Opinione di un grande operatore anonimo
Per Spagyria si intende una tecnica particolare di elaborazione
di materie provenienti dai tre regni della Natura, al fine di esaltare
al massimo grado quelle che sono le virtù potenziali dei loro principi
attivi. In questa presentazione ci occuperemo di Spagyria Vegetale e in
particolar modo delle piante aromatiche. Questa antichissima arte consiste
nel separare i tre principi base delle piante, purificarli separatamente
e ricongiungerli in un unico essere incorruttibile nel tempo in quanto
non contiene impurezze. Ma passiamo adesso a spiegare nei passaggi più
importanti quella che è stata la Tecnica vera e propria di elaborazione.
Per prima cosa la pianta
presa in esame viene divisa in tre parti uguali, nella prima verrà
estratto l'olio essenziale solitamente in corrente di vapore, o per spremitura
se sono agrumi, dopo di che viene purificato tramite ridistillazione in
cucurbita a bassa temperatura.
L'operazione successiva consiste nel prendere la seconda
parte di pianta e calcinarla in un crogiolo chiuso ad una temperatura
non superiore a 400°C. La cenere ottenuta viene lisciviata con acqua
distillata al fine di estrarre tutti i sali solubili i quali si purificheranno
finchè non saranno completamente bianchi.
La terza operazione consiste nel mettere
a fermentare l'ultima parte restante, che con particolari accorgimenti
trasformerà la cellulosa in alcool, il quale verrà rettificato
tramite rettificazione in matraccio a collo lungo, in modo che risulti
molto concentrato e contenente solo principi attivi volatili.
Fatto ciò lo si "Mineralizza" facendolo "circolare"
su una parte del sale precedentemente descritto, indi lo si distilla,
e avremo così il terzo principio perfettamente preparato.
L'ultima operazione consiste nel riunire
queste tre sostanze in una certa proporzione, in modo da ottenere esattamente
quello che gli Antichi chiamavano Quintessenza: "La
Quintessenza è una sostanza corporea priva di ogni qualità
elementare."
Giuseppe Donzelli, alchimista 1686
La Quintessenza Spagirica si ottiene canonicamente attraverso
complicati passaggi che prevedono la divisione della pianta in tre parti
e un seguito complesso di purificazioni con grande scarto di materiale
e di tempo. Nella norma si prevedono invece tre passaggi: estrazione dell'olio
essenziale, preparazione dello spirito, dinamizzazione con i sali.
Estrazione degli oli essenziali
Il primo passaggio prevede l'estrazione degli oli essenziali
che può avvenire in corrente di vapore o per spremitura a freddo.
Il metodo per spremitura è molto semplice da capire, basta strizzare
la buccia di un agrume per vedere uscire l'olio suddetto. Il metodo in
"corrente di vapore" prevede invece una strumentazione un poco
più complessa. Bisogna prendere un contenitore grande in cui mettere
dell'acqua fresca di fonte fino ad una certa altezza (circa un terzo).
Con una rete d'acciaio inossidabile si
distanzia la pianta prescelta dall'acqua e dal fondo del contenitore.
Si procede chiudendo in alto con un coperchio
che possa collegarsi mediante raccordo
ad un separatore.
Sopra al separatore vanno messi i refrigeranti
per la ricaduta dell'acqua e (soprattutto) degli oli essenziali che si
accumuleranno nel separatore. Gli oli essenziali rappresentano la parte
Zolfo della pianta. Nell'uomo è l'anima o centro emotivo. È
la parte aromatica della pianta, contiene il profumo e il colore come
qualità individuali. Questi oli essenziali però non sono
"puri" perché l'anima è governata dallo spirito
ma attratta dal corpo e, di questo corpo e delle sue "nefandezze"
ha ancora memoria. Così l'olio essenziale ottenuto deve essere
più volte ridistillato con acqua di fonte al fine di lasciare lentamente
nelle varie volatizzazioni le parti più terrestri nell'acqua suddetta.
Preparazione dello spirito
Il secondo passaggio può avvenire su quello che
resta nel contenitore grazie al fatto che l'anima è tratta in salvo
e purificata secondo il modo suo. Il residuo della pianta deve ora essere
messo in fermentazione
anaerobica per ottenere lo spirito che può produrre.
Gli amidi si trasformano gradualmente in zuccheri di vario tipo e poi
in alcool. Si ottiene così un fermentato come lo sono il vino,
la birra, il fermentato di mele, di susine ecc., dal quale si può
ottenere lo spirito per distillazione a temperatura controllata. La chimica
moderna ci dice che l'alcool è sempre uguale ma, nonostante la
struttura chimica confermi questa ipotesi, per lo spagirista attento ogni
anima necessita il suo spirito. L'alcool presente nella Quintessenza non
è tossico come quello ottenuto con i metodi tradizionali e non
è mera diluizione dell'olio essenziale, o peggio "veicolo",
ma piuttosto ha un suo portato individuale mediato dalla purezza del suo
stato.
Dinamizzazione con i sali
Il terzo passaggio prevede il recupero dei residui della
pianta dopo la fermentazione per porli in coppella e procedere alla calcinazione.
Si riduce così la pianta in cenere che, procedendo con il calore,
produce un sale solubile (carbonato di potassio) e un residuo insolubile.
Dopo aver sciolto la cenere ottenuta in molta acqua distillata si procede
all'evaporazione
fino alla cristallizzazione
dei sali . Anche questa operazione (calcinazione e liscivia)
vanno ripetute più volte, fino ad ottenere un Sale bianchissimo.
Finalmente siamo pronti per procedere alla ricongiunzione e dinamizzazione
spagirica che può avvenire in vari modi. In generale si usa un
"circolatore" come cucurbita
e capitello cieco. Si pongono nella cucurbita l'olio essenziale
(Zolfo) l'alcool (Mercurio) e il Sale e dopo aver posto il capitello chiuso
ermeticamente si riscalda leggermente. I vapori si levano lentamente dalla
cucurbita, si espandono nel capitello per condensare in una contrazione
quando incontrano le pareti del capitello. Il vapore ridiviene liquido
e ridiscende lungo le pareti o da un gocciolatore raccolta da una gronda.
Questa circolazione, come anche altre, partecipa fortemente nella esaltazione
delle proprietà biofisiche del rimedio.
Nota: le parole in verde contengono foto.
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