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INDICE:
Questo documento rappresenta il lavoro finale di una indagine durata tre anni e costata 16 milioni di dollari al contribuente americano. I risultati del NIST sono spesso citati come la fonte ufficiale della teoria secondo cui gli impatti degli aerei, uniti agli incendi, avrebbero causato i collassi degli edifici.
In realtà il Rapporto Finale non spiega affatto come sia stato possibile che tre edifici siano collassati in modo completo; ciò è in effetti anche in contrasto con la assoluta mancanza di precedenti storici : nessun grattacielo in acciaio è mai crollato totalmente se non a seguito di demolizioni controllate.
Il Rapporto, nonostante dedichi molto spazio agli impatti degli aerei, agli incendi, alla perdita di vite umane, non fa alcun tentativo per spiegare la natura di collassi aventi caratteristiche così simili, in effetti, a esplosioni controllate: l’esplosività , la polverizzazione, il crollo in perfetta verticale, la velocità quasi da caduta libera - fanno eccezione due frasi infilate in una paginetta con cui il NIST risponderebbe alle critiche mosse alla bozza del Rapporto. [ il Rapporto Finale è di Settembre 2005, la Bozza di Giugno - NDT ] Il NIST evita questi grattacapi dichiarandoli come esterni allo scopo delle loro indagini sostenendo che il “collasso globale” era “inevitabile” dopo si verificò l’“inizio del collasso”.
La mia critica seguirà due strade :
Anche se il Rapporto dedica molte pagine al
primo aspetto, gli impatti e gli incendi, non prende neppure in considerazione
la dinamica del collasso.
Uno dei principali ricercatori del
NIST,
Shyam Sunder, viene spesso citato in un articolo di “Popular Mechanics”
in cui vengono attaccate le “teorie cospirazioniste”.
L’autorevole teologo
David Ray Griffin, in una conferenza presso l’Università del Wisconsin
dell’Aprile 2005 ( trasmessa due volte da un canale televisivo ), ha descritto
in modo molto preciso e dettagliato i motivi per cui si dovrebbe prendere in
considerazione l’ipotesi di demolizione controllata.
Alcune sue osservazioni (il suo articolo completo è
qui):
Non considerando tutto ciò che è avvenuto dopo l’inizio del collasso, il NIST evita di rivelare i dati che paleserebbero la demolizione controllata.
NOTA: nel seguito le citazioni dal Rapporto Finale del NIST saranno indicate come questo testo. Ogni riferimento sarà indicato usando sia il numero di pagina relativo al Rapporto sia quello relativo al documento PDF. Per esempio (p 50/100) indica pagina 50 del Rapporto e pagina 100 del documento PDF.
Il Rapporto formula delle ipotesi senza portare a supporto alcuna argomentazione scientifica e con noncuranza le ribadisce più volte, quasi fossero fatti già dimostrati. Ad esempio:
-
Indagine limitata : l’analisi della cronologia degli eventi prosegue
fino a quando le torri non sono “sul punto di crollare”.
-
Mancanza di precedenti storici : si ignorano edifici in acciaio che
abbiano subito un “collasso globale”.
-
Vendita della teoria : nell’utilizzo ripetuto del termine “collasso
progressivo” si nasconde in realtà il fatto che le Twin Towers sono stati
gli unici presunti edifici ad aver sperimentato un collasso progressivo
totale dal tetto fino alla base.
Il sommario esecutivo è meno sincero :
La profondità della spiegazione del NIST riguardante i collassi e le loro caratteristiche da “demolizioni controllate” è visibile in questa nota :
In realtà tale nota è una riedizione di quanto troviamo scritto in un paragrafo contenuto nella Bozza [ Giugno 2005 - NDT ] dello stesso Rapporto :
Questa modifica riflette l’aggiunta di una
breve sezione di mezza pagina dal titolo “Eventi seguenti l’inizio del
crollo” che combina vaghe spiegazioni della teoria del “collasso a
catena” con incomplete, deboli ed auto-referenziali risposte alle ipotesi
di demolizione controllata.
L’aggiunta di tale sezione non cambia di una virgola la realtà per cui il
NIST
non ha mai fatto alcun tentativo per modellare o caratterizzare in modo
significativo la dinamica dei crolli.
Fermiamoci un attimo e consideriamo quali siano le implicazioni.
L’indagine del NIST è presentata come la definitiva versione riguardante i collassi delle Twin Towers e del WTC 7. Il crollo di ogni Torre fu l’ultimo di tre eventi :
Ognuno di questi eventi fu terribile e provocò
la morte di centinaia di persone. Solo il terzo di questi però andò oltre
quella che era l’esperienza degli ingegneri e richiese quindi l’introduzione
di nuove teorie per permetterne una qualche giustificazione.
Nonostante questo fatto il Report si occupa solo dei primi due eventi che
diventano l’oggetto di analisi in centinaia di pagine; non viene invece
mostrato alcun interesse nel terzo inspiegabile evento.
Si tratta indubbiamente di curiose priorità per una indagine i cui intenti
sarebbero dovuti essere quelli di spiegare i tre più famosi quanto inaspettati
cedimenti strutturali nella storia dei grattacieli in acciaio : il collasso
totale del WTC 1, 2 e 7.
In effetti gli edifici, prima di essere abbattuti con una demolizione controllata, vengono di norma evacuati e circoscritti per cui, con questo significato, le affermazioni del NIST sarebbero vere.
Non esplicitando la parola “demolizione”
la stessa frase sembra però costruita apposta per essere fraintesa. Infatti
non abbiamo esempio di collasso totale di grattacieli in alcuna parte del
mondo a parte le demolizioni controllate.
