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Santuario di Santa Maria di Panisacco

Parrocchia SS. Trinità di Maglio di Sopra

Via L. Marzotto, 1 - 36078 Valdagno - Tel. 0445 411650 - info@santamariadipanisacco.it

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Il percorso inizia con un marciapiede di pietra costruito nel maggio del 1987: accanto, a destra si nota una casa rustica caratterizzata da un porticato ad arcate sostenute da pilastri quadrati a scaglie di pietra, un verde pergolato e finestre superiori inferriate sporgenti: sono le nobili impronte di quello che era il convento dei Canonici Lateranensi.

Il sentiero che conduce a S.Maria è reso agevole da una successione di 235 scalini a gruppi di cinque alternati a ripiani: sulla destra, in semplici edicole di pietra a vista, lo scultore vicentino Felice Canton ha raffigurato i “tradizionali” quindici Misteri del Rosario: le figure di bronzo sono ridotte al minimo ma i loro atteggiamenti sono così intimamente espressivi da aiutare il viandante ad una profonda riflessione sul mistero della nostra salvezza. Il momento culminante è la Crocifissione, quasi un altare all’aperto con un breve spiazzo sul davanti dove ilpercorso svolta bruscamente verso Sud-Est.
Nel 2005 sono stati costruiti cinque nuovi capitelli destinati a contenere i 5 bronzi raffiguranti i “Misteri della Luce”, istituiti da Papa Giovanni Paolo II. Questi nuovi bronzi cono opera dell’artista padovano Romeo Sandrin.

La Chiesetta di S.Maria è la parte conclusiva di una serie di spazi aperti per le assemblee e per la preghiera: la vasta distesa erbosa sul davanti appare come una antica basilica discoperta con degli alberi che la articolano in tre navate; verso nord un vano rialzato con la «Madonna dalle mani giunte» (quinto mistero glorioso) si trasforma in presbiterio per le celebrazioni all’aperto.

L’atrio coperto è formato da una doppia serie di tre arcate: le triplici aperture ricordano gli archi trionfali romani simbolo dell’autorità e del divino ma i pilastri esili ed armoniosi hanno la grazia del primo Rinascimento; la facciata è a capanna a spioventi allargati e ribassati con lo stemma degli Andrighetti al centro.

Accanto alla porta d’ingresso una serie di lapidi ed un pannello di legno ricordano i pellegrini illustri, Vescovi con Mons. Farina e Mons. Carlo Zinato e le indulgenze concesse già nel 1400 a chi visita il Santuario.

L’interno è molto semplice: una sola navata, copertura lignea a capriate, un solo altare laterale inserito in un piccolo vano: il paliotto dell’altare decorato con tarsie marmoree e cornici dedecagone ricurve proprie del Settecento; le colonne corinzie monolitiche sovrastanti con trabeazione ricurva, angeli reggenti fiori e ghirlande e lo stemma di Valdagno al centro di una corona, fanno pensare a mediocri imitazioni artigianali, eseguite forse nel 1930, del repertorio classico. Le vetrate laterali con l’annunciazione sono state realizzate su cartoni del pittore vicentino Bruno Vedovato (1906-1986).

Il  presbiterio è una nicchia dorata quasi interamente occupata dall’altare tripartito: racchiude come pietra preziosa incastonata in una cornice centinata di marmo l’immagine di Sant’Anna con Maria Bambina.

Il dipinto originale del 1483 era quasi del tutto svanito e pertanto il restauro, avvenuto nei primi del Novecento, indugia in particolari decorativi come I riccioli arrotolati  della piccola Maria e la veste damascata di S. Anna che non hanno nessun riscontro nell’arte antica.