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Il Grande imbroglio: undicesima puntata

Il Monopolista

   
   

 

Le TV locali manifestano, con numerosi esposti, contro  il travalicamento della norma della Corte Costituzionale che prevede, per i privati, l'ambito locale. Loro la rispettano, l 'hanno rispettata anche i grandi editori.

Perché il solo Berlusconi può trasgredire una sentenza emessa nel 1976 e ribadita il 17 giugno del 1980 e il 17 luglio del 1981?

Chi gli conferisce la forza e il potere di essere fuorilegge senza che nessuno intervenga?

Finalmente il 27 gennaio del 1982, il ministro delle Poste Remo Gasparri, manda ai network berlusconiani una diffida in tono ultimativo: "avete realizzato una e propria rete a diffusione nazionale che vìola palesemente la legge. In considerazione di ciò, diffidasi codesta società dal proseguire l'attività intrapresa, avvertendo che, in caso contrario, si procederà, entro due giorni dal ricevimento della presente comunicazione, alla disattivazione e al sequestro degli impianti". Dopo questa botta di vita e la struttura del ministero torna in coma profondo e non dà seguito alle minacce e Berlusconi, che non  l'aveva neppure presa in considerazione, continua a fare il killer televisivo, come facevano i bounty killer del Wild West. Lo sceriffo non fa paura, forse è meglio che non ci siano leggi da far rispettare.

Quando anche la RAI si muove, con un esposto, l'avvocato Bonomo della Fininvest, ha una trovata geniale, a forma di amo, per chi ha voglia di abboccarci. Differenzia le connessioni strutturali da quelle funzionali, e, pur non dimostrando un bel niente, apre un dibattito sulla giurisprudenza con una semplice coglionata che trova molti coglioni pronti a dibatterla. L'Italia, patria del diritto e del rovescio, come disse Curzio Malaparte, non si smentisce.

In tutti i principali paesi democratici si sono fatte leggi di regolamentazione dell'emittenza privata estremamente rigide e ad es. In Francia il singolo privato non può avere più del 25% di un network, più del 15% di due e più del 5% di tre network, negli Usa è vietato il controllo congiunto di un quotidiano e di una rete televisiva nello stesso ambito locale. I tre grandi network americani, ABC, NBC, CBS non possono avere più di dodici stazioni proprie e devono sottostare a norme rigorose a tutela delle stazioni indipendenti loro affiliate.

In Italia esistono leggi limitative per la RAI che non può sfondare un determinato tetto pubblicitario, per i giornali in cui un singolo soggetto non può avere più del 20% delle copie vendute in tutta l'Italia. Rizzoli si è dovuto disfare del "Mattino" di Napoli e del "Piccolo" di Trieste. 

Rusconi e Mondadori autolimitano i loro investimenti, immaginando che la legge, atto dovuto dal parlamento, non si discosterà molto dai vincoli antitrust dei principali paesi liberali occidentali. Berlusconi  no. Lui preme sull'acceleratore arcisicuro; il Wild West è il suo elemento vitale. Con maree di danaro suo e provenienti da banche di area socialista, droga il mercato. Fa schizzare i prezzi in alto mandando in fibrillazione le borse di film di Montecarlo, Cannes e Los Angeles. Strappa alla Rai le star con offerte miliardarie. I costi di gestione si impennano, si fatica a stargli dietro. Si indebita fino all'osso, ma le banche e la politica visibile ed occulta lo sollevano e lo spingono: come piuma al vento.

Rusconi dirà in senato: "sono dovuto uscire perché il nostro concorrente fruiva di un flusso di denaro illimitato e noi non possiamo fare la concorrenza all'illimitato" Italia 1 è in vendita! In nessuna parte del mondo civile potrebbe accadere, ma la compra Berlusconi, per 32 miliardi!! Il 26-27 giugno del 1983 si vota, canale 5 e Italia 1 sono vetrine craxiane, aiuole di garofani. A chi interessava avere un amico dominante in una così importante area, come quella televisiva, dove si forma e si indirizza il consenso? Rispondiamo  a questa domanda e vinceremo la mucca Carolina!

Intanto la Mondadori tenta di resistere e Retequattro ha un ottimo e ben equilibrato palinsesto, ma alla fine dovrà cedere perché l'ingenua attesa di una legge da parte di galantuomini liberali, a disagio nel Wild West, come Formenton, concedono autonomia alle stazioni affiliate, mentre il boss di Canale 5 e Italia 1 raddoppia la pubblicità e può controllare Retequattro, manovrando con due palinsesti.  Alla fine cede anche a causa di una malattia che lo ucciderà e,   dopo una breve parentesi con il nipote Leonardo Forneron Mondadori, si è costretti a vendere. Chi sarà il compratore?

Seconda mucca Carolina a chi risponde esattamente alla domanda.

Berlusconi compra Retequattro per 135 miliardi ed ha inizio l'impero mediatico privato più grande del mondo, anche se  tutto il mondo, quello libero almeno, non lo avrebbe mai fatto nascere. L'Italia, grazie al CAF, alla P2 e a Berlusconi, in quel periodo è il vero, unico, inimitabile paese delle banane. Quest'uomo guiderà le sorti del nostro paese ed ha incantato milioni e milioni di cittadini. Ma quanti conoscono veramente quest'uomo? Cerco solo di aiutare chi non sa.