E’ vero che abbiamo esempi di edifici in acciaio alti 20 piani colpiti
duramente da terremoti ma questi edifici, pur potendo presentare gravi danni,
non crollano totalmente.
Al contrario gli scheletri in acciaio delle Twin Towers sono finiti in
migliaia di pezzi mentre le parti non metalliche si sono polverizzate in
finissimo pulviscolo. Non accennare a esempi storici riguardanti edifici
simili è essenziale al fine di indurre il lettore a pensare irrazionalmente
che sia normale che un “collasso iniziale” provochi anche un
“collasso globale”.
A furia di ripetere, come fosse un mantra, il concetto astratto di “collasso progressivo” ma nascondendo la mancanza di ripetibilità dello stesso, al di fuori di “incidenti terroristici”, il Rapporto rinforza subdolamente la congettura per cui il “collasso globale” debba necessariamente seguire l’“inizio del collasso”
La cosa ironica è che le due teorie sono perfettamente in contrapposizione : mentre la FEMA trova il colpevole nel cedimento dei supporti delle travature (definiti “angle clips” dal Professor Eagar), il NIST incolpa la resistenza degli stessi elementi ritenendo che sono stati il punto di aggancio con cui le travature, incurvate dal peso e dal calore, avrebbero piegato all’interno le colonne perimetrali - il primo passo verso la contagiosa diffusione della cosiddetta “instabilità tra le colonne”.
Naturalmente il NIST ha dovuto lavorare di impegno per far apparire la sua nuova teoria più plausibile.
Il Report in breve:
- Presenta simulazioni dell'impatto degli aerei talmente dettagliate che i modelli includono le pale delle turbine nei motori dei jet - in questo modo si aiuta il lettore a non accorgersi della mancanza di dettaglio nella vaga descrizione dell’“instabilità delle colonne” che porta al “collasso globale”.Come ho già anticipato prima, il
NIST
in realtà non fornisce una teoria completa del collasso in quanto si limita ad
analizzare la sequenza di eventi che avrebbero condotto al suo inizio.
Tuttavia il lettore casuale potrebbe farsi sviare da titoli altisonanti come
“Analisi del Collasso”, “Analisi Globale” o “Probabile
Sequenza del Collasso” e ritenere in buona fede che una tale teoria
esista davvero.
Alcuni lettori potrebbero addirittura non trovare la teoria del collasso del
NIST
proprio a causa della mole del Report : infatti richiede un certo impegno
anche solo trovare le sezioni riguardanti la teoria nello stesso indice!
Il
NIST
ha implementato dettagliati modelli degli aerei e di porzioni delle Torri in
modo da simulare gli impatti [ che con gli incendi riempiono, come si può
vedere, la quasi totalità del volume - NDT].
Quello che ci interessa è sepolto nella Parte II (”Ricostruzione del
Disastro”), Capitolo 6 (”Ricostruzione dei Collassi”), Sezione 6.14 (”Analisi
dei Collassi delle Torri”). Tale sezione è composta dalle nove pagine più
ridondanti dell’intera pubblicazione e con le descrizioni delle teorie del
collasso per le Torri Nord e Sud relegate in tre e quattro paragrafi
rispettivamente. Queste descrizioni, in pratica, non presentando alcun
dettaglio quantitativo e appaiono in totale contrasto con le tonnellate di
pagine dedicate agli impatti e agli incendi.
Danno causato dall'impatto del primo aereo
contro il WTC-1
(cliccare per ingrandire)
Come verrà osservato in seguito, il Report
afferma che i violenti incendi imperversarono nei nuclei degli edifici con una
tale dovizia di particolari che potrebbe far pensare che ci sia davvero una
prova a supporto di questa speculazione.
Da altre parti viene infatti ammesso che non c’è alcuna prova visiva che possa
far pensare che ci fossero incendi nel nucleo o anche solo in prossimità di
esso:
Spaccato della struttura del piano.
(cliccare per ingrandire)
Spaccato della struttura di una Torre del
WTC.
(cliccare per ingrandire)
Da altre parti il Rapporto annota l’adozione
per le Torri di “una innovativa filosofia costruttiva di tipo framed-tube”.
Mentre questo poteva essere vero ai tempi in cui le Torri furono progettate,
al giorno d’oggi la stragrande maggioranza dei più alti grattacieli impiega
proprio questo tipo di design - cioè lunghe travature che, ad ogni piano,
connettono le colonne del nucleo centrale a quelle del perimetro.
Viene ripetuto più volte che l’acciaio si sarebbe riscaldato velocemente una volta esposto al calore:
e ancora :
Queste affermazioni sono assai superficiali perchè ignorano il fatto che il metallo, possedendo un’alta conducibilità termica, condurrebbe il calore lontano dal punto scaldato riducendone la temperatura; si ignora anche la capacità termica associata alle quasi 100000 tonnellate di acciaio con cui era costruita ciascuna Torre.
L’implicazione che la mancanza di isolamento [ comunque da dimostrare - NDT ] sia elemento fondamentale della trattazione è certamente fuorviante dal momento che nessun grattacielo in acciaio è mai collassato in seguito a incendi, sia che le strutture in acciaio fossero o non fossero isolate.
