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Angelo Marucelli

"Tra gli scalpellini che all'alba, da Settignano si recano a lavoro nelle vicine cave di Maiano c'è un ragazzetto tredicenne, con gli occhi ancora pieni di sonno, il naso rosso per il freddo, le mani affondate nelle tasche di una giubba di due taglie più grande e il fagottino della merenda sotto il braccio. Ma tra la nebbia del mattino il severo Cupolone, che veglia i sonni dei fiorentini laggiù nella piana dell'Arno, sembra mandargli un messaggio, predirgli un appuntamento.....verrà un giorno.....E quel giorno venne."

 

 

Egli fu infatti uno di quegli abili ed infaticabili artisti che uscirono dall'anonimato di "operaio delle cave di Maiano" grazie al mecenatismo del signor Leader, che nel suo castello sperimentò l'operosità e l'abilità di artisti locali, nei quali era certo di trovare il nobile spirito dei loro avi del Quattrocento. Fu sempre Temple Leader, riconoscendo la sua abilità a presentarlo all'architetto Francesco Mazzei, che lo fece lavorare al restauro della Loggia dell'Orcagna e nel cortile del Bargello. Tale fu la sua popolarità fra la gente e la sua bravura che negli anni ottanta Emilio De Fabris scelse maestro Canapino, all' anagrafe Angelo Marucelli, come capo degli operai marmisti della facciata di Santa Maria del Fiore. Il suo lavoro fu lodato a tal punto da ricevere un omaggio personale dal Re Umberto I: la Croce di Cavaliere della Corona d'Italia.

 

 

 

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