva ceduta alla Prussia

La Spagna cedeva all'Inghilterra l'asiento de negros, ovvero il monopolio del commercio degli schiavi africani verso l'America, nonché il cosiddetto vascello di permissione, ovvero l'autorizzazione ad un vascello inglese di attraccare una volta l'anno in uno dei porti dell'America meridionale per poter commerciare liberamente le proprie merci.

Per poter mettere definitivamente la parola fine alla guerra di successione spagnola, era necessario, però, che anche l'Austria sottoscrivesse il trattato di pace con la Francia. La qual cosa avvenne il 6 marzo 1714 nella città di Rastadt.

Rastadt 1714

Gli impegni assunti dalla Francia e dall'Austria a Rastadt furono i seguenti:

La Francia riconosceva tutti i nuovi possedimenti asburgici in Italia: il milanese, il napoletano e la Sardegna e riconosceva, altresì, l'assegnazione definitiva all'Impero dei Paesi Bassi spagnoli.

I Principi elettori di Baviera e di Colonia venivano reintegrati nei loro possedimenti.