Un’altro aspetto assurdo è l’antropomorfizzazione degli edifici, tecnica che il NIST usa con maggior cautela dello stesso New York Times il quale arrivò a titolare la sua serie di documentari “La battaglia per la vita quando le Torri morirono”. [ ‘Fighting to Live as the Towers Died’ - NDT ]
[ incendio da 500 - 600° C che sappiamo dallo stesso NIST essere durato un 10 minuti per quanto riguarda il kerosene e altri 10 per quanto riguarda i restanti materiali da ufficio , prima di tornare a temperature massime comprese tra i 250 e i 500°C - NDT ] [ comunque sia, avendo cercato di mantenere il significato letterale della frase, notate la vaghezza e la poca scientificità delle affermazioni oltre che l’uso del termine “sopraffare” ed il “pathos” che traspare in una pubblicazione che dovrebbe essere una analisi tecnica - NDT ]
Quindi la temperatura massima stimata fu di 250°C e il fatto è anche compatibile con i risultati di test condotti su parcheggi in acciaio non isolato in cui furono mostrate temperature massime dell’acciaio di 360°C. Ci stupiamo allora di come il NIST abbia potuto affermare che le travature, nel loro modello, siano state sottoposte a temperature di 700°C e si siano addirittura incurvate.
Come il
NIST
avrebbe dedotto che la temperatura dell’acciaio avrebbe dovuto essere più di
450°C visto che la qual cosa va contro ogni evidenza ?
Tuttavia il prossimo estratto del Rapporto ci mostra quale sia il metodo
sperimentale seguito dal
NIST :
Ma 3 megawatt equivale alla potenza di 500 stufe a legna tutte applicate in uno spazio grande quanto una stanza!
Temperature dell’ordine dei 800-1100°C in
incendi di edifici sono normalmente osservate per brevissimi periodi in quelli
che gli esperti chiamano flashover. Il flashover avviene quando i gas
incombusti, accumulatisi in alto, in prossimità del soffitto, prendendo
violentemente fuoco.
Visto che la fiammata consuma la miscela preriscaldata di carburante e
ossigeno in un istante, tali alte temperature durano solo per pochi secondi.
Tenete presente però che le temperature di 900°C ottenute nei test sono state
raggiunte con l’ausilio di un superbruciatore di quasi 4MW di potenza cosicchè
hanno certamente dovuto bruciare un bel pò di kerosene! La prima sezione del
Rapporto, la quale descrive in modo poco corretto gli incendi, parla di
temperature di circa 1000°C ( raramente viste anche nelle momentanee fiammate
- i flashover) e di incendi sviluppatisi persino nel nucleo
dell’edificio.
Le simulazioni del NIST mostrano
temperature massime dell'aria nel nucleo di 300°C
Notate l’assurdità di affermare che gli incendi nel nucleo fossero intensi quanto quelli delle aree abitabili quando:
Come se non bastasse l’idea della presenza di
temperature altissime nel nucleo è contraddetta dalle loro stesse simulazioni
di incendio così come illustrato in Figura 6-36 ( del Report) dove si vede al
contrario che le temperature dell’aria nel nucleo sono in gran parte inferiori
addirittura ai 300°C.
Il Rapporto descrive un modello di “Interfaccia Incendio-Struttura” e descrive il calcolo relativo al trasferimento di calore tra l’aria e le strutture d’acciaio ma non menziona in alcun modo la conduzione di calore attraverso la struttura stessa [vedere p 131-2/181-2].
Il sospetto che il NIST abbia ignorato la conduzione termica dell’acciaio è in effetti corroborato dall’ammissione di aver effettuato i test su elementi di acciaio isolati al fine di calibrare il loro modello (p 134/184)
Fotografia dalla quale il NIST dedurrebbe una
incurvatura delle colonne perimetrali.
Nel Report si sostiene che le colonne della faccia sud della Torre Nord si siano piegate un attimo prima del collasso e che le colonne sul lato est della Torre Sud si piegarono in modo analogo ma un po' prima del crollo. A supporto della ipotizzata incurvatura delle colonne, il NIST citerebbe alcune fotografie; una di queste è anche inclusa nel Report e mostrerebbe con opportune annotazioni la prova della incurvatura; non abbiamo invece alcuna prova fotografica riguardante le colonne della Torre Sud sebbene vi fossero due fotografie allegate ad una presentazione precedente al Report.
Il
NIST
manca però di considerare una spiegazione alternativa per l’apparente
incurvatura delle colonne nelle fotografie selezionate: la rifrazione della
luce causata dallo strato di aria calda adiacente le pareti.[ L’aria calda
potrebbe essere prodotta dall’incendio come pure dal naturale calore
proveniente da terra e dalla parete della Torre stessa - come si osserva per
qualsiasi edificio del resto - NDT].
Una tale condizione atmosferica avrebbe rifratto la luce in modo compatibile
con la distorsione osservata per le colonne nelle fotografie.
Mentre abbiamo sofisticate simulazioni al calcolatore di come gli aerei si siano distrutti durante gli impatti, quando si tratta di discutere le modalità dei collassi l’affermazione più quantitativa che viene fatta è “la tremenda energia della sezione dell’edificio in caduta” [ quanti GJ vale la parola “tremenda energia” ? - NDT]
Insomma : perchè non ci sono calcoli che mostrino una seppur minima approssimazione delle energie in gioco?
Trovo significativo che il Report non mostri alcuna immagine del suo “Modello Globale Multipiano” che mostri davvero la “sezione dell’edificio sopra la zona di impatto” iniziare a inclinarsi o a cadere.
Nel Report è facile imbattersi in coloratissime figure che mostrano “Modelli Globali Multipiano” [in relazione ai test di incendio - NDT] ma non vi è nulla, neppure una visualizzazione statica o un dato quantitativo, che mostri “l’instabilità delle colonne” o movimenti relativi della struttura dovuti al cedimento.
La Sezione 6.14.4 propone la teoria del “pancake” [l’autore usa il termine “pile-driver”, letteralmente “battipalo” - NDT] utilizzando a supporto delle affermazioni circolari.
