II.
Deliberazioni
Si
richiedono, pertanto, alcune scelte pastorali di fondo che la Chiesa in
Italia è chiamata a compiere in modo unitario e convergente,
consapevole della gravità del momento ma anche illuminata e sostenuta,
nella speranza, dalle attese dei fedeli e dalle prospettive aperte dal
Concilio.
1.
La Chiesa in Italia decide, anzitutto, di dare alla pastorale
matrimoniale e familiare un posto del tutto particolare nella sua
missione evangelizzatrice, impegnando più intensamente tutti i
credenti, ed in speciale modo i pastori, i teologi, i diaconi, i
catechisti, le associazioni ad una azione coordinata e costante. In
questa opera di evangelizzazione e catechesi verso i nuclei familiari
deve essere valorizzato soprattutto il ministero dei coniugi cristiani.
2.
Sia chiaramente affermata e riconosciuta la necessità e la
conseguente obbligatorietà di una adeguata preparazione al sacramento
del Matrimonio. In tale prospettiva:
-
siano
valorizzati i colloqui dei fidanzati col parroco da premettere alla
celebrazione del Matrimonio. Oggetto di tali colloqui a carattere
catechetico e pastorale dovrà essere in molti casi la riscoperta o
l'approfondimento dei dati essenziali della fede. Pertanto i nubendi
saranno invitati a presentarsi al parroco alcuni mesi prima della
celebrazione del sacramento e il parroco rilascerà un attestato della
avvenuta preparazione da allegare ai documenti per il Matrimonio;
-
siano
promossi e utilizzati i corsi di preparazione al Matrimonio, rivolti
all'approfondimento non solo dei valori umani della vita coniugale e
familiare, ma anche e soprattutto degli aspetti propri del sacramento e
del conseguente impegno Cristiano;
-
in
relazione alla mobilità sociale e alla migrazione interna ed esterna,
si incrementi la collaborazione fra le Chiese locali, le parrocchie e le
missioni per gli emigrati all'estero, ai fini di un'azione unitaria e di
un reciproco aiuto fra comunità variamente interessate nella
preparazione dei nubendi;
-
siano
avviate in ogni diocesi, in forma organica e permanente, esperienze di
itinerari catecumenali per la preparazione al Matrimonio, cosicché tali
esperienze diventino in prospettiva forma esemplare di evangelizzazione
del Matrimonio cristiano.
3.
4.
La
Chiesa in Italia si impegna ad offrire, a tutti i livelli e in tutte le
sue strutture diocesane, parrocchiali e associative, i mezzi idonei per
una adeguata preparazione al Matrimonio e per una attenzione continua
alle coppie e alle famiglie in ordine alla loro vita di fede e alla loro
missione nella Chiesa e nel mondo.
5.
-
finalizzato ai diversi valori e
momenti della pastorale matrimoniale;
-
aperto alla collaborazione di
sacerdoti, religiosi, laici, e in particolare di coppie di sposi;
-
impegnato specialmente nella scelta e nella formazione di operatori
pastorali.
6.
Sia
sollecitato un più forte impegno delle Facoltà teologiche, degli
Istituti di pastorale, dei Centri e delle Scuole di teologia
nell'approfondimento dei vari aspetti teologici ed antropologici del
Matrimonio e della famiglia, con particolare attenzione ai problemi
dottrinali e pastorali posti dalle coppie che vivono in situazioni
irregolari o difficili.
III.
Raccomandazioni e voti
1.
2.
Sostenuti
dalle Chiese locali e collegati con gli altri organismi della pastorale
familiare, sorgano a livello diocesano, o almeno interdiocesano, o
regionale, CONSULTORI FAMILIARI professionalmente validi e di sicura
ispirazione cattolica. Nello stesso tempo si sappiano valorizzare, con
spirito di apertura e di discernimento, i contributi offerti anche agli
stessi cristiani, dai Consultori già esistenti. Adeguate forme di
collaborazione e di collegamento potranno essere studiate e gradualmente
realizzate.
3.
4.
ANTONIO Card. POMA
Presidente
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