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LA SCOMPARSA
della Sonda Phobos 2
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Nel luglio del 1988, i russi lanciarono in
direzione di Marte due sonde scientifiche senza uomini, la "Phobos 1"
e la "Phobos 2", con l'obiettivo principale di studiare la misteriosa
luna del Pianeta Rosso, ma accadde qualcosa di misterioso.
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Il contatto con "Phobos 1 "
sfortunatamente si perse dopo due mesi di viaggio, a causa (questa la
spiegazione ufficiale) di "un comando radio sbagliato". Tutto andò bene fino al momento in cui
"Phobos" (la sonda) non si allineò con Phobos (la luna). In quel
momento, il 28 marzo, il centro di controllo della missione sovietica
improvvisamente e senza preavviso cominciò ad avere "problemi di comunicazione"
con la navicella. L'agenzia di stampa ufficiale sovietica (all'epoca esisteva
ancora l'URSS), la TASS, riporto' in un comunicato che la sonda "aveva
perso il contatto con la Terra dopo aver completato una serie di manovre
attorno alla luna di Marte, Phobos. Gli scienziati non sono stati in grado di
ripristinare il collegamento radio".
Che cosa ha causato la perdita della
navicella "Phobos 2"? La sequenza televisiva evidenziava due
particolarità insolite. La prima era una formazione di linee diritte visibili
nell'area equatoriale di Marte; alcune di queste linee erano corte, altre
lunghe, alcune sottili, altre larghe abbastanza da sembrare sagome rettangolari
"incavate" nella superficie marziana.
E' molto improbabile che possa trattarsi di
una forma di irraggiamento naturale (una serie di geyser o una concentrazione
di minerali fortemente radioattivi sulla superficie, per esempio) : non si
capisce infatti che tipo di fenomeno naturale possa creare un disegno così
geometricamente perfetto. Secondo Boris Bolitsky, corrispondente
scientifico di Radio Mosca, prima che si perdesse il contatto radio con
"Phobos 2", la sonda trasmise verso la Terra alcune immagini di
strutture descritte dai tecnici russi come "molto notevoli". Un
articolo riportato dalla rivista inglese "New Scientist" l'8 aprile
1989 ne parla così: "Queste singolari strutture possono
trovarsi o sulla superficie di Marte o negli strati inferiori dell'atmosfera
marziana. Sono ampie 20/25 chilometri e non somigliano ad alcuna formazione
geologica nota. Sono lunghe e sottili, e determinano interesse e
sconcerto". Dal momento che non sono state fornite le
coordinate esatte di queste "singolari strutture", è impossibile
stabilire se per caso non siano collegate a un' altra "struttura"
presente sulla superficie di Marte, ripresa dalla sonda americana "Mariner
9" (fotogramma 4209-75). Anch'essa si trova nella regione equatoriale
(longitudine 186.4) ed è stata descritta come "strana formazione radiale
con raggi che si protendono da un mozzo centrale", causata (secondo gli
scienziati della NASA) dallo scioglimento e il conseguente crollo di strati di
terriccio misto a cristalli di ghiaccio. A giudizio di molti, la struttura
assomiglia a una moderna aviorimessa, con gli hangar e gli edifici che
accolgono velivoli e magazzini disposti in modo da irradiarsi da un fulcro
centrale. Ombre sulla superficie di Marte Il nastro televisivo diffuso dai russi
mostrava anche una strana ombra che attraversava la superficie marziana. Era
molto ben definita, tanto da poter essere descritta (così si legge nel testo
pervenuto da Mosca) come una "sottile ellisse". Che cosa ha interrotto bruscamente la
missione di "Phobos 2"? La sonda si è forse persa nello spazio
"per avere visto troppo"? "Vi compare un'immagine che sembra
includere un oggetto dalla forma strana comparso tra la navicella e
Marte". Non è certo che questa foto "segretissima"
sia quella che in seguito venne fornita ai giornali occidentali dal colonnello
Marina Popovich, pilota e astronauta russa da sempre interessata ai fenomeni
UFO. In una conferenza sugli UFO tenutasi nel 1991, la Popovich diede ai
ricercatori presenti varie informazioni da lei fatte uscire "di
contrabbando" dalla ormai ex Unione Sovietica. In particolare, parlò del
"primo indizio certo" della presenza di un'astronave-madre aliena nel
sistema solare". L' ultima immagine nota trasmessa da
"Phobos 2" sembra per l'appunto la foto di un'astronave gigantesca di
forma cilindrica: una struttura enorme, lunga approssimativamente 20 chilometri
e con un diametro di un chilometro e mezzo. Questa astronave-madre, dalla
"tradizionale" forma a sigaro, venne fotografata il 25 marzo 1989,
mentre era collegata o "parcheggiata" vicino a Phobos, la luna
marziana. Proprio dopo aver radiotrasmesso il "fotogramma" verso
Terra, la sonda automatica sparì misteriosamente; secondo i russi, come se
fosse stata distrutta - o inattivata - da un impulso d'energia.
Questa astronave a forma di sigaro visibile
nell'ultimo fotogramma inviato da "Phobos 2" è apparentemente
l'oggetto che, nelle foto precedenti, gettava la misteriosa ombra ellissoidale
sulla superficie di Marte. Foto all'infrarosso di una città
sepolta
Un'altra foto di "Phobos 2"
presente nello spezzone televisivo, presa con una camera a raggi infrarossi,
mostra un'immagine della superficie marziana in cui appaiono chiaramente aree
rettangolari ben definite, interconnesse tra loro con un reticolo di canali
perfettamente diritti, come i palazzi e le strade di un quartiere cittadino.
Sullo stesso tratto di superficie, ripreso da una macchina fotografica ottica,
non appare tuttavia niente di simile. Questo indica che quanto l'apparecchio a
infrarossi ha registrato è in realtà una struttura sotterranea emanante calore;
una struttura, tuttavia, dall'apparenza troppo "regolare" per poter
far pensare a una rete di gallerie naturali. Secondo John Becklake, "Ia
formazione somigIiante a una città, é larga 60 chilometri, e potrebbe essere
facilmente scambiata per una veduta aerea di Los Angeles".
L' ultima foto presa da "Phobos 2"
prima di non dare più segno di vita, come si è detto, non è mai stata resa
pubblica. Il 19 ottobre 1989 la rivista inglese "Nature", pubblicò
una serie di rapporti tecnici degli scienziati sovietici che fornivano
resoconti circa gli esperimenti compiuti da "Phobos 2": su 37 pagine,
solo un piccolo paragrafo accennava ai motivi della sua scomparsa. Il rapporto
confermava che, prima della perdita dei contatti, l'astronave stava girando
rapidamente su sé stessa, forse per un guasto al computer, o forse perché aveva
subito un "impatto" con un "oggetto sconosciuto". |