Con argomentazioni fallaci se non addirittura inesistenti [date un’occhiata all’articolo di Steven Jones quindi chiedetevi se queste sono le risposte logiche, razionali e scientifiche che dubbi di tale entità meriterebbero ! - NDT] vorrebbe convincere della inesistenza di alcuna prova a sostegno della demolizione controllata.
Per screditare meglio le ipotesi di demolizione controllata, le mischia a note bufale etichettandole come “teorie alternative” [ancora bene che non tira fuori gli UFO! - NDT].
Vi prego di osservare le osservazione per cui
la struttura sottostante “non fu in grado di arrestare il movimento”
inziale e offrì “resistenza minima”.
Il Report assume che questo fatto di non riuscire ad arrestare il movimento fu
dovuto alla distruzione delle strutture intatte sottostanti ma non dimostra
una tale affermazione e anzi non prende neppure in considerazione l’idea che
potrebbero proprio essere state le cariche da demolizione la ragione della
“resistenza minima”.
Viene detto che “l’energia della massa in caduta superò le capacità di assorbimento per deformazione delle strutture sottostanti”. Questo può essere vero o meno ma la struttura intatta avrebbe potuto arrestare la caduta della cima dell’edificio senza necessariamente deformarsi ma trasmettendo l’impulso a terra. [aggiungo : e se si fosse deformata avrebbe comunque sottratto energia a quella “tremenda” della sezione superiore - NDT].
Queste sfumature sul significato potrebbero non essere notate dal lettore casuale ma possono permettere agli investigatori [del NIST - NDT] di difendersi dall’accusa di coprire il crimine relativo alla demolizione intenzionale delle Torri. Affermazioni che sono totalmente fuorvianti ma legalmente difendibili - perchè teoricamente vere - sono uno dei “marchi di fabbrica” dei cover-up più sofisticati.
Il terzo paragrafo si occupa di “spiegare” proprio l’elevata velocità di collasso :
Ancora una volta non ci viene spiegato perchè mai la struttura sottostante non sia riuscita nè ad arrestare la massa impattante nè perchè non vi sia stato neppure un significativo rallentamento.
Di nuovo il NIST aggira le domande usando una sorta di argomentazioni circolari : le Torri collassano velocemente perchè i piani di sotto non riuscivano a resistere alla “tremenda energia della massa in caduta”.[ bene : allora che venga calcolata la terribile energia e sia confrontata con l’energia di deformazione dei piani - cosa già fatta da ricercatori indipendenti - NDT]
I video mostrano chiaramente che la sezione
superiore è caduta come un grave e che le strutture sottostanti hanno offerto
una resistenza minima, venendo quindi travolte dalla massa impattante.
Questa risposta in realtà presuppone implicitamente che la forza che ha
sopraffatto le strutture sottostanti sia stata la massa in caduta e non
qualche altro tipo di forza come ad esempio gli esplosivi.
La mancanza di un qualche precedente storico di
“collasso progressivo” al di fuori delle Twin Towers rende assolutamente
antiscientifico presupporre che un tale fenomeno, mai visto, si sia verificato
un’unica volta proprio al World Trade Center. Come qualunque altra propaganda
della teoria del pancake anche quella del
NIST è
priva del minimo dettaglio quantitativo. Per esempio, perchè il
NIST
non prova neppure a quantificare la quantità di energia accumulata dalle
sezioni superiori dopo una caduta “a grave” di un piano - calcolo davvero
semplice ? [mgh? - NDT ].
Forse la risposta è che altrimenti il
NIST
avrebbe dovuto considerare molti altri problemi che una simile teoria farebbe
emergere:
Due dei numerosi potenti "sbuffi" che
uscivano dai muri delle Torri durante il collasso
Il quarto paragrafo tratta gli sbuffi a getto (i cosiddetti “squibs”)
osservati nei video :
Il
NIST
nasconde la reale natura di questi vigorosi “squibs” definendoli solo come
“materiale spinto fuori dalla finestra” ma in pratica non indica alcun
documento videofotografico in cui si possa analizzare la prova. Quando si
esaminano attentamente questi getti diventa ovvio che la “teoria del
pistone” del
NIST
non è in grado di dare una spiegazione.
Alcuni motivi :
Il NIST cerca di giustificare solo un paio delle sei evidenze a favore dell’ipotesi di demolizione controllata che saranno ricordate alla fine di questo articolo.
Potrebbe essere vero che il
NIST
non sia riuscito a trovare prove riguardanti la demolizione controllata :
forse i suoi ricercatori hanno fatto attenzione a non guardare alcuno dei
quasi 7000 spezzoni video o delle altrettante fotografie che avrebbero
mostrato gli eventi successivi all’inizio del collasso.
Potrebbe anche essere vero (e ancora più plausibile) che il
NIST
non abbia trovato prove degli “attacchi missilistici” ipotizzati dai
documentari letsroll911.org, In Plane Site e Loose
Change.
Il NIST
utilizza la stessa strategia di queste produzioni : per togliere di mezzo
tutte le “ipotesi alternative”, mette sullo stesso piano le ipotesi
della demolizione controllata con quella assolutamente illogica, dunque facile
da screditare, che gli aerei avrebbero anche sparato un missile verso la Torre
contro cui si sarebbero, di lì a pochi istanti, schiantati.
Come per l’articolo del Popular Mechanics di prima, i più accesi sostenitori della teoria ufficiale possono trarre forza proprio dalle produzioni più sensazionali le quali vorrebbero attaccare la teoria ufficiale impiegando prove fasulle.
Nel secondo attacco il
NIST è
più cauto : fa intendere che una demolizione controllata avrebbe sì distrutto
le Torri ma in un modo diverso - dal basso verso l’alto e non, come è stato
osservato, dall’alto verso il basso.
