L'opinione - Quelli che il camper

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LE VOSTRE  "OPINIONI"...


Il parere
di Ivan Perriera
PRESUNZIONE O OTTUSITA’
Francamente, dopo tantissimi anni di camper non so ancora rispondere a questa domanda per la quale lascio a voi l’onere di una risposta. A me non resta altro che sottolineare la sconvolgente situazione in cui è piombato il Turismo Itinerante a causa
di scelte, a mio avviso, scellerate prese da chi dovrebbe sforzarsi di fare coesione.
“Secondo i dati ACI, - scrive APC (Associazione Produttori Camper) - a fine 2012 in Italia circolavano 271.156 camper. Analizzando la composizione del parco, si rileva che solo il 38,5% (104.470 veicoli) delle autocaravan in circolazione è stato immatricolato negli ultimi 10 anni, mentre il 61,5% (166.686 veicoli) ha più di 10 anni di anzianità. In Italia, sono più di 77.500
le autocaravan con un’età superiore ai 20 anni e rappresentano una percentuale cospicua del circolante, pari al 28,6%; dati che delineano come il parco autocaravan italiano sia tra i più vetusti d’Europa”.
Vorrei proprio poterli contare, tutti questi camper, e diciamo pure che io prenda per buono questo numero, senza chiedermi quanti di questi veicoli immatricolati siano ancora in circolazione… a tutto questo aggiungiamo che solo una percentuale appena superiore al 20% aderisce ad un Club e fra questi solo il 15% aderisce ad una delle tre Federazioni oggi presenti in Italia:
• Confedercampeggio - costituita nel lontano 1950;
• Unione Club Amici - costituitasi ad Isernia nel dicembre del 1996;
• ACTItlia - Costituitasi a Giulianova (TE) il 9 giugno del 2000.
Ma voglio essere generoso e far finta di credere che il 20% dei camperisti oggi aderisce ad un Club per immaginare, quindi, che su 271.000 veicoli, queste tre organizzazioni, facendo un conto matematico, rappresentano 54.200 utenti (cioè il 20% di 271.000; meno di un quartiere di una città di media grandezza). Ecco, questo valiamo noi, oggi, a livello “politico”. Il che vuol dire che ogni presidente di Federazione, se dovesse dire la verità agli interlocutori e battere i pugni sul tavolo per ottenere qualcosa e fare lobby potrebbe dire: VOI DOVETE ASCOLTARE LE NOSTRE RICHIESTE PERCHE’ RAPPRESENTIAMO 54.200 utenti…
Ora, immaginatevi un politico nazionale che sente (ripeto se mai dicessimo la verità) un tale ininfluente, risicato e non rappresentabile numero, e che dovrebbe avere paura di una eventuale azione congiunta…
Già, congiunta. E sì, perché questi numeri sarebbero già ridicoli se le tre Federazioni, pur mantenendo le proprie autonomie e statuti, fossero accumunate almeno nei confronti delle necessità di questo bistrattato settore. E, invece… invece no.
Ognuna, come tre mine vaganti, va per la sua strada e, ancora peggio, c’è chi si ostina a mettere i bastoni fra le ruote
“dell’altro”, invece di concentrarsi e studiare nuove iniziative. Tutto per il solo gusto di distruggere anziché costruire, perché per costruire ci vogliono le qualità, mentre per demolire ci vuole poca fantasia e ingegno.
Ma torniamo al problema. Eravamo a 54.200 e visto che Federcampeggio, prima, e ACTItalia, dopo, hanno costretto i loro Club a fare delle scelte di campo, cioè “o state con noi o state con loro”, ecco che con un solo schioccare di dita, oggi ognuno di noi può dire (sempre se dicesse la verità) di rappresentare 18.066 campeggiatori.
Credo che anche l’Associazione Deltaplanisti d’Italia (non so neppure se esiste) è più rappresentativa di noi.
E’ bene chiarire questi aspetti perché noi, poveri turisti itineranti, dobbiamo avere ben chiaro il motivo del perché nessun politico di spessore, o con incarichi ministeriali, si preoccupi di noi, così come dobbiamo avere ben chiaro chi lavora per la crescita di questo nostro settore e chi vuole solo limitarlo al suo orticello, facendo rimpiangere l’intelligenza degli asini.
Ma che ce ne frega? Noi continuiamo ad essere ricchi di quel sostantivo che io non riesco ancora ad individuare
esattamente fra presunzione o ottusità!


 
 
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