Marte ... i misteri continuano

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MARTE
... i misteri  continuano...
 
 
 

   

E' proprio vero ... lassù c'è qualcosa di strano!

Il Viking 1 partito il 20 agosto 1975 entrò in orbita marziana il 15 giugno 1976 e fece posare il suo modulo di atterraggio nella regione Chryse Planitia (pianura dorata; 22.2°N, 48°W).

Il 25 luglio 1976 l'orbiter del Viking 1 sta riprendendo la superficie di Marte per cercare un posto di atterraggio adatto per il lander del Viking 2.

In un'immagine ripresa a 41°N e 10°W nella regione denominata Cydonia Mensae compare qualcosa che sembra una collina a forma di "faccia" più o meno umana del diametro di circa 1.5 km  e di altre strutture lineari e regolari, alcune delle quali sembrano "costruzioni" di forma piramidale (la sonda si trovava ad una distanza di 1800 km, la risoluzione era di 45 metri/pixel).

Il 4 aprile 1998 la Mars Orbiter Camera (MOC), montata sul MGS, è riuscita a riprendere una immagine ad alta risoluzione della faccia (la sonda si trovava ad una distanza di 444 km e la risoluzione era di 4.3 metri/pixel, dieci volte maggiore delle immagini del Viking 1), il 14 aprile vengono riprese anche le piramidi in prossimità della "faccia".

Per dovere di cronaca è opportuno ricordare come siano state trovate almeno altre due "facce" nella regione di Utopia, da parte di due ex-impiegati della NASA, Vincent Di Pietro e Gregory Molenaar (membri di un altro gruppo dedito allo studio delle "facce marziane", il "Mars Research" di Glenn Dale, Maryland).

La prima di esse è particolarmente simile a quella trovata nella zona di Cydonia, con l'eccezione di un apparente danno al "naso", in una maniera molto simile a quella riscontrabile sulla "nostra" sfinge di Giza. Sarebbe di dimensioni enormi; circa 2,5 chilometri di lunghezza e due chilometri di larghezza ! La seconda faccia sarebbe situata più a sud e avrebbe caratteristiche simili alle precedenti. Inoltre, in prossimità del polo Sud di Marte sarebbe stata evidenziata la cosiddetta "città Inca", cioè un insieme di ciclopiche "piramidi".

L'immagine della piramide riportata nella stessa foto, chiamata "D&M", è però altrettanto sconcertante. Questa formazione di base pentagonale, secondo calcoli effettuati sui fotogrammi, incorpora più di 4 km3 di materiale e il suo apice svetta a quasi 800 m dalla superficie circostante

Fotografie divulgate più recentemente tendono a dimostrare un effetto di luci su una normale collinetta. E' difficile ipotizzare che processi geologici possano aver formato una piramide pentagonale di tali dimensioni come è difficile ipotizzare che processi erosivi abbiamo modellato con tanta precisione una collinetta a somiglianza di una faccia.


Sono ancora in corso le discussioni sull'autenticità della faccia e delle piramidi di Marte  quando, esaminando alcune fotografie di pubblico dominio scattate da una sonda Viking nel 1976, abbiamo trovato "qualcosa" all'interno di un cratere del pianeta rosso ed un muro.

L'immagine del cratere (di cui attualmente ignoriamo il numero di archivio) era, come molte altre, in negativo, e quindi a prima vista non si scorgeva quasi niente; ma ad un esame più attento, e dopo una rielaborazione dell'immagine al computer, appare una strana "struttura" di forma triangolare (difficilmente di origine naturale) in un cratere, accompagnata da una forma triangolare più piccola alla sua sinistra, come evidenziato dall'immagine.

 

In quest'altra immagine a prima vista non si scorge nulla di particolare, ma ad un esame più attento possiamo vedere in alto a sinistra qualcosa  che assomiglia molto ad un muretto. Sembra una struttura regolare da contorni ben definiti (di difficile origine naturale) che contrasta nettamente con  la conformazione del terreno circostante piuttosto irregolare e sconnesso.

 

 

continua (la misteriosa scomparsa di Phobos 2)   >>>

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