Si ignora che le “demolizioni controllate” sono dette tali proprio
perchè controllate e dunque la sequenza potrebbe essere impostata in
qualsiasi ordine e anzi la demolizione delle Twin Towers sarebbe potuta essere
controllata in modo da far credere che il collasso fosse iniziato proprio
dalle zone di impatto a causa degli incendi - ma anche così, la
giustificazione del
NIST
lascia un po' a desiderare visto che si vede chiaramente la sommità di ciascuna
Torre disintegrarsi prima di cadere sulla zona da cui il collasso sarebbe
dovuto iniziare.
Il
NIST
non menziona esplicitamente la teoria che fossero state piazzate bombe nelle
fondamenta ma preferisce lasciar intendere che tutte le teorie di demolizione
controllata sono sullo stesso piano della prima, richiedendo che le sequenze
di esplosioni iniziassero dal basso.
Non ci stupiamo allora che le teorie riguardanti la presenza di bombe nelle
fondamenta sia stata usata più volte dagli stessi difensori della
“versione ufficiale” : permette infatti di raccogliere insieme tutte le
teorie sulla demolizione e sfruttando la più debole - le bombe nelle
fondamenta appunto - screditarle tutte insieme.
Questo passo è poco corretto per diverse ragioni
1- Riferisce che il Team di Indagine avrebbe condotto una indagine seria quando in realtà gli esperti sarebbero stati limitati a compiere una passeggiata per Ground Zero, sarcasticamente definita, da uno degli stessi partecipanti, come"un viaggio turistico". Sono riusciti a mettere le mani solo sui resti che si trovavano nell’area di sgombero e inclusero molto meno dell’1% dell’acciaio.«Con i dati ed il tempo a disposizione, la sequenza di eventi che hanno condotto al collasso di ciascuna Torre non possono essere chiarite completamente.»
Sull’Edificio 7 sono ancora più ermetici:
«Le caratteristiche degli incendi del WTC7 a del perchè abbiano causato il collasso rimangono sconosciute fino a questo momento. La migliore delle ipotesi è che tale evento fosse assai improbabile. Ulteriori ricerche, indagini e analisi sono necessarie per chiarire questo punto.»
E’ quindi falso che il NIST abbia affermato che la FEMA e l’ASCE siano riusciti nel loro Report a determinare i “probabili meccanismi di cedimento”. Come nel Report del NIST neppure in quello della FEMA vi è alcun tentativo di fornire una spiegazione del collasso totale delle Twin Towers. Tuttavia nel suo Report la FEMA si spinge un po' più in là di quanto abbia fatto il NIST limitatosi all’inizio del collasso. Nel report FEMA leggiamo infatti:
«Mentre i piani collassavano, venivano lasciate in piedi alte porzioni di muro perimetrale e probabilmente colonne del nucleo centrale. Con un peso non supportato sempre crescente questi muri perimetrali ad un certo punto si piegarono nei punti di giunzione ed essi stessi collassarono.»
Tenete presente che non vi sono fotografie che
mostrino “alte porzioni rimaste in piedi” o qualsiasi porzione di
muro perimetrale al di sopra della nube di macerie in caduta. Inoltre anche
senza i piani attorno, le colonne del nucleo non sono isolate ma connesse da
travi a I orizzontali nel reticolo d’acciaio.
Gli autori usano il termine vago “probabilmente colonne del nucleo
centrale” il che suggerisce che forse non credono alla loro stessa teoria
del collasso.
Al contrario il Report del
NIST
non usa mai frasi che potrebbero alimentare dubbi nel lettore.
la forte corrosione e la conseguente erosione dei campioni 1 e 2 sono un evento assai raro. Non è stata trovata alcuna spiegazione per la presenza di zolfo. ... Uno studio dettagliato dei meccanismi di un tale fenomeno sarebbe necessario anche al fine di determinare se e quale rischio potrebbe presentarsi alle strutture in acciaio esposte a forti e prolungati incendi.
Gli autori non speculano se i risultati siano o meno la prova di uso di esplosivi ma il New York Times li ha definiti come “forse il più oscuro mistero mai svelato dalle indagini”. Nonostante i richiami dell’ASCE a condurre nuove indagini, il Report del NIST ignora tali risultati. Nella sezione di cinque pagine “Capire cosa sia successo dall’acciaio recuperato” [Sezione 6.4, p 86/136] il NIST include una sottosezione dedicata alle analisi del danno con un certo dettaglio fra cui “osservazioni microstrutturali dell’acciaio” ma si dimentica di fare alcun accenno alla solfitazione scoperta dai volontari dell’ASCE.
Questa mia pubblicazione è certamente molto meno ambiziosa e non tenta neppure di elencare tutti i difetti del Report del NIST. In questa sezione voglio però sottolineare alcune delle più gravi omissioni e distorsioni, oltre a quelle già menzionate in precedenza.
Tuttavia il Report non ricorda che un consorzio privato capeggiato dalla stessa Silverstein Properties acquistò, per un utilizzo di 99 anni, l’intero complesso del World Trade Center il 24 Luglio del 2001 [un mese e mezzo prima degli attentati - NDT].
Il Report dimentica anche che il nuovo proprietario stipulò una serie di polizze assicurative le quali includevano un risarcimento speciale nel caso di perdite dovute ad attacchi terroristici; non solo Silverstein riuscì ad intascare il premio assicurativo ma ottenne il doppio del valore che la polizza gli avrebbe concesso perchè secondo i suoi legali si sarebbero verificati non uno ma “due eventi terroristici” indipendenti (l’impatto dei due aerei appunto).
