Valerio Messalla Corvino

e il suo circolo


Messalla Corvino (64-8 a.c.) milita in gioventù con i cesaricidi, in seguito si converte al partito di Antonio per passare infine dalla parte di Ottaviano contro Antonio.

Di certo il suo comportamento politico non lo rende agli occhi di Augusto molto ben visto, tuttavia dopo la battaglia di Azio (31 a.c.) ricopre numerose magistrature.

Non per questo le simpatie repubblicane dei primi anni di erano stemperate: negli anni venti fonda un circolo che si oppone a quello di Mecenate.

Lo stile di Messalla è definito nitido e candido da Quintiliano e lo stesso Cicerone ne parla come una delle maggiori promesse dell'eloquenza romana. Appartiene ai poeti di ispirazione neoterica e per questo non richiede agli artisti del suo circolo impegno civile o politico, preferendo ancora una poesia di temi privati ed evasiva.

Appartengono al suo gruppo Tibullo, un giovanissimo Properzio e Ovidio nei promi anni di produzione.