NIST si avvicina ad ammettere la testimonianza di Plamer qui :
Il Comandante dei Vigili del Fuoco Orio J.
Palmer, arrivò fino al
78-esimo piano della Torre Sud prima che questa crollasse.
Questa è la trascrizione di una parte della comunicazione radio con il Comandante Palmer :
Comandante Battaglione 7: Battaglione Sette ... Squadra 15 : abbiamo due sacche isolate di incendio. Dovremmo poterli spegnere con due getti. Posizione : 78-esimo piano ... numerosi codici dieci-quaranta.
Squadra 15: Piano 78 ?
Comandante Battaglione 7: dieci-quattro, numerosi civili, ci servono due pompe quassù.
[...]
Comandante Battaglione 7: ci servono un paio dei tuoi uomini Adam, fare le scale per spegnere un paio di incendi. Abbiamo già le maniche pronte a buttare un po' di acqua sopra l’incendio, kay.
Un leggero vento, in direzione sud, spazza
via il fumo dal tetto del WTC1.
Secondo gli stessi piloti i salvataggi sarebbero stati possibili.
Molti sarebbero però potuti essere salvati dal tetto se questo non avesse avuto le porte di accesso sbarrate e se gli elicotteri di salvataggio fossero stati impiegati.
Due elicotteri arrivarono infatti entro cinque
minuti dal primo impatto: uno di questi era un Bell 412, equipaggiato con un
verricello con corda da 80 metri, in grado di trasportare almeno 10 persone
per volta, ed impiegare una squadra di tre uomini specializzati in salvataggi
dal tetto.
Uno di questi elicotteri era pilotato da Greg Semedinger il quale aveva
partecipato anche alle operazioni di salvataggio durante l’attentato
del 1993 riuscendo a mettere in salvo 28 persone. Semedinger e altri
piloti veterani hanno riferito che operazioni di salvataggio dal tetto della
Torre Nord sarebbero state difficili ma non impossibili.
Purtroppo l’11 di Settembre nessun salvataggio dal tetto fu permesso.
Il NIST evita di menzionare i salvataggi condotti nel 1993 proprio dal tetto dell’edificio insieme alle opinioni dei piloti per cui un tale tentativo sarebbe stato possibile anche l’11 di Settembre.
Il prossimo paragrafo estratto dalla Bozza [Giugno 2005 - NDT] fu poi omesso nel Rapporto Finale forse perchè in una precedente versione di questo articolo avevo sottolineato che sia le fotografie che le testimonianze dei piloti documentavano che l’accesso al tetto dalla parte Nord del WTC1 era possibile.
Tuttavia la maggior parte dei riferimenti del Report sui mancati salvataggi dal tetto rimangono gli stessi di quelli della precedente Bozza. Il NIST infatti giustifica [la perdita di ulteriori vite umane - NDT] causate da porte blindate e mancanza di informazione agli occupanti come un mero problema di regolamento:
Il NIST giustifica l’incredibile proibizione ad effettuare salvataggi dall’alto descrivendo in modo falso le condizioni del tetto e presupponendo, sempre in modo tendenzioso, che un elicottero avrebbe dovuto atterrare sul tetto per effettuare il salvataggio. [anzichè usare il verricello - NDT]
Se anche fosse stato possibile per un elicottero
guadagnare l’accesso al tetto, solo una frazione delle molte persone
intrappolate al di sopra della zona di impatto sarebbe stata messa in salvo
prima del collasso.
(p 169/219)
Tenuto conto della dedizione e dell’impegno con cui le forze dell’ordine così spesso cercano di salvare anche una sola vita umana colpisce che gli autori del Report suggeriscano che non ci fosse nulla di sbagliato nella decisione della Polizia di New York nel proibire i tentativi di salvataggio con elicotteri.
Questo fatto, come del resto l’intero Report, dimostra come gli autori vogliano difendere le autorità qualunque sia stata la loro condotta.
Sembra che ogni componente strutturale
considerato anche solo parzialmente danneggiato sia stato rimosso dal modello
- assumendo implicitamente che non abbia contribuito in alcun modo al
comportamento complessivo.
Addirittura nelle simulazioni di impatto, il
NIST
predisse che una colonna avesse perso il 10% della sua capacità di carico : la
colonna fu trattata come se avesse perso il 100% e quindi rimossa dal modello
post-impatto.
Per ogni Torre il
NIST
creò due gruppi di scenari. Il primo scenario comprendeva i modelli
leggermente più ottimistici, basati sui valori medi dei parametri stimati dal
NIST
(parametri strutturali degli edifici, forza impatto, traiettoria e velocità
aerei, effetto degli incendi, ecc... ) mentre il secondo scenario comprendeva
modelli più pessimistici cioè favorevoli al crollo; del primo scenario
facevano parte i casi A per il WTC1 e C per il WTC2, al secondo i casi B e D.
In particolare i casi B e D necessitavano di qualche modifica per renderli più
pessimistici ovvero rendere più facile il collasso:
[Capito? Il NIST modifica il modello fino a quando non ottiene quello che vuole cioè l’inizio del collasso ma per fare questo deve sia aumentare le sollecitazioni sia diminuire la resistenza stessa dell’edificio! naturalmente a questo punto non sappiamo neppure se questi dati che riporta siano veritieri o siano solo fumo negli occhi visto che non hanno mai pubblicato i dettagli - NDT]
Parametro | WTC1 | WTC2 |
---|---|---|
aumento di velocità impatto | 29 mph | 28 mph |
riduzione angolo impatto | 3º | 1º |
aumento massa aereo | 5% | 5% |
aumento resistenza aereo | 25% | 15% |
riduzione resistenza Torre | 20% | 15% |
riduzione capacità dinamica di carico per la Torre | 20% | 20% |
aumento carburante nella Torre | 25% | 25% |
Il Rapporto infatti annota che i casi A e C [basati su valori medi - NDT] non produssero i risultati osservati [cioè il collasso delle Torri - NDT] quindi si adottarono i casi B e D per le successive simulazioni.
Visto che il Report stesso non fornisce alcuna prova che il NIST fu in grado di modellizzare la sua ipotesi di “inizio del collasso” nel quale la parte superiore dell’edificio iniziò a inclinarsi e poi a cadere, ci si potrebbe allora chiedere perchè il NIST avrebbe avuto bisogno di falsificare i propri modelli.
Forse la descrizione dettagliata della sostituzione dei modelli B e D al posto di quelli A e C è una operazione di dissimulazione : mostrare il certosino aggiustamento dei parametri di simulazione (in modo da ottenere il collasso degli edifici) fa dimenticare che il NIST, in realtà , non ha mai presentato alcuna prova che dimostri che tale collasso sia stato effettivamente ottenuto da una qualsivoglia simulazione [facendole “iniziare” a crollare ma senza descrivere quantitativamente il come! - NDT].
Immagine tratta dal Report
del NIST in cui viene mostrata la stima dei danni subiti
dalle colonne
centrali del nucleo della Torre Sud dopo l'impatto dell'aereo del
Volo 175.[p.
115/165]. In rosso le colonne danneggiate.
Se capita che il NIST ammetta alcune delle “libertà “ che si è preso per aggiustare i parametri di modello al fine di ottenere i risultati desiderati (vedi punto precedente), altre volte tale libertà non viene svelata.
Per esempio il NIST stima che l’impatto del Volo 175 avrebbe tagliato ben 10 colonne centrali del nucleo della Torre Sud e danneggiato altre 11. La stima del danno assume che l’aereo abbia impattato il lato destro del nucleo praticamente frontalmente [immagine a sinistra - NDT].
L’ipotesi del NIST cade in contraddizione con l’analisi effettuata dalla FEMA riguardante la traiettoria seguita dal Volo 175 come pure con la semplice analisi del percorso compiuto dai rottami del velivolo all’interno dell’edificio - analisi basata sui punti di ingresso ed uscita della fusoliera.
Il buco di ingresso del
Volo UA175 contro la parete della Torre Sud;
in basso, un frame che mostra l'uscita di
parte dell'aereo;
ancora sotto, la possibile traiettoria all'interno dell'edificio avendo
unito il punto di ingresso con quello di uscita
Osserviamo (vedi figura sopra) che una traiettoria di questo tipo avrebbe lasciato solo l’ala sinistra dell’aereo insieme al motore di provocare l’ingente danno che è stato ipotizzato dal NIST al nucleo della Torre Sud. [A riprova del fatto che gran parte dell’aereo non può aver causato tutto il danno ipotizzato dal NIST vi è il ritrovamento dei resti dello stesso aereo sul tetto del sottostante Edificio 5 - NDT ]
E’ anche singolare che il NIST stimi che il Volo 11 avrebbe tagliato solo 6 delle colonne centrali del nucleo della Torre Nord ma il fatto che la Torre Nord abbia potuto subire meno danni di quella Sud è poco plausibile perchè:
Questi fatti mostrano come il NIST abbia modificato la traiettoria del Volo 175 per aumentare il danno al nucleo centrale; inoltre avrebbe modellizzato le colonne centrali del nucleo della Torre Sud nel punto di impatto come piccole colonne ad H anzichè come larghe colonne a sezione rettangolare.
Osservare come il NIST nel suo "Modello Globale
Multipiano" ha modellato le colonne del nucleo centrale del WTC2
(sarebbero i
minuscoli "dentini" che escono dal centro esatto del piano) [NIST 2005, fig. 6-9,
p 96/146]
Report Governativi precedenti hanno minimizzato, nascosto e perfino negato l’esistenza delle colonne del nucleo delle Torri.
Il Report della FEMA conteneva descrizioni false e illustrazioni che minimizzavano o nascondevano le colonne del nucleo - per esempio non ha mai menzionato il fatto che le colonne del nucleo fossero collegate attraverso opportuni travi.
La 9-11 Commission ne ha negato addirittura l’esistenza affermando che
il nucleo interno delle Twin Towers era un tubo di acciaio vuoto al cui interno si trovavano gli ascensori e le scale e che il peso era retto dal muro esterno. [911Report.pdf, pagina 541 - NDT]
Il
NIST
continua nella tradizione del Negazionismo del Nucleo presentando una
certa quantità di dati falsi alcuni dei quali, a quanto sembra, sarebbero
anche stati usati nelle simulazioni relative all’inizio del collasso.
La prima immagine di questa sezione (la 6-9 del Report) mostra il modello
globale usato sia per la Torre Nord che per la Torre Sud.
Entrambe mostrano le colonne del nucleo più
sottili dello stesso perimetro.
Ma noi sappiamo che le colonne perimetrali hanno una dimensione esterna di
circa 35 x 35 cm mentre la maggior parte delle colonne del nucleo sono molto
più spesse.
La fila più esterna di colonne del nucleo sembrerebbero misurare oltre 120 x
50 cm per la gran parte dell’altezza dell’edificio.
Potremmo perdonare il NIST per aver sbagliato le dimensioni delle colonne oltre il 100-esimo piano nella Torre Nord in quanto le colonne più piccole con sezione ad H dovrebbero sostituirsi alle massicce colonne a sezione rettangolare ma è da ritenersi grave errore il fatto che le più piccole colonne con sezione ad H siano state usate fin dall’85-esimo piano della Torre Sud.
Questa vasta raccolta di materiale visivo è
stato raccolto e organizzato in un database che rendesse possibile
effettuare delle le ricerche; ogni singolo frame è stato associato a un set
di attributi: il fotografo (nome e luogo), data e ora della ripresa o della
foto, il copyright, il contenuto (inclusa le faccia dell’edificio
eventualmente ripresa), l’evento (impatto aereo, palla di fuoco, collasso),
la presenza di Vigili del Fuoco o Poliziotti in equipaggiamento e altri
dettagli come ad esempio detriti in caduta, persone e danni ad edifici.
(p 83/133)
Sfortunatamente il NIST non condivide il suo database visivo con il pubblico. C’è forse un video nell’archivio del NIST che mostra il presunto incurvamento delle colonne? Se fosse mostrerebbero immediatamente se l’effetto è stato dovuto a rifrazione o a una reale distorsione strutturale.
Il Report magnifica la bontà del proprio modello computerizzato usato nel simulare gli impatti aerei e gli incendi ma non rende disponibili tali modelli per il download nè pubblica alcuno dei dati generati da tali modelli.
Il Report non contiene note a piè di pagina ma è pieno di affermazioni categoriche della cui fonte il lettore rimane all’oscuro.
Il Report non lascia alcuna possibilità di poter confrontare le conclusioni che propone con le prove da cui le ipotesi e i risultati sarebbero dovuti derivare.
Il Report del NIST, come quello della FEMA pubblicato tre anni prima nel 2002, si presenta come una spiegazione dei collassi del WTC ma in realtà non spiega proprio nulla.
Il NIST afferma, quasi distrattamente, che il cosiddetto “collasso globale” è conseguenza inevitabile dell’“inizio del collasso” il che implica the l’unico argomento che valga la pena approfondire è come gli impatti degli aerei e gli incendi abbiano condotto all’inizio del collasso - argomento sul quale il Report dedica oltre cento pagine.
Allora il Report fornisce due importanti risultati, il primo esplicito, il secondo implicito :
Il NIST ci mette molto impegno a dimostrare la prima teoria anche se nel farlo commette numerose omissioni e distorsioni.
Per quanto riguarda il secondo fenomeno - il collasso globale - a eccezione per il riciclaggio della teoria del pancake, rimane piuttosto vago.
In effetti volendo accettare tale teoria saremmo anche costretti ad accettare che:
I collassi del WTC 1, WTC 1 e WTC 7 sono tutti e i soli esempi di collasso progressivo totale di tutta la storia mondiale dell’ingegneria.
I collassi sono stati tutti, di fatto, pilotati dalla gravità e non - mostrandone per giunta le caratteristiche - da una demolizione esplosiva quindi intenzionale.
Le caratteristiche che fanno supporre si sia trattato di demolizione controllata sono:
Tutte le caratteristiche elencate non solo sono tipiche delle demolizioni controllate ma nessuno ha mai osservato edifici in acciaio collassare per ragioni diverse dalla demolizione controllata.
Quali sono le probabilità che un fenomeno diverso dalla demolizione controllata potrebbe mostrare tutte e sei le caratteristiche osservate? [domanda lecita - NDT]
Il NIST invece taglia corto su ogni domanda e risponde seccamente che non vi possono essere teorie alternative in quanto - seguendo un passaggio irrazionale - afferma che il “collasso parziale ha portato inevitabilmente al collasso totale” (descritto da termini senza alcun senso scientifico o sperimentale quali “instabilità delle colonne”, “inzio del collasso”, “collasso globale”) e quindi che non vale la pena analizzare quelli che sono stati i collassi realmente osservati.
Per non svelare la realtà delle demolizioni controllate, il NIST riempie centinaia di pagine con simulazioni di crash test degli aerei incredibilmente dettagliate, tediosi particolari delle simulazioni riguardanti gli incendi e liste senza fine sulle raccomandazioni per migliorare la sicurezza degli edifici.
Per ogni Torre viene seguita la sequenza che va dall’impatto dei jet al punto in cui la Torre è “sul punto di collassare”, la cosiddetta “probabile sequenza di collasso”, ma in realtà quello che viene proposto non è una sequenza nè tantomeno probabile.
La “probabile sequenza di collasso” del NIST è una illusione; i dettagli cinematografici degli impatti e degli incendi servono solo a mascherare la realtà che c’è stata una demolizione controllata.
La teoria del NIST si ferma proprio nel momento in cui “la sezione superiore dell’edificio comincia a muoversi verso il basso” evitando così di studiare l’ipotesi di cedimento delle travature per un periodo di tempo maggiore ed evitando ovviamente di andare a prendere in considerazione la finestra temporale in cui le caratteristiche della demolizione controllata si manifestano.
Nonostante che la teoria del NIST sia ancora più incredibile delle teorie precedenti ( l’“instabilità delle colonne” che diffondendosi avvia istantaneamente il “collasso globale”) è una illusione migliore perchè la finestra temporale che adotta si ferma prima dell’inizio dei collassi.
Il Report del NIST afferma che il suo obiettivo primario era di “determinare il come ed il perchè dei collassi del WTC 1 e del WTC 2”. In realtà il Report manca completamente l’obiettivo e nasconde il fallimento con titoli fuorvianti e sezioni sproporzionate applicando in malo modo i dettagli tecnici. I suoi autori dovrebbero almeno ammettere di aver fallito nel dare una spiegazione del come e del perchè gli edifici collassarono e quindi dovrebbero chiedere una nuova indagine che analizzi - anzichè evitare - i misteri irrisolti.